Salvore, il porto una risorsa strategica

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Salvore, il porto una risorsa strategica

SALVORE | Dopo l’assegnazione da parte del Ministero dell’Agricoltura e della Pesca di 5,1 milioni di kune derivanti dal programma operativo “Porti di pesca e borse del pesce” previsto dall’Unione europea, per il porto di Salvore si prospettano, prossimamente, interventi molto importanti. La zona rappresenta un porto di pescatori, ma anche un nodo di confine, dove stazionano diverse motovedette della Guardia costiera croata. La loro presenza non è legata soltanto al contenzioso sul Golfo, ma soprattutto alla sorveglianza del confine marittimo con la Slovenia e l’Italia, per prevenire il contrabbando e l’immigrazione clandestina.

Imbarcazioni in aumento

Con il passare degli anni, il porto è diventato troppo stretto per ospitare tutti, anche perché la flotta peschereccia è aumentata, con imbarcazioni sempre più grandi e veloci. Di conseguenza, cambiare è diventato d’obbligo, tanto più che il governo croato ha inserito il porto di Salvore fra quelli considerati d’importanza strategica. L’estate scorsa, durante la visita del premier croato Andrej Plenković a Umago – nel corso della quale era stato accompagnato dal ministro dell’Agricoltura e della Pesca, nonché vicepresidente del Sabor, Tomislav Tolušić –, era stato annunciato un intervento proprio a Salvore, da mettere in atto con i fondi europei.
E siccome il porto è gestito dall’Autorità portuale di Umago e di Cittanova, abbiamo chiesto al responsabile dei Progetti europei, Doriano Labinjan, di spiegarci quali sono le tempistiche dei lavori a Salvore: “In questo momento si stanno ultimando i dettagli legati all’appalto dei lavori, cosa che si chiuderà in breve tempo.

Interventi importanti

Alla nostra Autorità portuale – continua Labinjan –, che di progetti ne ha già realizzati tanti, mentre altri sono in cantiere, sono stati assegnati 5,1 milioni di kune. 4,8 di questi serviranno concretamente per la demolizione della vecchia rampa d’imbarco e la costruzione di un nuovo molo a Salvore, con lo spazio operativo per la manipolazione del pesce. Inoltre, saranno sistemati 24 armadietti della corrente elettrica, 17 lampioni dell’illuminazione pubblica e verrà introdotto un sistema di video sorveglianza più efficace. Sarà costruita pure una piccola oasi ecologica per lo smaltimento e la separazione dei rifiuti della pesca. Le nuove disposizioni dell’Unione Europea a proposito di ecologia sono piuttosto rigorose e le barche non potranno più rilasciare i rifiuti in mare”.

Progetti anche a Umago

Non bisogna dimenticare che diversi progetti sono in piano anche a Umago, per esempio per il futuro marina del resort “Terra istriana” che potrà ospitare 200 imbarcazioni e che, nella parte interna della Valle di Pozioi, avrà anche un porto nuovo per la pesca con un’area di servizio per i camion frigorifero. In ogni caso, se il nuovo Piano urbanistico (attualmente in fase di valutazione a Zagabria), otterrà luce verde, le cose cambieranno anche al porto di Umago dove sono state previste delle dighe sia dalla parte del marina ACI che dalla parte opposta, sull’attuale diga foranea, per migliorare la sicurezza del porto.
Nei prossimi anni le cartoline di Umago cambieranno nuovamente. La città cresce a vista d’occhio, basti pensare alla nuova zona commerciale Marketi, sorta in pochi mesi, alle nuove strade e rotatorie che hanno portato a nuove aree edificabili come quella di Spinel, dove sono stati già costruiti nuovi alloggi, mentre altri 120 sono previsti prossimamente. Ma cambieranno anche molte altre cose dopo l’approvazione delle modifiche al nuovo Piano urbanistico che comprende all’incirca 270 ettari di cui 142 ettari di mare.

«Terra istriana»

Il futuro marina dell’insediamento turistico “Terra istriana”, ha già ottenuto il benestare della Regione istriana e può essere costruito anche subito (finanziamenti permettendo). Un marina per 200 barche oltre ai 30 metri di lunghezza che dovrebbe dare a “Terra istriana” una forte spinta di qualità.
Accanto a questo è previsto, sempre nella Valle di Pozioi, un nuovo porto per barche più piccole e per quelle dei pescatori con un’area di servizio per lo sbarco del pesce e l’accesso dei camion. Porto che sarà sotto l’ingerenza dell’Autorità portuale. Entrambi i progetti, però, per ora esistono solo su carta.

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