L’insegnamento, missione senza tempo

La Comunità degli Italiani di San Lorenzo – Babici ha ospitato il tradizionale incontro degli educatori e dei docenti scolastici e universitari della CNI organizzato dall’UI

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L’insegnamento, missione senza tempo
Davanti alla casa di Fulvio Tomizza. Foto: NICOLE MISON

Esistono delle professioni che sono molto di più di un semplice mestiere e sono delle vere e proprie missioni. Fare l’educatore, l’insegnante o il professore non significa solo entrare in classe e mettersi a insegnare, significa soprattutto crescere intere generazioni, entrare nelle vite dei bambini e delle loro famiglie e trovarsi anche ad affrontare situazioni anche difficili e delicate. Una volta che si è insegnate, lo si rimanere per tutta la vita.

L’Unione Italiana, consapevole dell’importanza di queste figure fondamentali anche per il mantenimento della lingua e della cultura italiane sul territorio, organizza con grande successo, ormai da una ventina di anni, il raduno dei pensionati degli asili, delle scuole e delle università della CNI. A Babici, infatti, quest’anno si sono riuniti poco meno di un centinaio di ex dipendenti delle nostre istituzioni per condividere assieme una giornata tra ricordi, convivialità e cultura. “Organizziamo questi incontri proprio per il piacere di ritrovarci. È un piacere vedere l’interesse e l’entusiasmo che i colleghi dimostrano nel prendere parte a questi incontri – ha commentato Patrizia Pitacco, responsabile del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche ed universitarie della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana –. È bello anche sentire questo brusio, queste voci e i ricordi che ci si scambiano. Tali incontri sono stati istituiti con il mandato della professoressa Zanni e sono continuati nel tempo, indipendentemente dai finanziamenti; è un contenuto che abbiamo sempre cercato di organizzare e mantenere”.

Patrizia Pitacco, Roberta Grassi Bartolić e Marin Corva.
Foto: NICOLE MISON

Un caloroso benvenuto
L’appuntamento era presso la Comunità degli Italiani di San Lorenzo – Babici, dove la presidente della CI Roberta Grassi Bartolić ha dato il benvenuto a tutti, sottolineando il ruolo fondamentale che i docenti hanno sia per l’educazione dei ragazzi, sia per il mantenimento delle attività della CNI. “Viviamo in una società dove spesso si guarda solo al futuro, ma oggi ci fermiamo, volgiamo lo sguardo al passato con gratitudine e rendiamo omaggio a chi ha dedicato la propria vita a educare, formare e guidare intere generazioni. Siete stati e continuerete a essere un punto di riferimento per tutti noi”, ha commentato la presidente del sodalizio.
A salutare i convenuti è stato pure il direttore della SEI “Galileo Galilei” di Umago, Arden Sirotić, che ha fatto pure una riflessione sui cambiamenti che si stanno verificando nel mondo dell’insegnamento. “Tra di voi vedo alcuni miei ex insegnanti ed ex colleghi ed è un piacere ritrovarvi qui. Voglio offrirvi una panoramica di quella che è la scuola oggi: i bambini sono sempre gli stessi, ciò che è cambiato sono le dinamiche della società. Gli insegnanti perciò si ritrovano ad affrontare problemi che prima non esistevano, con una collaborazione tra genitori e istituzioni sempre più fragile”, ha spiegato il preside Sirotić.
Presente all’incontro pure Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, che ha salutato tutti coloro che “hanno rappresentato e continuano a rappresentare la colonna vertebrale della CNI”. Un’iniziativa valida ricca di emozioni dedicata a delle figure che hanno ricoperto un ruolo fondamentale nelle nostre scuole, ma al contempo anche nei molti sodalizi. “Reputo che questa sia un’iniziativa importantissima, perché unisce le persone che hanno contribuito alla crescita della CNI in più contesti: nell’abito scolastico e offrendo il loro aiuto alle varie Comunità. Voglio precisarlo, perché tra le molte persone sedute in platea vedo diversi personaggi che hanno fatto la storia delle nostre CI – ha commentato Corva –. Un altro aspetto importante è quello personale: ritengo che voi siate le figure grazie alle quali un po’ tutti noi oggi siamo qui. Siete stati i nostri insegnanti ma anche i nostri maestri di vita, coinvolgendoci nell’ambito della CNI e perciò dobbiamo esserne riconoscenti e continuare a organizzare iniziative come questa per consentire di avere un contatto, uno scambio e contribuire ulteriormente al rafforzamento del nostro sentimento di appartenenza nazionale”.

