
Sono 30 i partecipanti ai laboratori di preparazione della maschera “bauta” veneziana alla Comunità degli Italiani di Orsera, di cui uno si è svolto ieri e l’altro è in programma oggi dalle 15 alle17. In questo modo il sodalizio orserese si è incluso nei festeggiamenti dei 300 anni della nascita di Giacomo Casanova (1725-1798), il noto rubacuori che a suo tempo soggiornò nella località istriana. Questa maschera per secoli ha rappresentato il tratto distintivo dell’aristocrazia della Serenissima Repubblica ed è rappresentata in quadri e stampe antiche. I laboratori sono gestiti dal maestro Carlos Brassesco, argentino di nascita, giunto a Venezia nel1979 per motivi di studio e da allora crea a mano maschere veneziane, all’Atelier Ca’ Macana in Strada Nova a Venezia.
L’iniziativa rientra nel progetto “Casanova 300” promosso dall’Unione Italiana unitamente alle Comunità degli Italiani di Orsera, Fiume e Lussinpiccolo, con la collaborazione dei Comuni e degli Enti turistici di Lussinpiccolo e di Orsera, il Carnevale di Lussino, l’Atelier Ca’ Macana di Venezia, la campionessa di voga veneta Gloria Rogliani, Europa Adriatica Nordest e Bellini Canella. Il progetto “Casanova 300”, di cui è attivo il sito www.leduesponde.net, è stato presentato alla Comunità degli Italiani di Orsera. Sono intervenuti il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva, la presidente della Comunità degli Italiani di Orsera Anita Petrović, Tea Štifanić, in rappresentanza del Comune di Orsera, Vittorio Baroni di Europa Adriatica e Carlos Brassesco.
Finalità progettuali
Le finalità progettuali e le attività sono state esposte da Vittorio Baroni, il quale ha rilevato che l’iniziativa tende a ripercorrere il patrimonio della Serenissima, con l’Unione Italiana interprete concreto nella valorizzazione del patrimonio, di cui la Convenzione FARO, sottoscritta anche dalla Croazia, ne sottolinea gli aspetti basilari. Anita Petrović ha fatto gli onori di casa, riassumendo le attività della Comunità degli Italiani di Orsera che, con i suoi duecento soci circa, dal 1992 sta portando avanti una bellissima storia culturale, mirata al recupero dell’italianità e delle tradizioni locali, promuovendo e recuperando alcune specialità dolciarie tipiche della tradizione locale (gli amaretti di Orsera e i fugasette) e la produzione del liquore “Amaretto di Orsera”. Da remoto, da Lussino, è intervenute Adriana Giurissa, che ha recato i saluti del presidente della Comunità degli Italiani lussignana Sanjin Zoretić. Da Milano, sempre da remoto, ha parlato l’esule di Orsera Annamaria Crasti, il cui collegamento ha esaltato e commosso gli orseresi presenti. Marin Corva ha rimarcato l’impegno dell’Unione Italiana in quest’iniziativa che si propone di creare una rete tra le Comunità degli Italiani, puntando sulla storia, la cultura, l’identità, la Venezia del passato e del presente. Tutto ciò a seguito dell’accordo siglato a Venezia poco più d’un anno fa, mirato alla promozione di cultura, gastronomia, enologia, prodotti alimentari e altro. Un progetto appoggiato dallo Stato croato grazie all’impegno del vicepresidente del Sabor e deputato CNI Furio Radin.
Il maestro Carlos Brassesco, che a Venezia si è laureato in Architettura e in Urbanistica, ha riassunto i primi passi da lui mossi in quest’arte, quando, agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso, assieme a un gruppo di allora giovani studenti – tra cui l’attuale vicesindaco di Parenzo in quota CNI e presidente della Comunità degli Italiani parentina, Ugo Musizza – ha contribuito al rilancio del Carnevale di Venezia creando le maschere, vedendo negli appuntamenti di questi giorni un’opportunità di rilanciare insieme i segni del passato. Portando il suo saluto, Ugo Musizza ha brindato a questo nuovo connubio adriatico, con un “Evviva il mar, evviva Venezia”.
Le tappe future
Oltre che a Orsera, i laboratori si svolgeranno anche nelle Comunità degli Italiani di Fiume (22-23 novembre) e di Lussinpiccolo (25-26 novembre). Il prossimo anno, dal 15 al 17 febbraio, 3 gruppi, ognuno di 5 persone, parteciperanno al Carnevale di Venezia e alla sua inaugurazione. Ogni gruppo rappresenterà la Comunità degli Italiani e la località di provenienza. A ogni gruppo sarà assegnata una barca colorata tipica veneziana chiamata “caorlina” con appositi vogatori. Seguirà, il 2 marzo, la partecipazione alla Sfilata internazionale di Carnevale in Corso a Fiume.

Foto: Denis Visintin
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