L’importanza di investire nell’educazione prescolare

Il teatro cittadino di Buie ha ospitato la conferenza finale del progetto COPE, che ha visto coinvolte le scuole dell’infanzia della città ospitante, di Cittanova e di Trieste

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L’importanza di investire nell’educazione prescolare
Erik Persel, Francesca Deklić, Cheyenne Benvegnù e Arianna Doz

Si è tenuta l’altra sera presso il teatro cittadino di Buie la conferenza finale del progetto “Small-Scale INTERREG VI-A Italy-Croatia 2021-2027: Cooperation for better early and preschool education – COPE”, un’iniziativa transfrontaliera volta a migliorare l’educazione prescolare attraverso la cooperazione internazionale. La conferenza, intitolata “L’importanza di investire nell’educazione prescolare” e moderata da Eric Persel, esperto in progetti europei e project manager dell’iniziativa, ha rappresentato l’apice di un progetto ambizioso e innovativo, che ha visto la partecipazione di diverse istituzioni educative. Il progetto COPE è stato realizzato grazie al supporto della Città di Buie e alla collaborazione della Scuola dell’infanzia “Fregola” di Buie (capofila), della Scuola dell’infanzia “Girasole” di Cittanova e la Or.s.a Società Cooperativa Sociale – Nido d’infanzia interaziendale “I cuccioli della scienza” di Trieste. Le direttrici delle istituzioni partner, Francesca Deklić (Buie), Arianna Doz (Cittanova) e Cheyenne Benvegnù (Trieste), hanno introdotto i dettagli del progetto, evidenziando il lavoro svolto per integrare approcci educativi innovativi con le specificità culturali e linguistiche dei territori coinvolti.

Il potenziale della CNI
Francesca Deklić ha raccontato questo percorso durato circa un anno e mezzo: “Il progetto nasce da una proposta fattami dal sindaco di Buie, Fabrizio Vižintin con l’intento di dare maggiore voce e mettere sotto i riflettori la presenza e il potenziale della CNI su questo territorio. A Buie c’è una consistente presenza della minoranza italiana, riconosciuta e valorizzata da molte istituzioni, comprese quelle educative e istruttive. Da qui è nata l’idea: perché non mostrare a un pubblico più vasto tutto il lavoro che si fa? Il progetto è stato accolto con entusiasmo dalla commissione, che lo ha trovato un po’ insolito, interessante e soprattutto curioso. Non è stata una decisione semplice, perché si trattava di un’esperienza completamente nuova e tutta da scoprire. Il progetto ha un valore complessivo di 225.660,70 euro ed è stato cofinanziato per l’80% dall’Unione europea, mentre il restante 20% è stato coperto dalle nostre tre istituzioni coinvolte”, ha spiegato Deklić.
Cheyenne Benvegnù, portando i saluti di Eros Giampiero Ferri, direttore dell’ Or.s.a, il quale non ha potuto presenziare, ma ha autorizzato l’adesione al progetto, ha rilevato: “Volevamo che, oltre a una parte teorica, ci fosse una parte pratica, in cui il personale educativo avesse la possibilità di applicare nella pratica quanto appreso. Le tematiche affrontate sono tre: la progettazione e l’osservazione, che rappresentano i pilastri dell’agire educativo; la documentazione, che permette di rendere leggibile e valutabile quanto facciamo all’interno dei servizi; e il linguaggio e il multilinguismo, un tema molto attuale in tutti i servizi e particolarmente caro ai servizi destinati alla minoranza italiana in Croazia. Abbiamo svolto 90 ore di formazione, con la partecipazione di 63 persone appartenenti a 12 servizi differenti, distribuiti in 5 località istriane: Pola, Verteneglio, Buie, Cittanova e Umago. Gli altri servizi erano invece ubicati in Italia: dal Friuli Venezia Giulia, con Trieste, fino ad Aviano; passando per il Piemonte e arrivando giù fino alla Toscana”, ha rilevato la Benvegnù presentando poi un progetto sull’alimentazione sana nell’età infantile.

