
La pioggia e il mal tempo dei giorni scorsi sono stati scacciati via dall’inizio della quinta stagione e da più di mille allegre e coloratissime mascherine che sabato mattina hanno sfilato lungo la Riva e le vie del centro storico rovignese. Al tradizionale corteo carnascialesco, organizzato dall’Università popolare aperta, con il patrocinio della Città di Rovigno e che ha visto come sponsor l’Istituto di formazione professionale “Eugen Kumičić”, l’Ecomuseo “Batana” e l’azienda alberghiera “Maistra”, hanno partecipato gli asili “Neven” e quello italiano “Naridola”, gli alunni della SE “Juraj Dobrila” e della SEI “Bernardo Benussi”, insieme alle majorette, allo Studio di ritmica e danza “Roxanne” e alla Banda d’ottoni di Rovigno.
Quest’anno i costumi dei partecipanti si sono distinti per la moltitudine di colori e la creatività nella realizzazione degli stessi, evocando la natura con i suoi fiori e frutti e il prezioso fondale marino; i vari gruppi hanno sfilato vestiti da prati in fiore, volpi, gattini, bustine da tè, pentole vintage, fragoline di bosco, ananas, limoni, piselli e cavolfiori. Insomma, un’esplosione di fantasia. Le ballerine dello Studio “Roxanne” si sono esibite con una performance di grande impatto con una coreografia sulla canzone “Do it”, ispirata alla serie molto popolare tra i giovani “Squid Game”.
Gli alunni della SEI “Bernardo Benussi” hanno rallegrato la sfilata travestiti da piante aromatiche commestibili dei prati del nostro territorio, concludendo con l’immancabile girotondo e il tanto atteso processo alla Viècia Batiecia, tradizione rovignese che risale agli anni ‘80 del secolo scorso.
La vecchia nonna è stata dichiarata colpevole di tutti i mali dell’anno scorso, con la finale segatura della pancia piena di caramelle lanciate ai bambini e ai numerosi avventori accorsi in questa splendida e soleggiata giornata di febbraio, rievocando le “carnavalàde”, ossia le tradizioni e i ricordi del passato, quando tutta la cittadinanza festeggiava con grande adesione e interesse il Carnevale, che culminava negli ultimi tre giorni prima delle Ceneri, durante i quali intere famiglie, grandi e piccoli, uomini e donne, si mettevano in maschera.
A rendere l’atmosfera ancora più giocosa ci hanno pensato i fantasiosi giocolieri e gli animatori che hanno indossato i vestiti delle fiabe più belle, trasformando la città di Sant’Eufemia in una cascata di coriandoli e confetti colorati. Sul Molo grande, di fronte all’Ecomuseo “Batana”, è andato in scena lo spettacolo che ha catturato l’attenzione dei bambini intitolato “In che modo Arlecchino ha ottenuto il suo costume”, a cura dell’Associazione “Birikina” di Pola. Le gustose “fritole” preparate dalle mani esperte dei cuochi dell’Associazione “Casa della batana” hanno deliziato il palato dei rovignesi, accompagnate da tè caldo. I rovignesi non si sono fatti mancare proprio nulla; infatti in piazza Tito, a fine sfilata, a intrattenere il numeroso pubblico è stata la band rovignese “Trio sunset”, che con note rockeggianti ha concluso una mattinata spensierata che ha portato colore e gioia nei cuori di tutti.

Foto: ROBERTA UGRIN

Foto: ROBERTA UGRIN

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