Rovigno-Canfanaro
la ferrovia del mistero

Interessante ricerca degli alunni della SMSI nell'ambito del programma di istituzionalizzazione dell'insegnamento della storia del territorio

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Rovigno-Canfanaro <br> la ferrovia del mistero

Davanti a un pubblico numerosissimo che ha riempito ogni posto della sala del Centro multimediale, gli alunni della Scuola media superiore di Rovigno hanno dimostrato un’altra volta di riuscire ad andare ben oltre i convenzionali progetti scolastici, catturando la curiosità e l’attenzione non soltanto dei propri coetanei, ma anche dei propri concittadini. Già, perché a seguire la loro presentazione della ricerca relativa all’antico tratto della ferrovia Rovigno-Canfanaro è stato un pubblico molto più ampio di interessati, anche al di fuori dell’ambiente scolastico.

Il collegamento ferroviario

Gli alunni davanti alla stazione di Rovigno

Guidati dai prof. Maria Sciolis, Marko Kalčić, Tomislav Bišić Pauletić e Luka Nreka, gli alunni Teo Apollonio, Alessio Giuricin, Sara Jozić, Gaia Poretti, Nikea Cafolla, Nicole Oblak, Gaia Banko, Nathan Berto, Ian Čikada, Valentina Morožin, Leonardo Piccinelli, Chiara Rocco, Giovanni Battista Uggeri Michelini, Iris Bolšec, Korana Hamer, Kiara Maurović e Lavinia Jelena Terzić hanno condotto un lavoro di ricerca a tutto tondo, partendo dalle origini della ferrovia, fino all’arrivo dei treni in Istria. Il progetto è parte del programma di istituzionalizzazione dell’insegnamento della storia del territorio promosso dalla Regione istriana.
“La storia del collegamento ferroviario Canfanaro-Rovigno è indissolubilmente legata alla storia della linea Divaccia-Pola costituendo essa una semplice diramazione (o linea antenna) di quest’ultima – spiegano gli alunni –. La genesi della linea ferroviaria Divaccia-Pola è abbastanza anomala rispetto alle altre linee dell’impero austro-ungarico essendo stata concepita come linea militare e costruita come tale senza dare particolare attenzione agli aspetti economico-commerciali delle zone attraversate”. Stando alla ricerca della SMSI, Rovigno riuscì a ottenere il ramo da Canfanaro per merito del proprio potere economico.

Le origini

I collegamenti della ferrovia in Istria

“L’inaugurazione della linea Divaccia-Pola e della sua diramazione Canfanaro-Rovigno venne spostata dal 18 agosto del 1876 (data del compleanno dell’imperatore Francesco Giuseppe), al 20 settembre 1876, quando fu inclusa ufficialmente nei traffici di linea”, scrivono gli alunni, rilevando che dal 20 settembre 1876 in poi, ogni mattina, un treno partiva da Divaccia alle ore 6.15, passando per Cosina, Erpelle, Piedimonte del Traiano, Aquaviva, Pinguente, Rozzo, Lupogliano, Cerretto, Pisino, San Pietro in Selve e arrivava a Canfanaro alle 10.25. Da lì, c’era la possibilità di prendere il treno o per Rovigno alle 10.50, oppure per Pola alle 10.35. “Il treno per il ritorno a Divaccia partiva dalle due città alle 13, dopo un’ora circa si giungeva da Pola o da Rovigno a Canfanaro e verso le 18 era a destinazione a Divaccia. Questo treno, a sua volta, si collegava con Trieste e Vienna”.

Il mistero della chiusura

Il tema è stato esplorato anche dal punto di vista letterario mediante le liriche dei poeti rovignesi Matteo Benussi e Giusto Curto, ma anche mediante le testimonianze e i ricordi di Maria Sciolis, Maria Garbin, Mate Čikada, Tomislav Bišić Pauletić, Delia Quarantotto ed Evelina Damuggia. Un capitolo interessante anche quello che interroga i motivi e le cause che hanno portato alla chiusura del tratto Rovigno-Canfanaro. “Più cerchiamo di capire perché la Rovigno-Canfanaro sia stata chiusa e più abbiamo l’impressione di essere davanti a un mistero”, conclude l’alunno Ian Čikada.

Contributo alla rivitalizzazione

I ragazzi che hanno condotto la ricerca

Il tutto è stato raccolto in uno splendido opuscolo illustrato con vecchie foto e cartoline, ma anche con scatti che ritraggono lo stato attuale. Questa volta, però, gli alunni non si sono soffermati a raccontare la storia, ma hanno proposto idee legate a una possibile rivitalizzazione della Rovigno-Canfanaro, con tanto di visualizzazioni basate sullo stato attuale, confrontato con i contenuti che renderebbero il tratto più accessibile ai visitatori con piste ciclabili e punti informativi.
Va sottolineato, infatti, che è proprio questa ricerca, condotta dagli alunni della SMSI, assieme ai docenti che li hanno seguiti, ad aver contribuito alla firma dell’Accordo, all’incirca un mese fa, tra la Città di Rovigno e il Comune di Canfanaro, per la rivitalizzazione dell’antico tratto a scopi turistici.

Un binario morto

Il folto pubblico accorso al Centro multimediale

“A conclusione della ricerca, dopo aver camminato sulle rotaie ed essere arrivati fino a Canfanaro abbiamo le idee chiare e un sacco di domande alle quali ci sembra purtroppo di poter rispondere così: la ferrovia Rovigno-Canfanaro si trova su un binario morto”, racconta l’alunna Valentina Morožin che ha curato il preambolo e il design della copertina.
Infine, gli alunni hanno ringraziato per il prezioso contributo alla ricerca la prof. ssa Adriana Ive, la famiglia di Nives e Diego Giuricin, Virgilio Giuricin, Delia Quarantotto, Andrea Sponza, Biserka Budicin dell’Archivio di Pisino, le prof.sse Maria-Lucia Sciolis, Larisa Degobbis, Nataša Paćelat e tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa.

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