«Legendfest». Gli dei della mitologia slava

Il Festival dei racconti, leggende e miti dell’Istria è ritornato ad animare Pedena. In quest’edizione per un giorno solo, ma in futuro crescerà

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«Legendfest». Gli dei della mitologia slava
Una cornice di benvenuto con la riproduzione delle illustrazioni di Dalibor Talajić. Foto: TANJA ŠKOPAC

Vi andrebbe di assaggiare capelli di stregone o dita di fata? Sono alcuni “piatti” presentati come offerta nel menu di uno dei locali di ristoro presenti sabato all’edizione 2022 del Festival di racconti, leggende e miti dell’Istria “Legendfest”. L’elenco con queste e altre “specialità” del mondo fantastico era vicino all’ingresso nel centro storico di Pedena, cittadina che ospita la manifestazione dal 2006 e che quest’anno ha accolto, dopo una pausa forzata di due anni dovuta alla pandemia, la 15.esima edizione del festival.

L’evento è stato organizzato anche questa volta dalla “Val kulture”, associazione zagabrese promotrice del tradizionale appuntamento, e dal Comune di Pedena, sotto il patrocinio della Regione istriana, dell’Ente turistico dell’Istria centrale e della Pro loco regionale. “Per quest’edizione abbiamo scelto come tema la mitologia slava, in particolare la lotta tra Perun e Veles, dio del fulmine, del tuono e del cielo e quello della terra, del bestiame e degli inferi, lo yin e lo yang della mitologia slava, cui si aggiungono Mokoš e Jarilo (rispettivamente protettrice delle donne e dea della fertilità e il figlio di Mokoš e Perun, nda)”, ha dichiarato Ivor Zidarić, presidente della “Val kulture”, al quale il “Legendfest” sta molto a cuore anche perché Pedena è il paese dal quale proviene la sua famiglia.

Nel 2023 più giorni
Soffermandosi sulla durata dell’edizione 2022, ridotta a un giorno, rispetto ai due giorni degli anni pre-pandemia e ai tre giorni dei primi appuntamenti, Zidarić ha detto ciò si deve al fatto che il budget per quest’anno era stato definito nei mesi invernali, quando c’erano ancora troppe incertezze a causa del Covid. “Stiamo già lavorando al programma per l’anno prossimo, quando, come abbiamo deciso con il Comune, la manifestazione durerà più giorni”, ha aggiunto, dicendo che l’associazione ha avuto delle attività legate al Festival anche nei due anni pandemici alle spalle. Infatti, è stato realizzato un film sui 15 anni del “Legendfest”, visibile sabato scorso nella galleria espositiva vicino alla piazza principale del luogo, in cui era stata allestita pure una mostra con il materiale promozionale visivo utilizzato per tutte le edizioni organizzate finora, compresa quella di sabato scorso, per la quale a creare disegni sul tema scelto è stato Dalibor Talajić.
Nella stessa galleria ha accolto i visitatori un maestro dei tarocchi, mentre a contribuire al programma (che ha compreso una serie di laboratori, racconti, spettacoli teatrali e quelli di fuoco, anche con streghe e stregoni come protagonisti, poi performance, concerti e altro) è stata pure un’esperta di erbe medicinali (Andreja Salja), la quale preparava per gli ospiti degli elisir. Tra le arti e i mestieri antichi nell’ambito della sagra “Legendsajam” sono stati presentati il lavoro del fabbro e la tecnica dell’intreccio di vimini per la produzione di cesti. Una delle bancarelle era gestita da Irene Mikuljan e Irene Smilović, dell’associazione “Mendula” di Santa Domenica, che vendevano le magliette del “Legendfest” di quest’anno, donate dal Comune di Pedena per raccogliere i mezzi per David Mohorović, che necessita di cure.

Strumenti ed esperimenti
A occuparsi dell’aspetto della cittadina e delle aree che hanno accolto gli appuntamenti, in programma dalle 18 fino alle prime ore di domenica, sono stati, con decorazioni realizzate per l’occasione, Petar e August Popijač e Valerija Jakuš. Per le vie della cittadina a intrattenere i più piccoli con bolle di sapone è stata Lada, dea della primavera, ovvero Antonella Šantek. Nell’area del belvedere intitolato a Sant’Elena, a dare il benvenuto ai visitatori e agli artisti partecipanti, due sculture di paglia di Nikola Faller, raffiguranti la lotta tra Veles e Perun. Quest’anno, a causa delle restrizioni all’uso di acqua potabile, le sculture non sono state bruciate nell’ambito della chiusura solenne: la cerimonia ha compreso soltanto una performance ispirata al tema del Festival e un contributo del gruppo “Hormonika Balkanika”.
Grande interesse dei bambini pure per gli esperimenti di Monika Marinović, il laboratorio di creazione di strumenti a fiato di Marino Kranjac e il workshop per la realizzazione di aquiloni tenuto da Ivana Miočić. Si sono presentati pure i “cavalieri medievali” dell’associazione “Kaštel” di Sanvincenti, gli attori del “Teatar Naranča”, poi Maksimilijan Vučinović, Milan Medak e Sanja Lađarević, Kristijan Žgaljardić, Tomislav Cvar, Margareta Peršić, Mirjan Rimanić, Davor Peršić, Maja Drobac e Majda Petković, il teatro “Prijatelj” e il “Teatar Oz”, come pure Lora Lukež e Antonela Benko.
Nell’ambito del programma musicale si sono esibiti il gruppo “Plet”, Elis Lovrić, “parte” della band “Veja” (con alcuni assenti per Covid), rappresentata nell’occasione solo da Goran Farkaš e Marijan Jelenić.

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