Pezzettini di carbone, tra cui uno d’oro, sono stati l’oggetto di una caccia al tesoro svoltasi lo scorso fine settimana nel centro storico di Pedena. L’esperienza è stata resa possibile grazie all’edizione 2024 del Festival “Šćorice” (Storielle), terminata domenica sera. Organizzata dal Comune di Pedena, realizzata con e per la comunità locale e dedicata ai racconti popolari e alla creatività, la manifestazione quest’anno è stata incentrata sul tema del passato minerario del territorio comunale e del resto dell’Albonese, mentre la caccia al tesoro, rivolta, come gran parte dell’evento, innanzitutto ai bambini, ha costituito soltanto una piccola parte del programma, durato due giorni.
Come ci ha spiegato Martina Bilić, assessore comunale all’Amministrazione generale, la scelta del tema menzionato è dovuta al 25º anniversario della chiusura dell’ultima miniera (carbonifera) nell’Albonese e in Croazia in generale, quella a Tupliaco, situata nel territorio del Comune di Pedena, che ricorre quest’anno. Per cui, optando per un programma ispirato alle leggende, ai miti e ai racconti popolari da una parte e al patrimonio tangibile dall’altra, l’autonomia locale come organizzatore della manifestazione è rimasta fedele alla sua idea di promuovere Pedena come un luogo in cui si fondono la realtà e la fantasia e dove i piccoli, ma anche i grandi, possono imparare molto.
Amicizie «sotterranee»
E così è stato anche in quest’occasione già a partire dall’ingresso nel centro storico. Questa volta a presentarsi di fronte alla porta cittadina è stato il giovane Daniel Brenko, il quale lo scorso anno scolastico ha completato gli studi presso la Scuola per scalpellini e scultori sull’isola di Brazza e che è stato invitato a dimostrare che cosa fa uno scalpellino. A parlare del lavoro dei minatori il primo giorno della manifestazione, nella sede del Centro per la cultura immateriale del Museo etnografico dell’Istria, durante un incontro ideato e moderato da Ivona Orlić, direttrice del Museo menzionato, sono stati tre ex minatori, Frane Širol, Nevio Stanić e Milenko Baćac. Soffermandosi sugli anni trascorsi nel sottosuolo delle varie miniere nell’Albonese, hanno detto che prima di morire non occorre andare sotto terra, soprattutto se si tratta di una profondità di 260 metri, come quella di alcune delle ex gallerie minerarie nell’Albonese.
Condividendo con il pubblico alcuni altri episodi della loro vita in miniera, hanno confermato e spiegato perché i topi erano i loro amici e perché per questi animali i minatori avevano sempre un po’ di pane: si tratta di creature capaci di presagire situazioni pericolose, come quelle che portano a esplosioni. “Se loro iniziano a correre, meglio che corra anche tu”, hanno detto, specificando che, per fortuna, personalmente non hanno mai avuto un’esperienza del genere, ma che si trattava di una “regola” nota a tutti i minatori. A raccontare la propria esperienza nel sottosuolo albonese, necessaria per una sua ricerca, è stata pure la direttrice del Museo etnografico dell’Istria.
La stessa sera negli spazi del Centro si sono presentati pure i dipendenti e i collaboratori della municipalizzata “Arsiana” del Comune di Arsia, ditta che gestisce i contenuti scaturiti dal patrimonio minerario della cittadina e adattati a uso turistico e culturale, compreso il percorso minerario aperto ufficialmente l’anno scorso nell’ex miniera Carlotta alle visite turistiche. A rivolgersi ai presenti è stata la direttrice Elis Gobo, come pure Ivana Griparić, direttrice dell’Ente turistico di Arsia. Nell’ambito della manifestazione si è presentato pure il Museo popolare di Albona, dal quale a Pedena sono giunti alcuni degli oggetti della collezione mineraria dell’istituzione albonese. Inoltre, per offrire ai visitatori la possibilità di vivere un’esperienza più diretta della visita a un pozzo minerario, gli organizzatori hanno allestito in uno degli edifici nel centro storico un angolo con pezzi di carbone, attrezzi utilizzati dai minatori e altro.
Il contributo dei bambini
I più piccoli, anche accompagnati dalla mascotte del Festival, Roko Šćorac, hanno potuto assistere a diversi spettacoli e incontri, compreso quello intitolato “Macić” con cui gli attori di “Istra Inspirit” hanno voluto raccontare la vita dei cosiddetti “macići”, creature mitologiche per le quali, come dice l’assessore Bilić, si crede che siano stati abitanti del sottosuolo il cui comportamento nei confronti dei minatori dipendeva dal trattamento che questi ultimi riservavano a loro. Immagini ispirate alla tradizione mineraria sono state proiettate l’ultimo giorno dell’evento sul campanile del centro storico di Pedena. Nello stesso modo sabato sera è stata presentata la leggenda dei cosiddetti “trnoplesari” e di San Niceforo, protettore di Pedena assieme a San Rocco. Nel caso di Niceforo, si dice che questi sia stato il primo vescovo di Pedena (che una volta era un’importante sede vescovile) che, a causa di una calunnia nei suoi confronti, decise di punire gli autori di quest’ultima augurando loro di trascorrere la vita ballando a piedi scalzi sulle spine: da ciò è derivato il termine “trnoplesari”, oggi utilizzato per tutti i pedenesi.
La stessa leggenda è al centro dell’albo illustrato presentato nei giorni scorsi e realizzato dagli alunni della sezione locale della Scuola elementare “Vladimir Nazor” di Pedena, mentre la giovane Dea Močinić ha realizzato una versione animata della stessa pubblicazione. Il Comune si dice molto grato pure ai bambini dell’asilo locale “Lišnjak”, per aver realizzato le decorazioni per l’evento. Il programma ha compreso pure dei laboratori creativi, ma anche la mostra “Čarobna Istra” (Istria magica), di Zdenko Bašić, un’esposizione dei lavori dei più piccoli, come pure i concerti di Jona e Predrag Ljuna e di Nina Fakin e Natko Štiglić. Hanno contribuito pure i produttori di manufatti e prodotti locali, tra cui Silvano Smoković. Presenti pure i rappresentanti e i fruitori dell’Associazione degli ammalati di paralisi cerebrale della Regione istriana e del Centro per l’inclusione sociale e il supporto nella comunità di Albona. Hanno sostenuto il programma la Regione istriana e l’Ente turistico dell’Istria centrale assieme a diversi sponsor.
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