Rabar chiede di cancellare le tracce dell’eredità italiana

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Rabar chiede di cancellare le tracce dell’eredità italiana

ROVIGNO | Seduta animata al Consiglio municipale di Rovigno che all’ultima sessione, ha visto nuovamente un botta e risposta tra maggioranza e opposizione, in particolare nello spazio previsto per le varie interpellanze dei consiglieri.

Dalle file dell’opposizione hanno avuto da ridire inizialmente sui punti all’ordine del giorno richiedendo, principalmente, l’esclusione del punto che prevedeva la votazione della proposta di delibera sulla concessione del benestare per la sottoscrizione dell’Accordo sull’investimento comune nella costruzione del porto comunale San Pelagio. “Ritengo – ha spiegato Petar Radetić dell’SDP – scorretto e poco rispettoso verso il nostro ruolo di consiglieri trovarci davanti un documento con poche righe di presentazione e di spiegazione. Sono poche informazioni e anche inconsistenti. Sarà pure la maggioranza a decidere, ma penso sia giusto anche verso tutti quei cittadini che si rivolgono a noi con delle domande, fornire anche all’opposizione tutte le informazioni relative a un dato progetto”. A trovarsi d’accordo anche Sniježana Štefanić Hoefel di Barriera Umana e Suad Salkić del Partito socialdemocratico, i quali hanno dichiarato che questo modo di comunicare da parte della Città risulta non trasparente e ingiusto.
“Non siete stati privati di alcuna informazione. Non si tratta di approvare il progetto nella sua forma integrale, bensì di una richiesta di finanziamento. Stiamo parlando di una proposta in cui non viene stabilito nulla di definitivo”, ha replicato il presidente del Consiglio, Valerio Drandić.

Edilizia abusiva

A chiedere delucidazioni sulla situazione con l’edilizia abusiva a Rovigno e sulle misure per prevenirla è stata Jadranka Andrijević della Dieta democratica istriana. La risposta in merito è arrivata dal sindaco Marko Paliaga, il quale ha ribadito diverse volte di essere contrario alle misure statali legate alla legalizzazione delle strutture abusive perché ingiusta verso i cittadini che in tutti questi anni hanno pagato le tasse e agito in base alle leggi in vigore.
Sulla costa istriana, Rovigno è forse, accanto a Umago, la Città in cui questo problema si manifesta maggiormente. Dalle file della DDI abbiamo chiesto più volte al Sabor la modifica della legge di modo che le guardie comunali avessero l’autorizzazione a sanzionare chi costruisce abusivamente. A Rovigno sono stati registrati 50 casi di edilizia abusiva su terreni agricoli, dei quali 8 nel corso dello scorso anno, per i quali abbiamo richiesto il diritto di poter demolire gli immobili; una misura per la quale abbiamo persino assicurato i fondi necessari dal Bilancio.

Salkić difende Cetinski

Suad Salkić, delle file dell’SDP, ha insistito sulle misure di sicurezza nel traffico da introdurre nel vicolo dei Deserti, la via che è diventata nota nei media dopo che il cantante Tony Cetinski aveva investito il 62.enne Ibrahim Kevljanin. “Il limite di velocità in quel tratto è di 50 km/h, motivo per il quale molti ritengono che in prigione ci debba andare chi lo ha imposto. Perciò richiedo che vengano introdotte misure più rigorose per risolvere questo problema una volta per tutte”, ha dichiarato Salkić, ritenendo che misure di sicurezza stradale aggiuntive vadano applicate anche in prossimità della Scuola elementare “Vladimir Nazor”
Il sindaco ha replicato che per l’introduzione di eventuali misure aggiuntive per quanto riguarda il traffico è stato formato un apposito Consiglio di professionisti che avrà il compito di stabilire che cosa vada cambiato. “Pertanto, si agirà in base al loro parere. Se lei, comunque, non si considera soddisfatto di questa soluzione, la invito a presentare direttamente le sue proposte al Consiglio in questione”.

Anche i rifiuti hanno un prezzo

Snježana Štefanić Hoefel di Barriera Umana ha chiesto fino a quando il “Servizio comunale” abbia intenzione di addebitare ai cittadini i costi dei contenitori per i rifiuti, il che ha indotto alcuni a rivolgersi direttamente al Ministero e a valutare la possibilità di fare causa alla municipalizzata.
A risponderle è stato il direttore del “Servizio comunale”, Želimir Laginja. “Sappiamo del fatto che alcuni cittadini si sono rivolti al Ministero, ma abbiamo agito legalmente. Ritengo che abbiamo raggiunto un’intesa con i cittadini che hanno acconsentito, complessivamente 11mila utenti, a pagare il contenitore di 60 litri per un solo membro del nucleo familiare, quindi 80 per due membri, 120 litri per 3 e 4 membri, e così di seguito. Spero, pertanto, che anche i 2-3 utenti rimasti riescano a comprendere la situazione e ad accettarla”.

L’opposizione nei Comitati

La sessione ha preso una piega sbagliata quando al microfono si è presentato Sergio Rabar, il quale ha inizialmente lamentato la poca presenza di membri dei partiti che fanno parte dell’opposizione nei comitati di sorveglianza, accusando la maggioranza di clientelismo. Da qui, l’intervento di Rabar (noto per i continui attacchi alla Comunità Nazionale Italiana e ai suoi diritti, nda.) si è spostato sui toponimi storici italiani presenti sul territorio.

Cancellare secoli di storia

“Leggevo nei documenti che il porto si chiama San Pelegrio o un nome simile (riferendosi al porto di San Pelagio, nda.). Non c’è posto a Rovigno che porti un nome croato. Questo fatto è ridicolo, soprattutto per una città in cui il 70% della popolazione è di nazionalità croata. Invece, prendiamo ad esempio ‘Kukuleto’, dove troviamo il bilinguismo e che diventa “Cocaletto”: ma è possibile che in oltre 20 anni nemmeno una cosa abbia la sua provenienza e il suo nome croato in un territorio che, per tutto il dispiacere di alcuni, appartiene alla Croazia“.
“Martin Horvat, Vladimir Nazor, Zvane Črnja sono solo alcune delle grandi personalità in cui onore diverse istituzioni portano il nome. Si tratta di grandi istriani, che non si occupavano di questioni nazionaliste e fuori luogo, come fa invece lei, chiedendo di cancellare secoli di storia di questi territori”, ha replicato il sindaco, ribadendo i valori di rispetto e di convivenza sui quali si basa la Città di Rovigno. Sarebbe, forse, il caso di proporre al consigliere Rabar la lettura del volume “Toponomastica di Rovigno d’Istria” del prof. Giovanni Radossi, se non fosse per il fatto che più volte si è rifiutato di ascoltare quando gli è stato spiegato il ruolo, l’importanza e la storia della componente italiana su questi territori.

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