Rovigno. San Marco con esuli e rimasti

La Sala maggiore della Comunità degli Italiani «Pino Budicin» ospita una serata tematica organizzata dal sodalizio e dalla Famia Ruvignisa. In scena gli alunni della SEI «Bernardo Benussi e della SMSI. Brani dedicati alle tradizioni del passato interpretati da Tullio Svettini

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Rovigno. San Marco con esuli e rimasti
Il pubblico in sala. Foto: ROBERTA UGRIN

In occasione della Festa di San Marco, si è svolta nella Sala maggiore della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” di Rovigno, una serata tematica dedicata alla recitazione, al dialetto e ai canti della tradizione locale, organizzata dal sodalizio rovignese, congiuntamente alla Famia Ruvignisa, l’associazione che raggruppa sia i rovignesi della diaspora che i residenti.

La comitiva della Famia Ruvignisa, giunta nella città di Sant’Eufemia in una mattinata piovosa, ha fatto tappa all’Ecomuseo Batana, dove la direttrice dell’istituzione, Nives Giuricin, ha voluto illustrare ai presenti l’unicità del patrimonio marittimo locale. A seguire, nel pomeriggio, nella sede della CI, un incontro che ha unito generazioni diverse, accomunate da un forte senso d’appartenenza e richiamo alle radici.
Ad aprire la serata sono stati gli alunni della quinta classe della SEI “Bernardo Benussi”, che preparati dall’insegnante Arabella Gašpić hanno proposto lo sketch “Isolopoly: alla scoperta delle isole dell’arcipelago rovignese”, nato nell’ambito del lavoro di ricerca svolto dagli alunni, con il quale l’anno scorso hanno partecipato al Festival della territorialità. Nel corso della scenetta, in dialetto istroveneto, che ha coinvolto l’intera classe, sono stati proposti dei rebus con il fine di scoprire i nomi delle numerose isole e degli scogli che rendono l’arcipelago rovignese stupendo e incantevole agli occhi dell’osservatore. Lana Verdnik e Niko Lovrić, entrambi alunni della settima classe, hanno interpretato alcune poesie in dialetto rovignese, premiate rispettivamente al Concorso “Favalando a la ruvignisa” e al Concorso letterario e video nell’ambito del X Festival dell’istrioto. Lana Jeremić e Aurora Mofardin, entrambe maturande della SMSI di Rovigno, hanno poi trasportato il pubblico esibendosi in un’originale interpretazione a cappella di “Rovigno tesoro”, seguita da un caloroso applauso.
Immancabile touch della serata, alcune letture di testi allegri-seriosi-ironici in istroveneto, dell’autore Giovanni Marchesan “Stiata”, tratti dall’opera “L’ultimo liòn” e la lirica “San Marco” del poeta Biagio Marin, interpretate per l’occasione da Tullio Svettini, tutti brani inerenti le tradizioni del passato a ricordare la storia di San Marco e il suo simbolo, ovvero il leone alato, che divenne anche simbolo della Repubblica della Serenissima.
Presenti alla piacevole serata pure il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva, che ha voluto annunciare la recente firma di un contratto tra l’Unione Italiana e la FederEsuli, che ha creato i presupposti per una futura collaborazione tra le due realtà e le generazione più giovani; il presidente del Consiglio della minoranza nazionale autoctona della Regione istriana Gianclaudio Pellizzer, Eufemia Giuliana Budicin, consigliere nazionale dell’ANVGD, il presidente della Famia Ruvignisa Gabriele Bosazzi, la preside della SMSI di Rovigno Ines Venier e la presidente del Comitato esecutivo della CI locale Gianfranca Šuran. Il vicepresidente del sodalizio rovignese Matteo Tromba ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno scelto di trascorrere la Festa di San Marco in compagnia, ricordando il sapore delle “grancevole roste sui rami delle vide” e le scampagnate sotto il sole di fine aprile in tempi remoti.

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