Pedena. L’interessante storia dell’ex cattedrale

Nel Centro per la cultura immateriale dell’Istria incontro scientifico sulla chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria

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Pedena. L’interessante storia dell’ex cattedrale
La visita all’ex cattedrale di Pedena. Foto: TANJA ŠKOPAC

È stato incentrato sull’ex cattedrale di Pedena, cittadina che per molti secoli, dall’antichità alla fine del’800, fu sede dell’omonima diocesi, il tema del colloquio scientifico tenutosi ieri nella località in parola. L’importante incontro si è s volto nel Centro per la cultura immateriale dell’Istria del Museo etnografico dell’Istria, dove sono intervenuti vari esperti che hanno parlato dell’odierna chiesa arciparrocchiale dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria dal punto di vista storico, ma anche da quello della storia dell’arte, soffermandosi pure sui vescovi importanti per i vari progetti, edili e altri, che interessarono il duomo nel corso dei secoli, tra cui Antonio Zara e Bonifacio Cecotti.

Questi ultimi si sono trovati al centro delle relazioni di Elvis Orbanić, dell’Istituto per le Scienze storiche e sociali dell’Accademia croata delle Scienze e delle Arti (HAZU) di Fiume con la sezione di Pola, e della professoressa Jasenka Gudelj, del Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, coordinatrice del progetto “AdriArchCult”, approvato dal Consiglio europeo della ricerca (ERC), finanziato con i fondi dell’Unione europea e legato all’impatto dei cambiamenti politici, religiosi ed economici sulla cultura architettonica nell’Adriatico orientale nel periodo dal XV al XVIII secolo.
Assieme ai due esperti, ovvero alle istituzioni e all’iniziativa che hanno rappresentato nell’occasione, ha partecipato all’organizzazione del colloquio pure l’autonomia locale ospitante, il Comune di Pedena, rappresentata ieri dal sindaco Dean Močinić, il quale ha confermato che è stato Orbanić a proporgli l’organizzazione del colloquio l’anno scorso, durante un incontro in occasione dei 410 anni dall’ampliamento dell’ex cattedrale. Močinić ha voluto pure ricordare il convegno scientifico del 2008 svoltosi sul tema della diocesi di Pedena, in occasione dei 220 anni dalla sua abolizione, come pure gli atti pubblicati dopo lo stesso incontro e curati dall’accademico Robert Matijašić, il quale ha voluto presenziare anche alla riunione tenutasi ieri. “E oggi, con questo colloquio, mettiamo i due punti per quanto riguarda questa storia editoriale pedenese: entro la fine del 2025 avremo la possibilità di assistere alla pubblicazione di un volume con i temi che saranno presentati oggi”, ha affermato nella parte introduttiva dell’evento Elvis Orbanić.
Si è rivolta ai presenti pure l’accademica Silvana Vranić, dell’HAZU di Fiume con la sezione polese, la quale ha sottolineato nel suo discorso che l’ex diocesi di Pedena e il suo duomo, a differenza delle stesse istituzioni e strutture lungo la costa occidentale dell’Istria, facevano parte dell’Istria asburgica, ovvero austriaca. La Vranić ha voluto ringraziare anche don Antun Kurelović (presente alla riunione), dell’Arciparrocchia in parola, innanzitutto per essere stato a disposizione degli studiosi che per le relazioni presentate ieri hanno dovuto prendere visione delle ricchezze conservate a Pedena.
Si tratta del marmo nell’ex cattedrale, di cui hanno parlato Damir Tulić e Mario Pintarić, entrambi del Dipartimento di Storia dell’arte dell’Università di Fiume, delle sete della stessa struttura, sulle quali si è soffermata la loro collega Iva Jazbec Tomaić, dell’Accademia di Arti applicate della stessa Università, come pure degli oggetti liturgici in argento della chiesa pedenese, che raccontano pure la storia dell’oreficeria veneta e che erano al centro della relazione di Mateja Jerman, dellla Sovrintendenza ai Beni culturali di Fiume.
Dopo le esposizioni, i partecipanti al colloquio, tra cui pure i rappresentanti di varie istituzioni culturali dell’Albonese e non solo, hanno visitato l’ex cattedrale, dove ieri, grazie al colloquio, era possibile vedere pure le reliquie di San Niceforo custodite in uno degli altari laterali della chiesa, in una nicchia dietro la pala dello stesso altare, che viene scoperta in occasioni speciali. Nelle ore pomeridiane si è svolta una riunione lavorativa con alcuni colleghi della professoressa Gudelj dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

In prima fila Silvana Vranić, Robert Matijašić e Dean Močinić.
Foto: TANJA ŠKOPAC

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