Montona. È stato di calamità naturale

Il f.f. di presidente della Regione istriana proclama l’emergenza. Danni dal 90 al 100%

0
Montona. È stato di calamità naturale

Il f.f. di presidente della Regione istriana Fabrizio Radin, ha proclamato per il comprensorio del Comune di Montona lo stato di calamità naturale. Dal 6 al 9 aprile l’area, come del resto tutta la Regione, è stata colpita da un’ondata di freddo e temperature basse che hanno causato ingenti danni alle colture perenni.
Pochi giorni dopo il maltempo che ha colpito il territorio, il sindaco di Montona aveva inoltrato al f.f. di presidente della Regione una formale richiesta di proclamare lo stato di calamità naturale, alla luce del fatto che in base ai dati forniti dal Fiduciariato comunale per la stima dei danni, le piante da frutto – nel periodo della fioritura quando si è verificata l’ondata di maltempo –, specialmente peschi, albicocchi, ciliegi, peri, meli, susini e altri, hanno subito gravi danni. I frutteti occupano una superficie di 150 ettari e stando alle prime stime del perito, alcuni sono stati danneggiati dal 90 al 100 p.c. Tradotto in soldi, si tratta di oltre 4 milioni di kune, il che è oltre il 20 p.c. delle entrate dirette del Bilancio comunale, che per l’anno fiscale precedente ammontavano a 4.070.052 kune.

 

Analizzato il tutto, Fabrizio Radin ha constatato che esistono le condizioni previste dalla Legge in materia d’interventi compensativi in caso di calamità naturali, per cui ha deliberato lo stato di calamità naturale per il comprensorio del Comune di Montona. Ha altresì incaricato il Fiduciariato comunale per la stima dei danni di procedere con le attività previste dalla Legge in parola.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display