Salvore. Crostaceo «alieno» nella rete da pesca

Del ritrovamento è stato avvertito pure il biologo marino Neven Iveša, che spesso viene consultato dai pescatori

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Salvore. Crostaceo «alieno» nella rete da pesca

Tra le novità del mare, oltre alla spropositata presenza di fango e delle noci di mare (Mnemiopsis leidyi), che appesantiscono le reti e intralciano la pesca, a Salvore sono stati notati pure un delfino morto, finito sulla spiaggia e un crostaceo piuttosto raro dalle nostre parti, finito nella rete di un pescatore. Si tratta del Dardanus calidus, crostaceo decapode appartenente alla famiglia delle Diogenidae, che ha suscitato l’interesse dei pescatori di Salvore perché finora nessuno l’aveva visto. Viene detto anche paguro Bernardo e come tutti i paguri utilizza conchiglie gasteropodi come protezione. La sua conchiglia è avvolta da filamenti urticanti; si riproduce in luglio e in agosto ed è una specie invasiva. In effetti è una specie endemica del Mare Mediterraneo, che vive sia lungo la costa in poca acqua che in profondità, fino ai cento metri. Di questo ritrovamento è stato avvertito anche il biologo marino Neven Iveša, al quale i pescatori di Salvore si rivolgono spesso in caso di ritrovamenti considerati strani o situazioni anomale.

 

Il delfino, invece, è probabilmente morto al largo qualche settimana fa. Nella zona di mare antistante Salvore, da tempo stazionano banchi di delfini che banchettano con le sogliole, disturbando la pesca a strascico. E non è raro che qualche esemplare prima o poi muoia soffocato dalla rete o dopo avere ingerito un sacchetto di plastica. Ad ogni modo la carcassa è finita sugli scogli. Cose che succedono ogni anno, anche con le testuggini di mare, che muoiono in modo accidentale a causa delle reti o degli ami dei “parangali”.

La carcassa del delfino sulle rocce

Il mare comunque sta cambiando: si parla di influenze climatiche, d’inquinamento, ma sicuramente anche di un comparto che subisce le conseguenze della crisi globale. Sotto il profilo alimentare, inoltre, gli allevamenti ittici minano, in qualche modo, il mercato, perché il pesce d’allevamento costa di meno rispetto a quello pescato in mare.

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