Rovigno. «Musicamando» in piazza, quando le note uniscono

Scambio culturale promosso dalla CI «Pino Budicin» e dalla Sezione di musica della Scuola secondaria di Fonte

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Rovigno. «Musicamando» in piazza, quando le note uniscono
La piazza principale gremita di pubblico per il concerto “Musicamando”. Foto: COMUNITÀ ITALIANI ROVIGNO/FACEBOOK

Piazza gremita di pubblico per il concerto “Musicamando”, che ha segnato un fine settimana all’insegna dell’allegria e della spensieratezza. Nel corso del concerto si sono esibite la Società artistico-culturale “Marco Garbin” e la Banda d’ottoni di Rovigno, dirette dai rispettivi Maestri Riccardo Sugar e Giuseppe Bartoli, con ospiti d’eccezione il “Coro Voci del Dese” guidato dal Maestro Matteo del Negro e la “Società della Banda musicale di Piombino Dese”, con il Maestro Fabio Forner.

All’ombra di uno dei monumenti più pittoreschi di Rovigno, la Torre dell’orologio, il cui meccanismo è stato messo a punto recentemente, i musicisti e i coristi hanno allietato i numerosi turisti e i rovignesi accorsi in piazza per l’occasione, con molteplici performance musicali, spaziando dalla musica jazz, al rock, ad arrangiamenti musicali di colonne sonore di film, canti alpini, canti popolari e quelli della tradizione locale, intrattenendo il pubblico per ben due ore.
L’idea di realizzare quest’esibizione d’assieme è nata a marzo, quando si è svolto lo scambio culturale organizzato dalla locale Comunità degli Italiani “Pino Budicin” e dalla Sezione di musica della Scuola secondaria di Fonte, che opera nell’ambito dell’Istituto comprensivo “San Zenone degli Ezzelini”, al quale hanno partecipato studenti di entrambe le città. Dall’incontro è scaturita una proficua collaborazione, con lo scopo di avvicinare le due realtà mediante il vettore musicale, facendo incontrare studenti musicisti, o vicini al mondo della musica, accomunati dall’identità culturale italiana. Inoltre, il nesso tra il Veneto e la nostra Regione, porta sempre più all’organizzazione e alla promozione di iniziative mirate alla riscoperta e alla valorizzazione culturale di epoche passate, nella consapevolezza che la coscienza della propria identità rende più disponibili alla comprensione delle culture altrui e che un dialogo tra generazioni fa sì che passato e presente possano coesistere per affrontare con successo la sfida del futuro. Tanto che, si auspica in un futuro gemellaggio tra le scuole, i cori e le Bande d’ottoni delle due località, nonché l’organizzazione di concerti d’assieme in primavera e nel periodo natalizio.
Una lodevole iniziativa, che dimostra come la musica non sia solamente un tema di conversazione che può unire degli sconosciuti, bensì anche i popoli, attraverso un linguaggio universale che arriva a colpire le note più profonde dell’anima.

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