
Ricorre oggi, 11 marzo, il 450° anniversario della morte di Mattia Flacio, riformatore protestante, uno dei personaggi più importanti della storia di Albona e dell’Albonese. La ricorrenza è il motivo per cui la Città di Albona ha deciso di presentare per la prima volta a un pubblico più ampio una mostra didattica sulla vita, sull’opera e sul significato storico di quest’eminente intellettuale europeo, il cui contenuto è stato adattato anche nella lingua inglese.
Si tratta di un’esposizione itinerante ideata in occasione del 500° della nascita di Flacio, nato ad Albona il 3 marzo del 1520 e scomparso a Francoforte sul Meno nel 1575, che nell’aprile del 2020 sarebbe dovuta essere presentata presso la sede del Parlamento dell’Unione europea a Bruxelles, ma ciò non era stato possibile a causa delle misure allora in vigore per impedire la diffusione della pandemia di Covid-19. Di conseguenza, la mostra era stata resa disponibile soltanto virtualmente, in formato digitale.
Da ieri e fino a domani, l’esposizione è allestita nella sede della Scuola elementare “Ivo Lola Ribar”, a Piedalbona, vicino alla piazza dedicata ai minatori albonesi, mentre dal 13 al 14 marzo a ospitarla sarà la biblioteca della Scuola media superiore “Mate Blažina”. La settimana scorsa, dal 5 al 7 marzo, ad accoglierla erano stati gli ambienti della SE che porta il nome croato di Flacio, ovvero Matija Vlačić, mentre nella seconda metà del mese in corso sarà allestita nel corridoio della Biblioteca civica di Albona. Ed è qui che sarà aperta a tutti i cittadini interessati: l’ingresso sarà gratuito.
La mostra racconta il significato e l’attualità del riformatore protestante, con l’accento sui valori europei promossi attraverso le attività e le opere di Flacio, che ancora oggi fanno parte dell’identità europea. Come ancora dicono gli uffici competenti della Città di Albona, attraverso l’esposizione è visibile la sua impronta scientifica non soltanto ad Albona e in Istria, nel suo paese natale, ma anche in varie parti dell’Europa.
Il redattore della mostra è Valter Glavičić, sindaco albonese, mentre l’autrice del contenuto testuale è la docente di storia Dijana Muškardin. Il design grafico è di Piero Ricci, la traduzione in inglese è della scienziata Marina Schumann, le immagini sono di Mateo Gobo, mentre a occuparsi della stampa è stata la ditta “Propaganda”. Il coordinamento e la definizione dei contenuti erano compito dell’assessorato cittadino agli Affari sociali.
Le iniziative in Germania
A dare un importante contributo alle celebrazioni dell’anniversario è stato Luka Ilić, ricercatore nato a Karlovac, che si occupa dell’opera di Flacio da alcuni decenni, dedicandogli vari volumi. Attualmente residente in Germania, dove Flacio trascorse buona parte della sua vita, Ilić ci ha confermato che dall’inizio di marzo è disponibile un sito web scaturito da un progetto incentrato sul carteggio di Flacio. L’iniziativa è finanziata dalla società pubblica tedesca “Deutsche Forschungsgemeinschaft”, che si occupa dei sostegni nel campo della scienza. Alla conclusione del progetto, vi dovrebbero essere disponibili, digitalizzate, circa 1.700 lettere del riformatore protestante, custodite in formato cartaceo in varie biblioteche europee.
Inoltre, quest’anno saranno stampati gli atti del convegno tenutosi, sempre sul tema della vita e dell’opera di Flacio, a Ratisbona (Regensburg). Ilić ha avviato pure l’iniziativa finalizzata alla collocazione di una lapide commemorativa dedicata a Flacio a Francoforte sul Meno, dove l’illustre albonese scomparve. Il progetto ha avuto un sostegno di 2.000 euro da parte dell’Ufficio statale centrale per i croati fuori dalla Croazia e attualmente si è in attesa del consenso dell’amministrazione cittadina di Francoforte sul Meno.
Nel corso del 2025 usciranno gli atti anche dell’ultima edizione del tradizionale convegno dedicato a Flacio che si tiene ad Albona.
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