Momiano. Recital multimediale «L’alba del pascadur», le emozioni di un repertorio senza tempo

Riccardo Bosazzi interpreta magistralmente le poesie di Giusto Curto e Ligio Zanini

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Momiano. Recital multimediale «L’alba del pascadur», le emozioni di un repertorio senza tempo
Musica e poesia alla CI di Momiano. Foto: ERIKA BARNABA

La Comunità degli Italiani di Momiano ha ospitato una serata indimenticabile all’insegna della cultura e dell’arte, accogliendo il recital multimediale “L’alba del pascadur”. L’evento ha rappresentato la fase conclusiva dell’omonimo progetto che include la pubblicazione di un CD e di un fascicolo trilingue, in rovignese, italiano e croato, contenente alcune delle poesie più significative di Giusto Curto e Ligio Zanini, per la maggior parte musicate dal Maestro Piero Soffici. La voce e la chitarra di Riccardo Bosazzi hanno saputo dar vita ai versi con un’intensità emozionante, trasportando il pubblico in un viaggio poetico e musicale. Fin dalle prime note, l’atmosfera della sala si è trasformata in un abbraccio collettivo di emozioni. I video proiettati sullo sfondo si intrecciavano armoniosamente con le canzoni e la recitazione, creando un dialogo sensoriale tra immagini, parole e suoni. Ogni poesia, ogni melodia sembravano raccontare una storia personale e universale al tempo stesso, toccando corde profonde nell’animo degli spettatori.

L’apertura con “Adeîo mar”, musicata da Piero Soffici, ha portato in sala una dolce malinconia, dove ogni nota sembrava sussurrare storie di partenze e nostalgie. Subito dopo, “El cucal Fileîpo”, nato dall’unione dei versi di Ligio Zanini e della musica di Soffici, ha regalato leggerezza e ironia. Con “Meî e teî”, composto e interpretato dallo stesso Bosazzi, l’atmosfera si è fatta più intima e personale. Le corde della chitarra hanno accompagnato parole che parlavano d’amore e legami indissolubili, creando un dialogo diretto con il cuore del pubblico.
Il primo intermezzo visivo della serata è stato un video dedicato a Giusto Curto, le cui immagini hanno aggiunto un ulteriore livello emotivo al recital. Subito dopo, la recitazione del monologo “Minighita”, sempre di Curto e letta da Bosazzi, ha riportato sulla scena una narrazione intensa e coinvolgente, mentre i brani “Quila murieda” e “L’alba del pascadur” hanno catturato l’attenzione con le loro melodie avvolgenti e i testi intrisi di poesia. Il primo, firmato da Curto e Soffici, ha raccontato le sfide della vita quotidiana, mentre il secondo, nato dalla collaborazione tra Curto e Dario Garbin, ha rappresentato il culmine emozionale del recital, portando sul palco la metafora della speranza che si rinnova all’alba.
Con “A ma pare”, una composizione di Zanini e Davor Prašel, Bosazzi ha saputo trasmettere tutta la profondità dei legami familiari. Successivamente, la recitazione di un estratto del monologo “Malagnaso puntamento” di Curto ha riportato il pubblico all’ascolto della parola pura, con una narrazione densa di ironia e saggezza popolare. Un altro toccante momento visivo è stato il video dedicato a Ligio Zanini, che ha reso omaggio alla sua poesia e al suo impegno culturale, regalando un respiro di riflessione collettiva. La parte finale del recital ha visto l’esecuzione di tre brani intensi: “Buleîstro” di Zanini e Soffici ha raccontato la forza della natura e delle radici, mentre “Cureîva ƒeî pal mondo”, firmato dal solo Soffici, ha aperto una finestra sulla nostalgia e la voglia di esplorare e conoscere. Infine, “La poûpa da bièco” di Curto ha concluso la sequenza musicale con una nota di dolce ironia, lasciando il pubblico con un sorriso.
L’ultimo atto della serata ha visto Bosazzi protagonista con il monologo “Gino Maravia”, una narrazione intensa e ricca di sfumature che ha saputo mescolare umorismo e introspezione. La chiusura perfetta è stata affidata a un video dello stesso Bosazzi, sempre dedicato a Gino Maravia, che ha sigillato la serata con un’immagine di speranza e umanità.

Riccardo Bosazzi.
Foto: ERIKA BARNABA

Una serata tra amici
A margine della serata, Bosazzi ha condiviso le sue sensazioni: “Una serata piacevole, calda e tra amici. È stato un grande piacere poter presentare questo progetto pure a Momiano con i cui soci, in particolare con il gruppo vocale Evergreen, da anni coltivo una bella amicizia. Un sentito ringraziamento va rivolto all’Associazione artistico-culturale ‘Giusto Curto’ di Rovigno, quale promotrice del progetto, al Settore Teatro, Arte e Spettacolo della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana per il supporto finanziario fornito nella fase promozionale del progetto, alle CI che hanno voluto ospitare l’avvenimento e a tutti coloro che con la loro presenza hanno contribuito al successo dell’iniziativa”, ha dichiarato Bosazzi.
La performance, solitamente arricchita dal contributo del noto musicista Maurizio Di Capua al basso, ha visto questa volta Bosazzi esibirsi da solo alla chitarra, a causa di un temporaneo impedimento di salute del collega. Nonostante l’assenza, l’energia dell’artista ha saputo colmare ogni spazio, mantenendo viva l’intensità dell’esibizione e ricevendo calorosi applausi a ogni brano. La promessa della presenza di Di Capua nei prossimi appuntamenti ha suscitato entusiasmo e aspettative tra gli appassionati.
La tournée del recital, che ha già fatto tappa nei sodalizi di Fasana, Dignano e Momiano, prosegue con entusiasmo. Dopo l’appuntamento in programma ieri sera alla CI Gallesano, la prossima esibizione alla CI di Rovigno il 7 marzo, sarà un ulteriore momento di celebrazione per un progetto che ha saputo conquistare il pubblico, risvegliando emozioni e riaffermando la potenza della poesia e della musica come linguaggi universali.
L’evento ha visto la partecipazione della presidente del sodalizio di Momiano, Arijana Brajko Gall e della sua vice Elda Sinković, le quali, insieme ad altri membri della presidenza, hanno espresso il loro apprezzamento per la qualità artistica e culturale del recital. La loro presenza ha sottolineato l’importanza di iniziative come “L’alba del pascadur”, capaci di valorizzare la ricchezza linguistica e poetica del territorio, rafforzando i legami delle comunità attraverso l’arte.

Le autorità in prima fila.
Foto: ERIKA BARNABA

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