Nella sede della CI di Crasizza installato un defibrillatore salva-vita

Iniziativa del sodalizio locale in collaborazione con la Croce Rossa del Buiese

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Nella sede della CI di Crasizza installato un defibrillatore salva-vita
Le borse del pronto soccorso donate alla SMSI buiese. Foto: ERIKA BARNABA

È stato installato a Crassiza, e presentato al pubblico, un nuovo dispositivo DAE (Defibrillatore automatico esterno), che aiuta in caso d’arresto cardiaco e può essere utilizzato da chiunque in caso di emergenza, poiché è molto facile da usare, ha istruzioni vocali e, se utilizzato, effettua automaticamente una chiamata al servizio medico d’emergenza. Il DAE, del valore di 18mila kune, è installato nella sede della Comunità degli Italiani locale, nel luogo più trafficato della località ed è disponibile a tutti. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del progetto “Sicurezza e soccorso – corsi e presentazioni pratiche per la cittadinanza”, promosso dalla CI di Crassiza in collaborazione con la Croce rossa del Buiese e finanziato, per il tramite dell’Unione Italiana, dall’Ufficio governativo per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali.

Mate Mekiš, presidente della CI di Crassiza, ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, ringraziando tutte le persone fisiche e giuridiche coinvolte nello stesso, sottolineando come, dopo la collocazione del dispositivo, nella sede del sodalizio seguiranno dei corsi sul suo utilizzo e di pronto soccorso alla conclusione dei quali ai partecipanti verrà consegnato un certificato.
“Mi complimento con la CI di Crassiza e con il suo presidente, Mate Mekiš perché con questo è un progetto utile per tutta la comunità locale. Il sodalizio può andarne fiero e ringrazio la Croce rossa per aver accolto questo progetto”, ha rilevato Marin Corva, presidente della Giunta Esecutiva dell’UI, intervenuto e per l’occasione.
A presentare pubblicamente il dispositivo e a dimostrarne l’uso è stato il direttore della Cr del Buiese Hrvoje Kovačević, affiancato da Nicole Caterina Kovačević, che ha fatto una dimostrazione pratica di rianimazione artificiale e da Martina Veseli, che si è soffermata per lo più sulle particolarità tecniche dell’uso. Kovačević, supervisionando la simulazione, ha sottolineato dei dettagli sui comportamenti “intelligenti” da intraprendere durante un momento di soccorso, escludendo in primis il panico e consigliando di operare attraverso le linee guida del Pronto soccorso che offre, telefonicamente, assistenza a chi soccorre l’infortunato fino all’arrivo dell’ambulanza. Coinvolti nella simulazione di rianimazione pure i soci presenti che hanno potuto immedesimarsi nei panni dei soccorritori.

Volantino d’istruzioni bilingue e corsi
Il volantino accompagnatorio d’istruzioni all’uso del DAE è in fase di realizzazione pure in formato bilingue (croato-italiano) grazie a una collaborazione con la Regione istriana. La Cr di Buie è nota per la collaborazione con le istituzioni scolastiche della CNI in tutto il territorio. Difatti, solo pochi giorni fa, i rappresentanti della Cr si sono recati alla SMSI “Leonardo Da Vinci” di Buie per visitare il nuovo edificio e per donare a ogni aula, nell’ambito del progetto interno “Scuole e asili più sicuri’’, delle borse di primo soccorso contenenti un kit completo da usare in caso d’infortuni.
“Dopo la formazione ufficiale e la partecipazione ai prossimi corsi nella CI di Crassiza, i partecipanti riceveranno una licenza valida per l’utilizzo del DAE, con l’opportunità d’aderire all’applicazione “Resta in vita” sviluppata dall’Istituto didattico per la medicina d’emergenza della Regioene istriana in modo tale che, in caso d’emergenza, ricevano informazioni sul proprio dispositivo mobile e, se si trovano nelle vicinanze, aderire come soccorritori. Pure questo dispositivo sarà collegato in rete nazionale agli altri dispositivi. Alla fine del secolo scorso sono comparsi i defibrillatori automatici esterni e la ricerca ha dimostrato come sia significativamente aumentato il tasso di sopravvivenza delle persone che hanno subito un infarto, in quanto la defibrillazione rapida, attraverso l’erogazione di scosse elettriche, è riuscita a rianimarli. È stato dimostrato che la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce possono ripristinare un normale ritmo cardiaco nelle persone che ne subiscono l’arresto. Si tratta quindi di dispositivi che analizzano il ritmo cardiaco, danno istruzioni al soccorritore (a voce, in croato) e abilitano la defibrillazione. È completamente sicuro, perché il dispositivo non consente la defibrillazione a meno che non abbia appurato al 100 p.c. che la vittima sia in una condizione tale che solo questa possa salvargli la vita. Se il defibrillatore viene applicato nei primi 3-5 minuti, c’è un’alta probabilità che la persona colpita da arresto cardiaco sopravviva e si riprenda con successo. È possibile eseguire una defibrillazione salvavita anche più tardi, ma dopo ogni minuto aggiuntivo, la probabilità di sopravvivenza diminuisce del 7-10 p.c.”, ha rilevato Kovačević, aggiungendo che se con questo dispositivo verrà salvata anche solamente una vita, ne sarà valso l’investimento. Ha portato l’esempio della scorsa estate, quando a Cittanova, grazie a un DAE, è stata salvata la vita a una persona con arresto cardiaco.
Kovačević ha infine sottolineato che nel nostro Paese bisogna lavorare ancora molto nella formazione di questo tipo di soccorso, considerando che l’adesione e l’interesse a questi corsi e incontri sono ancora bassi. Manca la consapevolezza dell’importanza di questa formazione. Cosa confermata pure da Mekiš, insoddisfatto della scarsa adesione soprattutto da parte di coloro che nella propria attività sono in contatto giornaliero con moltissima gente. Di centinaia di inviti inviati a società e piccole imprese, solo alcune sono intervenute. Un dato che, come sottolineato, purtroppo si verifica dappertutto nel nostro territorio.

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