
È salito l’altra sera sul palco del Teatro “Antonio Gandusio” di Rovigno il “Circolo Zavata” della Comunità degli Italiani “Giovanni Palma” di Torre, ospite per l’occasione del sodalizio locale, con la commedia brillante “Se gavemo incrostulà” (Ci siamo innamorati), storia di un amore e dell’innamoramento.
A dare un caloroso benvenuto al numeroso pubblico, è stata la presidente del Comitato esecutivo della Comunità degli Italiani “Pino Budicin” Gianfranca Blandini Suran, che ha voluto ringraziare il gruppo filodrammatico “Circolo Zavata”, fiore all’occhiello della CI torresana, che si è presentato con uno dei suoi cavalli di battaglia, una scenetta che, tra aneddoti e passione, racconta l’amore tra una giovane contessa torresana e un pescatore abregano, contrastato dai genitori di lei, ma con un lieto fine.
“Questa sera il gruppo filodrammatico della CI di Torre propone una commedia i cui testi sono scritti interamente dai membri del ‘Circolo Zavata’. I loro pezzi teatrali nascono dallo spirito di convivialità esistente tra il gruppo, che opera già da dodici anni in seno alla CI di Torre. Si tratta di un gruppo ben consolidato che, eccetto la pausa dovuta alla pandemia, non ha avuto interruzioni nella sua carriera artistica. I testi della commedia sono scritti in istroveneto con timbro torresano e la pièce ha avuto anche una versione cinematografica, con un cortometraggio che è stato prodotto nel 2014. Oltre alle rappresentazioni locali nei sodalizi istriani, il ‘Circolo Zavata’ ha portato le proprie commedie anche in giro per l’Italia, dimostrando che il teatro amatoriale può essere coinvolgente e professionale quanto quello delle grandi compagnie. Prima di lasciare il palco agli ospiti, desidero ricordare che lo spettacolo rientra nel calendario delle attività che la nostra Comunità ha voluto presentare al pubblico in occasione della festività di San Valentino”, ha detto Gianfranca Blandini Suran, augurando una buona visione a tutti.

Foto: Roberta Ugrin
Un amore contrastato
Già dalle prime battute, il cast dello spettacolo, è riuscito a conquistare il pubblico rovignese trasportandolo in un racconto nel quale s’intrecciano affetti, passioni e intrighi, che mettono in luce la forza dell’amore che supera le barriere sociali. Nel suggestivo scenario del castello di Torre, la storia si apre sul ritratto di una giovane contessa, figlia dei potenti conti del castello, innamorata perdutamente di un umile pescatore di Abrega. L’amore travolgente tra la contessa e il pescatore viene subito contrastato dai conti, che per la loro figlia desiderano un partito migliore. Le scene si animano con siparietti comici e situazioni esilaranti, mentre i conti cercano in ogni modo di separare i due amanti, intrecciando sottili inganni e intrighi. E quando sembra che l’ostacolo sociale sia insormontabile, arriva un colpo di scena inaspettato. Dal lontano continente americano, il pescatore riceve una lettera che rivela una sorprendente notizia: dalla defunta zia gli è pervenuta una cospicua eredità. Questa improvvisa ricchezza sconvolge tutta la storia, ribaltando le aspettative e aprendo nuovi orizzonti. Dopo una serie di divertenti controversie e situazioni, i conti si trovano costretti a cedere di fronte alla potenza dell’amore e alla nuova condizione economica del pescatore. La commedia culmina in un finale esilarante, dove i conti, felici dell’amore autentico della figlia, accettano con gioia che questa si sposi con il “finalmente ricco” pescatore di Abrega. Con un mix di umorismo, romanticismo e saggezza, la commedia “Se gavemo incrostulà” celebra la capacità dell’amore di superare ogni ostacolo, dimostrando che, alla fine, ciò che conta davvero è il cuore e non il patrimonio.
Ad affiancare la capogruppo Ružica Bibulić Knapić, che ha interpretato Nina, la nipote della serva dei conti, sono stati Gaetano Benčić (il conte Carlo), Lina Tomasov (la contessa Beatrice), Linda Mušković (Marisa, la figlia dei conti), Morena Simonović (la comare di Marisa), Franko Kodan (il pescatore Livio), Gianni Pomasan (Gino, il papà di Livio), Dina Žužić (Rita, la mamma di Livio), Antica Gašparini (Katarina, la serva dei conti) e Alan Knapić (il postino Sergio). Ad applaudirli tra il pubblico pure il vicesindaco in quota CNI David Modrušan, la presidente della CI Viviana Benussi, nonché il vicepresidente della CI di Rovigno, Matteo Tromba, che a fine serata, durante lo scambio dei doni, ha ringraziato i connazionali torresani per aver reso speciale questa serata al “Gandusio”, rinnovando l’invito per appuntamenti futuri.

Foto: Roberta Ugrin
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.