Le «Note d’estate» suggellano un’amicizia

Buie. In piazza San Servolo il tradizionale incontro indetto dalla banda d’ottoni della CI locale, ospite la «Brass band» del sodalizio di Visinada

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Le «Note d’estate» suggellano un’amicizia
La “Brass band” della CI di Visinada. Foto: ERIKA BARNABA

È tornato l’appuntamento estivo tanto atteso organizzato dalla banda della Comunità degli Italiani di Buie, l’incontro bandistico “Note d’estate”, che quest’anno si è svolto nel suggestivo ambiente di piazza San Servolo.

Ospite, questa volta, del tradizionale appuntamento, la “Brass band” della CI di Visinada, che ha pure inaugurato la serata con due canzoni all’insegna del rock, “Party rock anthem” e “Rock opening”. Ad accogliere gli ospiti e il pubblico in modo molto caloroso è stata la presidente della CI di Buie Lena Korenika, mentre il sindaco Fabrizio Vižintin ha voluto sottolineare come la banda del sodalizio buiese sia uno dei simboli della Città e che eventi come questo dovrebbero essere organizzati più volte durante l’anno. Tra il numeroso pubblico che ha riempito la piazza davanti al Duomo, pure numerosi rappresentanti dei sodalizi delle località circostanti e autorità, tra i quali la presidente della CI, nonché vicesindaco di Visinada, Neda Šainčić Pilato, il vicesindaco connazionale di Buie Corrado Dussich e la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI Jessica Acquavita. A presentare la serata sono stati Daniele Kovačić e Rosanna Bubola, che con la loro professionalità hanno reso la serata particolarmente scorrevole e briosa.
La “Brass band” visinadese è il primo gruppo artistico che si è formato in seno al sodalizio dopo la costituzione della CI nel 1992, anche se va ricordato che la banda a Visinada esisteva già dal 1906. Dal 2013 è diretta magistralmente dal Maestro Alen Bernobić che con il tempo ha fatto nascere dalla banda altri due gruppi musicali, “Gli Italianissimi” e la “Funk off band” che si esibiscono in eventi e cerimonie particolari. Dopo le prime due canzoni molto ritmiche, la banda ospite ha intonato “Seven nation army”, “Back to roots”, “Runaway baby” di Bruno Mars e la conosciutissima “Welcome to the Jungle” dei Guns N’ Roses. Tutti brani moderni che confermano la straordinaria evoluzione del gruppo di musicisti. La prima parte della serata si è conclusa con “Killing in the name”, singolo trentennale e pilastro del gruppo musicale statunitense “Rage Against the Machine” e la tradizionale “Rosamunda”, che è il nome italiano di una polka che divenne famosa durante la Seconda guerra mondiale, scritta dal compositore Jaromír Vejvoda.
Nella seconda parte del concerto a rubare tutta l’attenzione del pubblico sono stati i padroni di casa, la banda d’ottoni della CI di Buie, guidata da sedici anni dal Maestro Corrado Moratto. Questa ha esordito con la marcetta “Buie”, scritta dal compianto Maestro Pino Vok e diventata oramai l’inno della banda buiese. Sulle divise ufficiali dei membri della banda buiese è stampato l’anno 1841 che, secondo documenti d’archivio, è l’anno di fondazione della prima banda a Buie. Successivamente a causa di diversi pensieri politici d’inizio 900, ne vennero formate due, quella dei “bianchi” e quella dei “neri”, che si spensero con l’arrivo della guerra fino al 1945, quando una sola ne ripreso l’attività, con la fondazione dell’allora Circolo italiano di cultura. Anche questa, però, con l’esodo, subi la stessa sorte. Fu quindi il Maestro Vok che negli anni 90, nell’ambito dell’allora SEI, rimise in piedi una banda giovanile, diventata “madre” di quella odierna, che oramai è attiva da più di trent’anni e che oggi rappresenta uno dei pilastri del sodalizio.
Sono seguiti tre brani famosi, partendo dalla colonna sonora del film “Pretty woman”, per fare un tuffo nei primi 900 a New Orleans con “Poker rag” e finire con un’altra colonna sonora, quella del film “La vita è bella” di Roberto Benigni, con l’omonima canzone di Nicola Piovani. Non è mancato un arrangiamento di tre classici dei “Coldplay”: “Clocks”, “Paradise” e “Viva la vida”. Eseguito dai buiesi pure il “Concierto de Aranjuez”, l’opera più famosa di Joaquín Rodrigo, uno dei compositori spagnoli più famosi del primo dopoguerra, che per l’occasione ha visto come solista Alessandro Moratto alla tromba.
Per celebrare l’amicizia tra le due bande i due gruppi hanno infine unito le forze, intonando un brano non facile, “Blues Brothers Revue” con l’arrangiamento di Jay Bocook. A fine concerto, ancora musica e ballo, con il coinvolgimento di tutti i presenti.

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