Nella seconda estate segnata dal Covid è la disciplina la chiave del successo

A colloquio con il direttore dell’Ente di soggiorno della Regione istriana Denis Ivošević

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Nella seconda estate segnata dal Covid  è la disciplina la chiave del successo

Il settore turistico istriano si sta muovendo tra molte incertezze. Le strutture dell’ospitalità si stanno lentamente riempiendo di ospiti e le località balneari vanno progressivamente animandosi. Gli accenti stranieri si stanno diffondendo nelle vie e nelle piazze, nei parcheggi ci sono sempre meno posti liberi, come pure ai tavolini di bar e ristoranti. Considerando che in Istria la situazione epidemiologica migliora di giorno in giorno, abbiamo sentito il parere di Denis Ivošević, direttore dell’Ente turistico regionale in merito all’attuale situazione turistica e al suo immediato futuro.

Denis Ivošević

”Siamo entrati nel 2021 con la stessa incertezza del 2020 – ha esordito Ivošević –, ma forti della grande esperienza accumulata nell’anno precedente. Il favorevole e stabile quadro epidemiologico in Istria e l’allentamento delle misure restrittive nei nostri più importanti mercati d’emittenza hanno contribuito al tanto atteso aumento del numero degli ospiti e al crescente ottimismo degli operatori turistici. Dopo che all’inizio di giugno l’Istria è stata inserita nella lista verde dall’Istituto centrale tedesco di epidemiologia Robert Koch, registriamo circa 50mila ospiti al giorno, principalmente a Rovigno e a Parenzo, in gran parte provenienti da Germania, Austria, Slovenia e Italia”.

Il settore turistico è costretto ad adattarsi e a prevedere tutta una serie di misure per rendere sicura la stagione turistica. Che cosa ci può dire a tale proposito?

”Preparando l’annata turistica, l’Ente turistico della Regione istriana ha collaborato intensamente con tutte le Pro loco istriane, gli albergatori, l’Istituto regionale per la salute pubblica e il Centro informativo del Comando regionale della Protezione civile sui punti chiave onde garantire all’Istria una reputazione di destinazione sicura sui mercati d’emittenza di maggior interesse. Abbiamo assicurato 80 punti diversi dove svolgere i test antigenici rapidi e quelli molecolari (PCR), distribuiti sull’intero territorio istriano, il che consentirà a tutti gli ospiti di eseguirli in modo facile e sicuro. Abbiamo creato una piattaforma digitale per la prenotazione ai test, che ne faciliterà la procedura e partecipato allo sviluppo della piattaforma per la vaccinazione di tutti i lavoratori turistici operanti a diretto contatto con gli ospiti. Entro il 15 giugno quasi tutti dovrebbero essere vaccinati almeno con la prima dose del vaccino”.

Turisti in via Decumana

Come valuta l’attuale andamento turistico e quali sono le previsioni per la stagione di punta e per il periodo post stagionale?

”L’Istria presenta costantemente una buona situazione epidemiologica. L’anno scorso è stata la prima Regione in Europa ad aprire ai turisti già il ​​29 aprile e l’ultima oasi verde continentale fino al 16 ottobre. Quest’anno abbiamo fatto lo stesso. In una situazione di crisi, l’Istria ha dimostrato di essere una Regione turistica ben organizzata, in cui il protocollo di comunicazione tra il settore pubblico e quello privato funziona a livello invidiabile. Questo è il motivo principale per cui le cose qui funzionano.

Oggi possiamo dire che la stagione è iniziata molto bene; le prenotazioni non mancano, anche se molte saranno fatte all’ultimo minuto. Ciò renderà molto più difficile pianificare e gestire la stagione turistica, ma questa è la prassi del momento, alla quale dobbiamo adattarci. L’anno scorso abbiamo raggiunto il 49% dei pernottamenti realizzati nel 2019, che era stato un anno da record (4,6 milioni di ospiti e 28,7 milioni di pernottamenti, nda); quest’anno prevediamo di conseguire all’incirca il 70% di quanto realizzato due anni fa, anche se, a differenza dell’anno scorso, ora dobbiamo fare i conti con la concorrenza di Italia, Spagna, Francia, Grecia e Turchia, con le quali inizia la lotta per gli stessi ospiti”.

Abbiamo alle spalle più di un anno di convivenza con il coronavirus. Che cosa ci ha insegnato quest’esperienza?

”Il coronavirus ci ha insegnato che, nonostante tutte le precauzioni, è sempre qualche passo avanti rispetto a noi e per ora dobbiamo ancora adattarci agli sviluppi della situazione. Dobbiamo anche renderci conto che il coronavirus non scomparirà così velocemente e che ci vorrà del tempo prima di affermare d’essercene liberati definitivamente. Tuttavia, l’Istria ha dimostrato che allo stesso tempo può sviluppare bene il turismo e combattere il Covid-19. Il presupposto sta chiaramente nell’essere organizzati, responsabili e disciplinati e l’Istria lo è sicuramente”.

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