Notti salvorine. Un mare di tradizione

Nel fine settimana la locale Comunità degli Italiani ha ridato vita all’antica fiera di San Pietro, coinvolgendo attivisti e ospiti in una festa per tutte le età. I numerosi ospiti hanno potuto godersi un ricco programma artistico-culturale e un’offerta enogastronomica a base di pesce

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Notti salvorine. Un mare di tradizione
Grande interesse del pubblico per le «Notti salvorine». Foto: NICOLE MIŠON

Turismo, mare, spiagge, Salvore è tutto questo ma molto altro ancora. Adagiata sulla punta settentrionale dell’Istria, la cittadina è famosa per il suo faro, ma anche per le molte tradizioni legare al mare, alla pesca e al territorio. Una di queste è la manifestazione le “Notti salvorine”, rivisitazione dell’antica sagra paesana di San Pietro, profondamente radicata nella storia e nell’identità culturale della zona. Un tempo, oltre alla celebrazione di San Pietro, la località ospitava pure la Pentecoste a Bassania nel mese di giugno e Santa Maria Maddalena a luglio nella vicina Zambrattia. La volontà della Comunità degli Italiani di Salvore è quella di mantenere vive le tradizioni del territorio, custodendole e trasmettendole di generazione in generazione.

Una ricca offerta enogastronomica.
Foto: NICOLE MIŠON

L’evento “Le Notti Salvorine” è organizzato dal locale sodalizio con il sostegno della Città di Umago, dell’Ente Festum, dell’Ente per il turismo della Città di Umago, dell’Autorità portuale di Umago–Cittanova, e con il sostegno finanziario dell’Unione Italiana e dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e i diritti delle minoranze nazionali del Governo della Repubblica di Croazia. A tutti loro va ad aggiungersi la proficua collaborazione con l’Associazione Batana Salvorina e con la Comunità degli Italiani Giuseppe Tartini di Pirano.

A suon di fisarmonica…
Foto: NICOLE MIŠON

Valorizzazione culturale
La manifestazione, della durata di due giorni, vede la partecipazione degli attivisti della CI di Salvore, dai più piccoli ai membri storici, la cui esperienza rappresenta un prezioso patrimonio da cui i più giovani possono imparare. In quest’ottica è fondamentale la connessione e la condivisione del medesimo impegno per la valorizzazione culturale assieme ad altri sodalizi.
Una sagra di paese rivisitata in chiave moderna, dove i numerosissimi ospiti hanno potuto godersi un ricco programma artistico-culturare e un’offerta enogastronomica da leccarsi i baffi, rigorosamente a base di pesce. “Dopo diverso tempo l’anno scorso abbiamo riproposto questa sagra, perché si tratta di una festa tradizionale che si svolgeva nella zona. Abbiamo quindi ridato vita alla ricorrenza di San Pietro, chiamandola le ‘Notti salvorine’ conferendole così un tocco più moderno – ha sottolineato Samira Laganis, presidente della CI di Salvore -. L’intento è sempre quello di mantenere in vita le feste popolari della nostra gente, avvicinandoci anche ad altre realtà, come la ‘Famea dei salineri’ e l’Associazione ‘Batana salvorina’. Siamo riusciti ad attirare tantissime persone sia connazionali, sia turisti, anche perché fin da subito abbiamo fatto molta pubblicità sui social e via radio, vediamo che la gente ha accolto con entusiasmo questa iniziativa”.
I molti attivisti della CI di Salvore si sono riuniti nei pressi del Museo della batana salvorina per intrattenere il pubblico con la loro bravura. A rompere il ghiaccio sono stati i più piccoli, i bambini della filodrammatica bimbi con la scenetta “Ginetta alla ricerca della felicità”. Il gruppo guidato con entusiasmo da Giulia Dussich è stato rifondato da poco, dopo una pausa di alcuni anni, a dimostrazione del fatto che quello di Salvore è un sodalizio attivo e vivace. Non esiste festa paesana senza il suono della fisarmonica, perciò i fisarmonicisti della CI, diretti da David Beletić, assieme ad altri ospiti, hanno regalato allegria e brio a turisti e compaesani.

La famea dei salineri e Salvore ala veciaia.
Foto: NICOLE MIŠON

Mestieri di un tempo
La prima sera erano presenti pure il gruppo “Salvore ala veciaia”, guidato da Silvano Pelizzon e quello de “La famea dei salineri” della CI “Giuseppe Tartini” di Pirano. Due compagini che ripropongono usi e costumi del passato legati a professioni antiche radicate nel territorio per diffondere consapevolezza e interesse nei confronti dell’identità culturale locale. La vita di una volta era ben diversa da quella attuale, strettamente legata al ritmo delle stagioni, al mare e ai cicli della natura; gli attivisti, attraverso costumi e attrezzi dell’epoca, donano un assaggio del passato che va ben oltre il semplice folclore.
Il secondo giorno le ragazze del settore Cre-attività, guidate da Lara Anđelić, hanno allestito una bancarella dove hanno messo in vendita i diversi manufatti realizzati nel corso dell’anno, con l’intento di dare il ricavato in beneficenza.
A tutti loro si sono aggiunti i membri dell’Associazione “Batana salvorina”, la quale si occupa della rivitalizzazione della tipica imbarcazione della zona. Per l’occasione sono state aperte le porte della casetta che ospita il Museo dedicato agli antichi attrezzi del mestiere dei falegnami che costruivano queste barchette dal fondo piatto. “I molti presenti hanno potuto vedere una batana sul posto e un’altra in mare – ha spiegato Marina Paoletić, presidente dell’Associazione -. Abbiamo dato vita anche alla bellissima collaborazione con il progetto di ricamo di Tanja Šuflaj, legato a noi grazie alla lingua comune che è l’istroveneto. L’iniziativa ci ha permesso di riscoprire molti termini inerenti al mondo della pesca e della navigazione che si utilizzavano in mare. Il progetto in questione è finanziato dal ministero della Cultura della Repubblica di Croazia”. Le “Notti salvorine” hanno rappresentato lo scenario ideale per svolgere il primo laboratorio (in programma ce ne sono altri due) durante il quale, sotto la guida esperta di Regina Gardoš, i partecipanti hanno creato grembiuli, tovaglioli e altri accessori per la cucina, ricamandoci sopra parole e termini legati al mondo della batana.

Tanja Šuflaj e Regina Gardoš alle prese con il ricamo.
Foto: CI SALVORE

Una festa che ha rappresentato il connubio perfetto tra tradizione e divertimento, coinvolgendo una quarantina di volontari del sodalizio, addetti all’organizzazione dell’evento, che si è protratto fino a notte fonda con l’intrattenimento dei complessi musicali “Bura band” e “Alfa time band”. “Ci tengo a ringraziare per la collaborazione la Presidenza e la Giunta Esecutiva della CI di Salvore a cui va un ringraziamento speciale visto che tutti loro sacrificano il loro tempo per portare avanti ogni progetto con massima professionalità, disponibilità e amore per la nostra bella Salvore”, ha concluso la presidente Samira Laganis.

Le signore del gruppo Cre-attività.
Foto: CI SALVORE

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