L’oro verde dell’Istria: dall’albero all’olio d’oliva

Olivicoltura. Appuntamento organizzato dalla CI di Parenzo

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L’oro verde dell’Istria: dall’albero all’olio d’oliva
Foto: DENIS VISINTIN

Nuovo appuntamento all’aria aperta offerto dalla Comunità degli Italiani di Parenzo, cui hanno aderito anche alcuni connazionali di Castellier, Visignano e del Buiese. Il Parentino è ricco di uliveti e offre eccellenti oli d’oliva. Perciò il sodalizio parentino, in cui sono molti i soci che si occupano d’olivicoltura ha pensato di promuovere quest’appuntamento a Buccori, in quel di Visinada, nelle proprietà di Mario Ritossa, socio della Comunità degli Italiani. Ritossa ha presentato il suo uliveto, con olivi di nuova introduzione, ma anche di piante autoctone e di plurisecolare diffusione in Istria, quali la Bianchera e varietà nuove o non originate in Istria, quali per esempio l’Ascolana. Assieme all’agronoma Helena Skutin, pure membro del sodalizio parentino, ha illustrato le qualità dei vari tipi d’ulivo, intavolando un discorso dalla potatura alla raccolta e alla degustazione del prodotto. All’incontro ha presenziato anche il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva.

Ai fini produttivi, la potatura è un segmento importante, per cui s’è data attenzione alle tecniche e al periodo d’intervento, considerando le varietà, le caratteristiche del luogo e la tecnica prescelta. La più diffusa è quella del vaso policonico. Generalmente la potatura avviene d’inverno, mentre d’estate si tagliano polloni e succhioni. Particolare attenzione è stata prestata ai rami da tagliare, considerando che l’ulivo fruttifica su quelli dell’anno precedente. In via del tutto eccezionale, si rendono necessari degli interventi straordinari di ringiovanimento, in caso di recupero di oliveti abbandonati, di riforma, se si cambia l’intera conformazione delle piante o in caso di gelate e incendi, e di slupatura, con cui si risanano le piante colpite dalla carie. Come rilevato dai due esperti bisogna fare attenzione ad alcune accortezze, in altre parole non si deve eccedere: i tagli devono essere netti, inclinati e non troppo rasi.
Fondamentale è anche la raccolta delle olive e la qualità dell’olio dipende anche dal momento della raccolta e dalle tecniche utilizzate. I fattori che determinano l’inizio della raccolta sono in genere la varietà dell’olivo, la destinazione, il clima e lo stadio di maturazione dei frutti.
L’olio può assumere caratteristiche organolettiche differenti secondo il metodo che si sceglie. La brucatura, antichissima, prevede la raccolta manuale, non danneggia il frutto ed evita i processi di fermentazione che rischiano d’elevare il livello d’acidità dell’olio prodotto. La bacchiatura consiste nella bacchettatura dei rami con dei bastoni. La pettinatura va fatta usando i rastrelli. Con la raccattatura, i frutti sono raccolti dopo la caduta naturale dei rami, ma presenta il rischio di ottenere olive troppo mature e colpite da muffe. La scuotitura, con le apposite macchine, permette di risparmiare tempo. Nelle coltivazioni super intensive si usano le macchine scavallatrici, dotate di bracci con aste vibranti che esercitano un’azione combinata di pettinatura e scuotitura delle piante.
L’appuntamento è proseguito con la degustazione d’alcuni oli d’oliva e, come vuole la consuetudine dopo una mattinata lavorativa negli oliveti, con una buona merenda offerta nella sala di degustazione che Mario Ritossa ha allestito grazie ai fondi di finanziamento europei.

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