Fabrizio Vižintin

La mostra itinerante
Arianna Doz ha parlato di una serie di visite di studio e del perché queste abbiano portato a una mostra itinerante, spiegando: “Questa serie di visite di studio è stata pensata su diversi livelli. Ha coinvolto il personale educativo e pedagogico delle nostre tre istituzioni e, in qualità di coordinatrici e direttrici, anche noi. Queste esperienze ci hanno permesso di acquisire nuove conoscenze e osservare diverse modalità di lavoro in contesti pedagogici altamente professionali. Inoltre, hanno rappresentato un’opportunità importante per costruire legami che desideriamo far durare nel tempo. L’idea alla base di questi incontri era quella di favorire la collaborazione tra educatrici e ci siamo riusciti: hanno sperimentato il lavoro pratico in modo cooperativo e hanno ricevuto feedback utili per riflettere sulle loro modalità operative e migliorare le proprie competenze. Con la mostra itinerante conclusiva vogliamo diffondere la cultura dell’infanzia, comunicando le potenzialità dei bambini attraverso i contenuti, le idee e i valori dei servizi coinvolti nel progetto. Oltre a essere esposta nelle diverse strutture che hanno collaborato alla sua creazione, potrà essere ospitata anche da altri servizi che condividono lo stesso obiettivo, ampliando così la platea”, ha concluso.
La conferenza ha visto anche l’intervento della psicopedagogista e formatrice Nice Terzi, membro della segreteria del “Gruppo Nazionale Nidi Infanzia”, che ha portato una riflessione approfondita sul perché sia fondamentale far frequentare ai bambini gli asili nido e le scuole per l’infanzia, evidenziando come questi contesti non siano semplici luoghi di accoglienza, ma spazi educativi di primaria importanza per lo sviluppo armonioso dei più piccoli.
Terzi ha, inoltre, richiamato l’attenzione sulle norme dell’Unione europea che riconoscono il valore cruciale della qualità dei servizi per l’infanzia come ambienti che pongono le basi per lo sviluppo delle competenze cognitive, linguistiche, socio-emotive e motorie dei bambini, favorendo un apprendimento precoce di qualità.

Nice Terzi e Andrea Debeljuh

Attività motorie regolari
A seguire, il professor straordinario con dottorato di ricerca, Andrea Debeljuh, dell’Università di Pola, esperto nell’insegnamento didattico e nelle teorie pedagogiche dell’educazione prescolare e della pedagogia dell’infanzia, ha offerto una riflessione approfondita sul ruolo cruciale delle teorie pedagogiche nell’educazione prescolare.
Il suo intervento ha toccato temi fondamentali legati ai bisogni biologici e psicologici dei bambini, evidenziando come il mondo di oggi, pur offrendo un ambiente ricco di stimoli e opportunità, spesso lo faccia a scapito del benessere psicofisico dei più piccoli. Il ritmo frenetico della vita moderna, con le sue richieste incessanti e la crescente esposizione a distrazioni digitali, rischia di entrare in conflitto con le esigenze di sviluppo naturale dei bambini, problemi come il sedentarismo, l’esposizione prolungata agli schermi, la carenza di spazi verdi e il tempo insufficiente dedicato al gioco libero, ostacolano una crescita armoniosa e completa. Un punto cardine del suo intervento è stato il richiamo al movimento, sottolineando come il movimento fisico sia una componente indispensabile per uno sviluppo sano e completo in quanto attività motorie regolari e giochi all’aria aperta non solo migliorano il benessere fisico, ma favoriscono anche lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.

Visita alla mostra presso la CI di Buie

Istituzioni di altissimo livello
Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana eletta tra le fila della CNI, ha elogiato le istituzioni per i risultati conseguiti e per la qualità del progetto: “Nel corso degli anni di presenza su questo territorio, abbiamo sempre potuto contare su istituzioni di altissimo livello. Questo ci ha resi riconoscibili e continua a essere un punto di forza su cui dobbiamo insistere. Da genitore, sono consapevole delle difficoltà del momento storico che stiamo vivendo, e proprio per questo considero di fondamentale importanza questa mostra itinerante. Spesso non ci si rende conto del grande lavoro che le istituzioni svolgono quotidianamente con i nostri bambini. Spero che questa mostra contribuisca a far comprendere a tutti l’importanza del lavoro svolto dalle istituzioni e che possa essere uno stimolo per i genitori a migliorare l’approccio con i propri figli”, ha concluso Acquavita.
Anche il sindaco Fabrizio Vižintin ha voluto ribadire con orgoglio il proprio sostegno alle istituzioni, complimentandosi per l’ottima riuscita del progetto. In sala erano presenti, inoltre, i sindaci dei Comuni di Verteneglio e Portole, rispettivamente Neš Sinožić e Leo Bazjak nonché la direttrice dell’UPA di Buie, Lovorka Lukani, l’assessore per gli Affari dell’ufficio del sindaco, gli affari generali e le attività sociali di Cittanova, Alen Luk, la coordinatrice dei nidi e scuole dell’infanzia di Trieste, Valentina Gambar.
Al termine della conferenza, i partecipanti hanno visitato l’esposizione presso la Comunità degli Italiani di Buie. L’allestimento, che ha riscosso grande interesse, comprendeva cubi girevoli con immagini rappresentative, album fotografici di grande formato da sfogliare e pannelli informativi che illustravano i risultati ottenuti dai quali è scaturito che investire nell’educazione prescolare significa gettare le basi per lo sviluppo di una società più inclusiva, consapevole e innovativa.

Jessica Acquavita

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