L’Ecomuseo Batana come punto di riferimento dell’identità rovignese

Sul Molo grande celebrato il 20º della fondazione alla presenza di numerose autorità

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L’Ecomuseo Batana come punto di riferimento dell’identità rovignese
L’originale mostra fotografica. Foto: ROBERTA UGRIN

Si è svolta giovedì sera sul Molo grande di Rovigno la celebrazione del 20º anniversario della fondazione dell’Ecomuseo Batana, seguita dall’inaugurazione della mostra fotografica intitolata “L’Ecomuseo come punto di riferimento dell’identità rovignese”.

In quest’importante occasione a presenziare all’evento sono stati pure il sindaco Marko Paliaga, il suo vice in quota CNI David Modrušan, la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI Jessica Acquavita, Rut Carek, del Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia, il presidente dell’Associazione per la conservazione, tutela e promozione del patrimonio e dell’identità marinare prof. Robert Mohović, i rappresentanti della dirigenza della CI locale, il parroco di Rovigno mons.Vilim Grbac e un numerosissimo pubblico, accorso per sostenere e applaudire i successi ottenuti dall’Ecomuseo in questi vent’anni, tra cui i fondatori, i dirigenti e gli attivisti dell’Associazione “Casa della batana” e dell’omonima istituzione.
A fare gli onori di casa, dopo l’esibizione della Banda d’ottoni della Città di Rovigno, è stata la direttrice dell’istituzione “Casa della batana” Nives Giuricin, la quale ha voluto ripercorrere la storia dell’Ecomuseo dalla sua fondazione a oggi elencandone i traguardi raggiunti: “In occasione del ventesimo compleanno del nostro Ecomuseo, desidero ricordare il momento della sua fondazione avvenuta il 9 settembre 2004 grazie a un’iniziativa promossa da un gruppo di rovignesi appassionati del mare impegnati a salvaguardare il patrimonio culturale locale e la sua imbarcazione per eccellenza: la batana. Un grande ringraziamento va a tutti i presidenti, segretari, collaboratori, dipendenti, Comitati esecutivi, membri dell’Assemblea e soci dell’Ecomuseo Batana che sono stati i suoi instancabili e insostituibili promotori”, ha detto Nives Giuricin auspicando che la batana rimanga anche in futuro fonte d’ispirazione per molti e motivo di orgoglio delle giovani generazioni.
“Attraverso il patrimonio immateriale trasmettiamo i valori che ci definiscono come comunità. Ecco perché è importante non solo preservare queste tradizioni, ma anche adattarle ai tempi moderni, affinché continuino a vivere nel cuore delle nuove generazioni”, ha detto il sindaco Paliaga, congratulandosi con la dirigenza e gli ideatori dell’Ecomuseo Batana in occasione di quest’importante giubileo.
Il prof. Robert Mohović, ha paragonato l’Ecomuseo Batana e le sue genti a un faro, un buon esempio da seguire e da cui imparare molto, ricordando inoltre la lunga e ottima collaborazione tra l’Ecomuseo di Draga di Moschiena e quello rovignese, primo nel suo genere in tutta Croazia.
“Rovigno non ha mai rinunciato alla sua identità, alle tradizioni e alle usanze”, ha affermato Jessica Acquavita, congratulandosi con tutti coloro che hanno fatto in modo che l’Ecomuseo diventi un tassello di patrimonio culturale locale riconosciuto e apprezzato oltreconfine.
“L’entusiasmo dei rovignesi ha contribuito a rendere la storia dell’Ecomuseo una storia nota a livello internazionale. La celebrazione di quest’importante anniversario è il coronamento del proficuo lavoro svolto nell’ambito della salvaguardia del patrimonio culturale locale. Infatti, l’Ecomuseo dal 2016 vanta l’iscrizione nel Registro Unesco delle migliori prassi di conservazione del patrimonio culturale immateriale mondiale, oltre all’iscrizione dell’arte della navigazione con vele latine e al terzo nel Registro dei beni culturali della Repubblica di Croazia, avvenuta nel 2023”, ha dichiarato Rut Carek.
Nel corso della serata, al pubblico è stata presentata pure la seconda edizione del volume di Libero Benussi “La batana rovignese e la sua vela”, la prima monografia dedicata a un tipo di barca dell’Adriatico.
Di fronte all’Ecomuseo è stata poi inaugurata l’originale mostra, che racchiude su venti vele spiegate per l’occasione al forte vento, scatti fotografici che immortalano le attività proposte nell’ambito dei programmi dell’Ecomuseo. Non sono mancate le dimostrazioni dal vivo di come si rammendano le reti da pesce e le “nasse”, da parte di alcuni soci dell’Ecomuseo.
A seguire, l’esibizione della SAC “Marco Garbin” della locale Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, diretta dal Maestro Riccardo Sugar, con alcune bitinade che hanno fanno cantare tutti in coro, dopodiché la serata è proseguita sul Molo grande con un momento conviviale in un’atmosfera festiva.

La SAC “Marco Garbin” diretta dal Maestro Riccardo Sugar.
Foto: ROBERTA UGRIN
Numerose le autorità presenti.
Foto: ROBERTA UGRIN
La batana rovignese.
Foto: ROBERTA UGRIN

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