Pedena. Malcontento in Consiglio

Oltre ad aver informato i consiglieri della decisione dell'USKOK di respingere le denunce dei Democratici istriani contro il sindaco Ivan Franković, il presidente del Consiglio, Silvan Juran, ha criticato i dirigenti dell'Amministrazione regionale per le strade per l'assenza degli investimenti nella ricostruzione dell'infrastruttura stradale in questa parte dell'Istria: «Si dimettano»

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Pedena. Malcontento in Consiglio

PEDENA | “I dirigenti dell’Amministrazione regionale per le strade (ŽUC, nda) trascurano da anni questa parte dell’Istria. È giunto il tempo per esigere le loro dimissioni”. Così giovedì sera durante la seduta del Consiglio comunale di Pedena il presidente di quest’ultimo, Silvan Juran (DDI), reagendo durante il punto riservato alle interpellanze dei consiglieri alle domande di Branko Ružić, dei Democratici istriani.

Un comportamento intollerabile

Il consigliere ha voluto sapere quando a Ponte Pedena, lungo una delle regionali nel Pedenese, sarà ricollocata la pensilina rimossa nello scorso periodo per la quale egli aveva presentato al Comune una domanda chiedendo la sua ricollocazione. “Abbiamo contattato l’Amministrazione regionale e fatto tutto quello che abbiamo potuto fare, ma la richiesta non ci è stata approvata. Sembra che una soluzione non ci sia”, ha risposto il sindaco Ivan Franković (DDI). Ha voluto completare la risposta del sindaco il presidente del Consiglio sottolineando che “della situazione con le regionali nel territorio pedenese si potrebbe parlare a lungo” perché “è già da anni che Pedena non ha visto lavori di ricostruzione delle strade regionali”, nemmeno in seguito ai periodi in cui esse avevano accolto tutto il traffico, compresi i mezzi pesanti, durante la chiusura temporanea delle strade vicine tramite le quali si raggiunge Pola. “Neanche in quel caso l’Amministrazione ha ritenuto opportuno prevedere i tanto necessari interventi nei suoi piani annuali di risanamento delle regionali”, ha detto, senza nascondere il suo malcontento, Juran, secondo il quale, ignorare in questo modo le esigenze di questa parte dell’Istria è intollerabile.

L’USKOK. «Tutto regolare»

A precedere i minuti previsti per le domande dei consiglieri è stato il punto nell’ambito del quale Juran ha informato i consiglieri dell’atto con cui l’USKOK ha respinto le denunce contro il sindaco sporte circa due anni fa dall’opposizione consiliare, in particolare dai rappresentanti dei Democratici istriani nel Consiglio comunale, per quelle che loro avevano definito irregolarità nel progetto dell’asilo comunale, nelle modifiche del Piano d’assetto urbanistico del Comune per la Zona imprenditoriale di Pedena e nel progetto di pavimentazione del centro storico. Nel caso dell’asilo “Mali medvjed” i Democratici istriani nel Consiglio, Ružić e Fabricio Lukež, avevano invitato l’USKOK a svolgere indagini legate al valore dell’immobile che il Comune aveva acquistato per allestirvi quello che è oggi un asilo privato, la cui gestione è stata affidata all’ex consigliera e dipendente comunale Kristina Đurović. Secondo i Democratici istriani, il prezzo di mercato dell’edificio era di 60mila euro, mentre il Comune lo ha acquistato a un prezzo di circa 130mila euro. Per quanto riguarda la documentazione di pianificazione territoriale per la zona imprenditoriale menzionata, gli stessi consiglieri ritengono che il piano menzionato sia stato compilato a favore del presidente del Consiglio in quanto con lo stesso documento erano state ridotte le dimensioni della Zona imprenditoriale di Pedena e gli stessi metri quadrati tolti a quest’ultima, previsti per le attività imprenditoriali, erano stati “trasferiti” nella Zona imprenditoriale di Jurani, il cui proprietario è Juran. Nel caso del rinnovo della pavimentazione nel centro storico di Pedena, i Democratici istriani avevano denunciato Franković perché ritenevano irregolare la procedura nell’ambito della quale il Comune aveva scelto la ditta alla quale erano stati affidati i lavori. Secondo l’USKOK, tutto sarebbe stato regolare. Per questo motivo, ha sottolineato Juran, il sindaco può avviare, entro un termine di cinque anni, cause legali contro i Democratici istriani e chiedere un risarcimento danni.

Indagini ancora in corso?

“Invece, secondo le informazioni di cui dispongo io, le indagini sono ancora in corso”, è intervenuto Ružić all’inizio del question time. Il consigliere avrebbe voluto reagire anche prima, subito dopo la presentazione della delibera dell’USKOK da parte del presidente del Consiglio, ma quest’ultimo non voleva permetterglielo dicendo che si tratta “di un’informazione che non va commentata”. “E non le permetto di esprimersi nemmeno ora! Si lamenti pure a chi vuole”, ha affermato Juran, stando al quale, quelle pronunciate da Ružić sarebbero menzogne e invenzioni.

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