Nuove unità ricettive? «È tempo di fermarci»

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Nuove unità ricettive? «È tempo di fermarci»

ALBONA “A Porto Albona le capacità ricettive dovrebbero rimanere ai livelli odierni. Siamo già nella fase in cui dovremmo fermarci”. Lo ha sottolineato Željko Ernečić, consigliere dell’SDP, ieri, durante la seduta del Consiglio cittadino, nell’ambito del punto dedicato alla presentazione dello Studio sulla capacità ricettiva della Città di Albona. Il documento è stato compilato dall’Istituto nazionale per il turismo di Zagabria, che era rappresentato nell’occasione da Jasenka Kranjčević, Zoran Klarić e Dubravko Milojević.

L’obiettivo? Uno sviluppo sostenibile
Come confermato durante la presentazione del documento da Jasenka Kranjčević, la redazione di un simile studio è dovuta innanzitutto alla necessità di definire la massima capacità ricettiva di un luogo, ovvero quella che permetterà uno sviluppo sostenibile del turismo e che non avrà un impatto negativo né sull’ambiente né sugli aspetti economici e sociali nella destinazione turistica per la quale si redige il documento, ma nemmeno sulla qualità del soggiorno dei turisti.
Migliorare l’infrastruttura
Riguardo alla situazione odierna nell’Albonese, gli autori del documento hanno individuato i punti dolenti del territorio dal punto di vista della ricezione turistica. Lo studio conferma, per esempio, che gli investimenti nello sviluppo del turismo e nell’ampliamento delle capacità ricettive, finora, a Porto Albona non erano accompagnati in modo adeguato da necessari interventi di miglioramento dell’infrastruttura. Lo dimostra l’inadeguatezza della strada regionale che collega Albona e il porto, per non parlare della mancanza dei posti parcheggio a Porto Albona, ma anche nel centro storico di Albona e a Piedalbona.
Spiagge sovraffollate
Problematici pure la rete di rifornimento idrico e il sistema di smaltimento delle acque reflue (quest’ultimo dovrebbe essere ricostruito nel prossimo quinquennio). Per i turisti in visita a questa parte dell’Istria sono “diventate” troppo piccole pure le spiagge a Porto Albona. Secondo quanto detto durante la riunione, la loro capacità ricettiva è di circa 8.800 persone e come tali non sono sufficienti per accogliere nemmeno i visitatori riscontrabili nella località durante i mesi centrali della stagione turistica e, tantomeno, per la popolazione locale.
Secondo Kranjčević, ne consegue che nelle circostanze odierne le capacità ricettive a Porto Albona possono essere aumentate al massimo del 5%, mentre dopo la soluzione dei problemi elencati sarebbe ammissibile un aumento del 20%. Nel frattempo, si dovrebbe lavorare – dicono gli esperti dell’Istituto per il turismo – alla ridistribuzione delle capacità ricettive pianificandone nuove e “spostando” una parte dei turisti nell’entroterra dell’Albonese o a Portolongo, dove si pianificano, nonostante la protesta di molti cittadini albonesi, due zone di sviluppo turistico.
«Basta con gli hotel»
“Noi abbiamo già superato tutti i limiti. Nemmeno a Portolongo c’è alcun motivo per cui vi dovrebbero essere costruite nuove strutture ricettive. Quello che dobbiamo fare è aumentare la qualità dell’offerta turistica e lasciare almeno qualcosa in eredità ai nostri posteri”, ha aggiunto Ernečić. Dalle file dell’opposizione ha reagito pure Jasminka Radolović, della lista indipendente di Nevina Miškulin, la quale ha confermato che nemmeno gli abitanti di Porto Albona, i suoi concittadini, non vogliono nuovi alberghi nel loro luogo.
“Basta con gli hotel!”, “Le attuali zone verdi a Girandella devono rimanere tali!”, “Investire solo nella ricostruzione delle capacità esistenti”, sono i messaggi dei cittadini che la Radolović ha presentato in Consiglio. “Questo non è sviluppo sostenibile”, è intervenuta Tanja Pejić, della lista “Indipendenti insieme”. A suo avviso, lo Studio sarebbe dovuto essere redatto e discusso prima delle delibere sulla compilazione dei piani d’assetto urbanistico per le due zone di sviluppo turistico a Portolongo. La Pejić ha, inoltre, chiesto ai tre esperti come le zone influiranno sullo status di paesaggio protetto di cui attualmente gode Portolongo, volendo avere una conferma della necessità di uno studio sull’impatto ambientale nel caso della stessa località e prima della costruzione delle strutture pianificate.
Servono approfondimenti
Silvano Vlačić, della stessa lista, ha criticato alcune affermazioni nel documento presentato, tra cui quella secondo la quale bisognerebbe concentrarsi sull’ampliamento delle capacità ricettive negli alberghi e non investire in quelle degli affittacamere, i quali, si legge nello Studio, contribuiscono poco al bilancio cittadino e alla comunità locale.
“Questa è una delle parti che dovrebbero essere approfondite”, ha aggiunto Vlačić. Il consigliere ha proposto, inoltre, un approfondimento della parte dello Studio dedicata alle capacità ricettive delle spiagge con lo scopo di spiegare ai consiglieri che cosa significhi dal punto di vista della qualità della destinazione il fatto che nelle spiagge a Porto Albona ogni bagnante ha a disposizione solo tre metri quadrati.
“Leggendo lo Studio, ho avuto la sensazione che si tifi per la realizzazione delle zone di sviluppo turistico a Portolongo”, ha detto Darko Martinović, degli “Indipendenti insieme”, stando al quale, insistere sui resort non avrebbe senso in quanto simili strutture sono utili solo ai loro proprietari, mentre la comunità locale non ne trae alcun beneficio.

Trascurate le esigenze degli albonesi
Secondo Daniel Mohorović (SDP), lo Studio dimostra che il turismo ad Albona e in altre parti dell’Istria si è sviluppato in modo incontrollato, senza i necessari piani. I consiglieri dell’opposizione hanno criticato i redattori dello Studio per aver trascurato nel documento i bisogni e la qualità della vita della popolazione locale durante la stagione turistica.
Nel rispondere, gli esperti dell’Istituto hanno confermato di essere favorevoli a uno sviluppo sostenibile. A loro avviso, è la Città che dovrebbe definire quando porre fine all’allestimento delle nuove capacità ricettive, mentre gli studi sulla capacità ricettiva di un luogo si compilano nel momento in cui la situazione diventa critica.
“Albona è lungi dall’aver raggiunto questa fase, a differenza di molte parti della Croazia e della costa occidentale dell’Istria”, hanno confermato i rappresentanti dell’Istituto. Secondo il sindaco Valter Glavičić, lo Studio sarà modificato e approfondito con particolari legati anche alla capacità della costa “perché il motivo principale per cui i turisti scelgono questa parte dell’Istria sono proprio le spiagge”.

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