Oasi ecologica, trovare un’area più adatta

0
Oasi ecologica, trovare un’area più adatta

CHERSANO | La decisione di costruire a Kras la futura oasi ecologica del Comune di Chersano non è per niente buona. Il centro di raccolta dovrebbe essere costruito in un’area in cui gli impianti e i rifiuti che ne faranno parte sarebbero meno visibili agli abitanti del comune. Lo ritengono i 147 firmatari della petizione presentata lunedì sera ai consiglieri comunali come un’“obiezione di un gruppo di cittadini nell’ambito del dibattito pubblico legato alla proposta del Piano d’assetto urbanistico per la Zona imprenditoriale di Chersano Est 2”, in cui il centro dovrebbe operare.

Inquinamento… visivo

“Nella scelta dell’area per la realizzazione del progetto non si è pensato all’inquinamento visivo”, ha detto Bojan Zustović di Cepich nel rivolgersi ai consiglieri comunali a nome di tutti i firmatari della petizione. Si tratta di abitanti di buona parte degli abitati nel comprensorio del comune, Cepich, Susgnevizza, Cosliacco, Brdo e altri che, se il progetto dovesse essere realizzato a Kras, nelle vicinanze di Cepich, lungo la strada che collega quest’ultima a Vosilla, vedranno il futuro centro di raccolta dalle loro case. I cittadini ritengono inadatte anche le dimensioni delle due aree che dovrebbero ospitare un centro di raccolta per rifiuti ingombranti (60×40) e un altro per i rifiuti edilizi (50×100). Come specificato nel progetto di massima, ciascun centro di raccolta dovrebbe occupare una superficie di 10.000 metri quadrati. Secondo quanto esposto da Zustović e dagli altri firmatari della petizione, Chersano non ha bisogno di centri di raccolta di simili dimensioni. Tra i motivi per cui chiedono al Comune di scegliere un’altra ubicazione figura anche la bora, “che nell’area della Piana di Cepich è un fenomeno frequente e a causa della quale i rifiuti che vi sarebbero depositati sarebbero sparsi ovunque”, ma anche i danni al turismo e al patrimonio culturale protetto di Kloštar, che si trova nelle vicinanze.

Alla ricerca di alternative

“Insomma, diciamo che si sarebbe potuta trovare una soluzione migliore”, ha aggiunto Zustović, il quale ha partecipato alla riunione con altre due firmatarie della petizione, Marina Honović e Petra Stojnić. Ha firmato anche Jurica Poropat, consigliere della lista DDI-SDP, il quale ha voluto invitare il Comune, anche personalmente, a trovare una soluzione che soddisfi quanti più abitanti di Chersano. Un’alternativa potrebbe essere un’area lungo la stessa strada, tra Vosilla e Cepich, nella zona più vicina al primo dei due abitati, oppure la costruzione di un centro di raccolta assieme alle altre autonomie locali dell’Albonese a Cere, dove si trova la stazione di stoccaggio per i rifiuti di questa parte dell’Istria. Stando a Zustović, qualsiasi modifica al piano territoriale con lo scopo di trovare una soluzione più adatta sarebbe un passo avanti verso un comportamento (più) responsabile nei confronti dell’ambiente, dei cittadini e delle generazioni future.

«Niente è definito»

Nel reagire alle richieste dei cittadini, il vicepresidente del Consiglio, l’indipendente Ivan Vozila ha affermato che sarà difficile trovare un’area che soddisfi tutti, mentre per quanto riguarda le dimensioni, ha sottolineato che “bisogna sempre prevedere un’area più ampia per eventuali ampliamenti”. “Niente è ancora definito”, ha risposto il vicesindaco Roman Carić (il sindaco Valdi Runko era assente), confermando che il Comune si esprimerà nei confronti delle richieste dei cittadini tra circa un mese. A suo avviso, nelle prossime settimane il Comune e gli uffici comunali competenti valuteranno le proposte per stabilire quale opzione scegliere, ma non sarebbe esclusa nemmeno una terza soluzione.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display