Pisino. Francesco Paladin, padrone del tempo

Chiacchierata con uno degli ultimi orologiai di vecchio stampo operanti ancora in Istria. Una vita divisa tra il suo lavoro e la passione per il canto e le bocce

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Pisino. Francesco Paladin, padrone del tempo
Francesco Paladin. Foto: DENIS VISINTIN

L’orologeria di Francesco Paladin è nota in tutta l’Istria, in Croazia e anche all’estero. Francesco, nonostante il pensionamento avvenuto poco più d’una decina d’anni fa, continua senza fermarsi la propria attività. I suoi clienti non sono soltanto pisinesi o abitanti dell’Istria centrale, ma arrivano anche da altre parti dell’Istria, da Zagabria e dall’estero. D’estate lo si coglie di sovente a riparare qualche orologio da polso dei turisti che visitano Pisino. Qualche volta addirittura gli arriva qualche ordinazione per posta anche dall’estero. D’estate particolarmente è un punto di riferimento importante per i turisti che, andando a visitare il Castello o la Foiba, aprono le porte della sua bottega per chiedere informazioni. La sua orologeria è anche un importante punto di socializzazione per i residenti e non, che passano di là magari per portare un saluto. La gente gli si rivolge anche per altri servizi, perché lui è in grado di riparare anche altre cose, qualche vecchia radiolina, ad esempio, o i telecomandi per aprire i portoni.

Una vita dedicata all’orologeria
“Sono nato nel 1946 – così Francesco Paladin – e ho iniziato a lavorare nell’orologeria a sei anni, imparando il mestiere da mio padre, Santo, che aveva inaugurato la bottega nel 1930. Già allora avevo voluto essere orologiaio anch’io. All’epoca si riparavano orologi da polso e da muro”.

Pisino è nota per essere stata la sede dei noti orologiai Solari di Pesariis, che qui, nelle vicinanze della sua orologeria, avevano la propria sede.
“Fin da piccolo avevo già visto gli orologi realizzati dalla famiglia Solari di Pisino e di Pesariis. Ho riparato molti orologi da loro realizzati, particolarmente da Antonio e Giovanni. Nella casa di mia cugina c’è un bell’orologio murale dei Solari, del XIX secolo, riparato da me e ancora funzionante. Il quadrante non è affatto rovinato, tanto che sembra come nuovo. È in porcellana e porta la scritta ‘Antonio Solari in Pisino’. Gli orologi realizzati dai Solari erano molto ben fatti e precisi, all’avanguardia, per l’epoca. Qualche anno fa i Solari di Pesariis mi avevano anche fatto visita”.

Come funzionavano allora i servizi d’orologeria?
“Si lavorava molto bene. Per l’acquisto dei pezzi di ricambio, mi recavo a Trieste e ci vado tuttora. Ci si arrangiava sempre. Oggi i ricambi mi giungono anche su ordinazione. Io, poi, mi sono perfezionato in Svizzera, dove ho soggiornato per un mese. Ho cercato sempre di essere al passo con i tempi e sono tuttora in grado di riparare tutti gli orologi esistenti. Posso anche realizzare un orologio da solo, usando i pezzi di ricambio per quelli esistenti, adattandoli”.

Una decina d’anni fa ha ricostruito l’orologio sul campanile di Rozzo.
“Sì. Per quell’orologio, che non sono sicuro se sia stato realizzato dai Solari o no, gli ingranaggi mancanti vennero fatti su mia indicazione, visto che non se li potevano acquistare. Già prima era un orologio molto preciso e funziona ancora”.

Quanti orologi da torre realizzati dai Solari ha riparato?
“Tanti, tanti, tanti, tra orologi da torre e da muro. Agli orologi da torre facevo per lo più dei piccoli interventi di manutenzione. I pezzi di ricambio non li ordinavo mai a Udine, ma li facevo realizzare, tali e quali agli originali, allo ‘Scoglio Olivi’ di Pola, dove avevano i torni a cui lavoravano tornitori specialisti, amici con cui già mio padre aveva collaborato. Me li facevano come nuovi. Udine era lontana, anche se ordinarli lì forse sarebbe stato più facile. Non c’era bisogna di andare a Udine se si potevano realizzarli qui, dando lavoro alla nostra gente”.

La passione per il canto e le bocce
Allo stato attuale, lei è l’ultimo orologiaio di Pisino. Quale futuro prevede per la sua arte?
“Non so se dopo di me ci sarà ancora qualcuno a proseguire con questo mestiere. Momentaneamente sono l’ultimo orologiaio di Pisino e uno dei pochi ancora in Istria. Ho un’esperienza molto grande, mancante agli orologiai odierni. Quale sarà il futuro di questa professione, non lo so. Anche a Trieste ormai la categoria si sta riducendo”.
Oltre all’orologeria, cura pure la passione per il canto e le bocce.
“Amo il canto e il gioco delle bocce. Nel canto, ad Abbazia nel 1968, vinsi il primo premio al concorso ‘Najljepši glas Istre’. Mi piacciono quelle canzoni che hanno un valore, di pregio; l’opera, per esempio, o le canzoni di Claudio Villa e Luciano Pavarotti. Nel gioco delle bocce, in cui a Pisino siamo forti tuttora, ho giocato con la PPK. Eravamo campioni dell’ex Jugoslavia, della Croazia, dell’Istria e di Pisino. Allora, nell’ex Jugoslavia la concorrenza era molto forte, particolarmente in Dalmazia e in Slovenia”.
Entrando nell’orologeria di Francesco Paladin sembra di trovarsi in un piccolo museo, da cui si esce colmi d’energia, d’esperienza e di storia di un orologiaio e di un’arte che appartiene a un altro mondo.

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