Il coretto della SEI “Galileo Galilei”.
Foto:

Un po’ di musica
Il gruppo dei “Cantadori” della CI di San Lorenzo – Babici ha reso l’atmosfera ancora più frizzante con le sue canzoni tradizionali, sbarazzine e irriverenti. E come ha ricordato uno dei membri, “esibirsi davanti a tanti insegnanti non è una sensazione indifferente”. I musicanti però sono stati promossi a pieni voti con calori applausi e grandi sorrisi. L’appuntamento non sarebbe stato lo stesso senza la presenza dei bambini, perciò il coretto guidato dai Maestri Maura Miloš e Teo Biloslavo ha regalato vivacità con una poesia e con la dolce melodia di una canzoncina.
La carriera dell’insegnante è contraddistinta anche da uscite didattiche e gite e in quest’occasione non poteva di certo mancare una bella scampagnata sulle tracce dello scrittore Fulvio Tomizza. La connazionale Martina Trento Dagostini, guida esperta, ha fatto da Cicerone dalla piazza principale di Giurizzani alla casa di Momichia, che l’intellettuale istriano scelse come dimora nella sua terra natale. Tra riflessioni sui suoi romanzi, dati storici e curiosità, si è parlato di una delle figure di spicco della cultura e della letteratura istriana. D’obbligo anche una tappa al cimitero di Matterada, dove riposa Tomizza, circondato da quella terra rossa che tanto aveva amato in vita.

L’esibizione dei “Cantadori”.
Foto: NICOLE MISON

I veri protagonisti
Ma sentiamo che cosa ne pensano i veri protagonisti di questa rimpatriata. Una delle pensionate più giovani è la prof.ssa Lorena Monika Kmet, che per 34 anni ha lavorato presso la SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie, preceduti da qualche anno d’insegnamento nella scuola croata. Raggiunto il traguardo della pensione un anno e mezzo fa, è la prima volta che la docente partecipa a questo incontro: “È stata una mattinata emozionante, ho visto molti colleghi della Slovenia e di Fiume che conoscevo già. Sono tornati in mente molti ricordi legati alla scuola; basti pensare che mio marito e io abbiamo vissuto 30 anni alla ‘Da Vinci’, eravamo praticamente la coppia che lavorava a scuola”.
Altri docenti invece sono degli habitué di tali appuntamenti, come ad esempio la prof.ssa Graziella Ponis Sondikar, la quale ha lavorato nelle scuole di Capodistria, Isola e Pirano, insegnando lingua italiana e storia dell’arte, ma anche altre materie in base alle necessità. “Se posso partecipo all’iniziativa con grande piacere per rivedere i colleghi, ma anche per sentire la situazione attuale. Per esempio il discorso del preside Arden Sirotić è stato molto interessante e particolare, perché la scuola cambia e la situazione attuale non è semplice, perché le colonne portanti quali bambini, genitori e istituzioni cominciano a camminare con ritmi diversi”. Erminia Sluga ha lavorato 42 anni presso il Liceo di Fiume, sia come docente di matematica e fisica, sia 6 anni come preside e oggi si gode la meritata pensione. “Incontrare i colleghi è sempre un piacere, riemergono molti ricordi. La più grande soddisfazione è vedere molti dei miei alunni fare oggi i professori”, ci ha detto. A Babici ci sono incontrati docenti giunti da tutte le parti dell’Istria e non potevano di certo mancare quelli di Pola. Noi abbiamo parlato con la prof.ssa Claudia Milotti, che ha ripercorso la sua carriera scolastica tra successi e sfide da affrontare. “Ho iniziato a lavorare a scuola a 21 anni e ho continuato a farlo finché potevo – ammette –. Tutta la mia vita lavorativa si è svolta a scuola, ho insegnato biologia, chimica, fisiologia fino al fatidico 1984, quando ho accettato di diventare preside della scuola media italiana, che finalmente aveva riavuto l’autonomia. Ho dedicato 46 anni alla scuola e lo rifarei! Partecipo a questi incontri ogni volta; è bello rivedere tante persone con le quali abbiamo lottato per raggiungere i diritti che abbiamo oggi”.
Un viaggio nel tempo e nei ricordi, ripercorrendo tappe comuni ed episodi personali, consapevoli che l’insegnamento nasce dalla passione e dalla volontà di lasciare un’impronta positiva in quelli che saranno gli adulti di domani.

I numerosi presenti all’incontro.
Foto: NICOLE MISON

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