L’Agricoltura chiede aiuto. Non si vive di solo turismo

I produttori locali lamentano la scarsa attenzione rivolta al settore. Serve assistenza nella digitalizzazione aziendale e in fase di candidatura dei progetti ai fondi Ue

0
L’Agricoltura chiede aiuto. Non si vive di solo turismo

Il ministro dell’Agricoltura Marija Vučkovic ha annunciato di recente che nel nuovo periodo finanziario fino al 2027 saranno stanziati più di cinque miliardi di euro per lo sviluppo dell’agricoltura croata. Inoltre si parla con sempre maggiore insistenza della digitalizzazione aziendale, che è una delle tante sfide imposte dall’attuale periodo storico per operare meglio e concorrere sul mercato. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, molte aziende faticano però a inserirla nei propri processi in modo sicuro e costante. Questo succede soprattutto nelle imprese, diciamo, tradizionali che, oltre ad acquisire figure professionali e strumenti adatti, devono operare un profondo cambio di mentalità. D’altronde, digitalizzare non significa esclusivamente inviare un’e-mail, visto che oggi la velocità d’esecuzione e l’efficienza rivestono ruoli cruciali. Quest’operazione si rivela importante soprattutto per le piccole e medie aziende che devono muoversi in un mercato sempre più competitivo e caratterizzato da cambiamenti continui.

 

Ma, in pratica, da noi come vanno le cose? I nostri agricoltori, imprenditori, artigiani, sono pronti a questo passo? E soprattutto sanno come fare per attingere i mezzi nessi a disposizione dall’Unione europea?

Il connazionale Gabriele Bosdachin di Corona presso Salvore, che si occupa della produzione di latte e alleva una cinquantina di capi di bestiame, alle nostre domande risponde così: “L’Istria è orientata al turismo e soltanto marginalmente all’agricoltura. Parenzo è un’eccezione, perché assieme al turismo ha saputo mantenere anche l’agricoltura, sviluppandone le varie attività. A Umago invece non è così, anche se si punta molto sul pomodoro, ma cambiare non è facile. La gente in campagna lavora tutto il giorno, non ha né il sapere né il tempo per digitalizzare la produzione, oppure per richiedere fondi europei. D’altra parte la Città non ha un organismo in grado di comprendere i nostri problemi”.

Gabriele Bosdachin di Corona

Come mai in altre Regioni della Croazia i fondi arrivano prima?

”In alcune Regioni, come la Slavonia, l’economia locale è basata al 90 p.c. sull’agricoltura; di conseguenza molti agricoltori sono anche consiglieri comunali, municipali o regionali e dunque anche a livello politico si parla di più dei problemi del comparto agricolo. Qui non è così, perché soltanto raramente si parla di agricoltura e spesso noi che lavoriamo la terra non sappiamo le novità che potrebbero cambiarci la vita”.

Dunque molte cose dipendono dai politici?

”Indubbiamente. Dove ci sono politici portati per l’agricoltura, come in alcune parti dell’Istria, si sviluppa la produzione del prosciutto o dell’olio d’oliva, tanto per fare degli esempi”.

Gli incentivi europei ci sono ma bisogna sapere come richiederli

Visto che l’agricoltura è cambiata, negli ultimi vent’anni anche i docenti delle scuole d’agronomia hanno dovuto aggiornarsi. Lei come la vede?

”Non sempre e non tutti hanno i mezzi e il tempo per aggiornarsi. Ora, secondo il mio punto di vista, le autonomie locali e regionali dovrebbero organizzare corsi di formazione o dei Comitati d’esperti per aiutare gli agricoltori ad attingere ai fondi dell’Unione europea. Una cosa è quando il ministro dice che i soldi ci sono, un’altra è ottenerli. Io mi occupo di bestiame e di produzione di latte, dove i costi di produzione sono molto elevati e i guadagni minimi. Se anche noi piccoli produttori chiudiamo i battenti, allora ci ritroveremo soltanto con il turismo, che non basta per avere un’economia competitiva. In altre parole speravo che la Città di Umago prima o poi capisse che la produzione è importante e che noi abbiamo bisogno di sostegno, di consigli, di aiuti e soprattutto di qualcuno che ci indichi come fare per migliorare”.

Concordando con Gabriele Bosdachin, il presidente dell’Associazione agricola “Pomidor-Pomidoro” di Umago, Dario Makovac, alla domanda su chi o su cosa possano contare gli agricoltori, ha risposto: “Effettivamente non abbiamo l’aiuto di nessuno. Ci sono le agenzie alle quali rivolgersi per la candidatura di progetti ai fondi europei, ma ancora oggi non c’è nessun coordinamento per aiutare l’agricoltura, o come nel caso del collega, la produzione di latte. Ho fatto parte del Consiglio municipale per molti anni e mi sono impegnato molto per il settore agricolo, ma oggi ai consiglieri interessano altre cose, che non sono legate alla produzione agricola. Secondo me, si potrebbe fare molto di più, anche perché abbiamo molto da offrire in fatto di prodotti di alta qualità”.

Dario Makovac

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display