La Pinna nobilis ricompare nella laguna di Stella Maris

Umago. Nello specchio di mare è stata segnalata la presenza di alcuni esemplari. Certamente un buon segnale

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La Pinna nobilis ricompare nella laguna di Stella Maris

Si è riaccesa la fiamma della speranza per la sopravvivenza della Pinna nobilis, scomparsa lungo la costa a causa di un fenomeno che riguarda tutto il Mediterraneo. Negli ultimi giorni ci è stata segnalata la presenza di alcuni esemplari di Pinna nobilis nella laguna di Stella Maris. Ed è già una bella notizia, della quale i pescatori hanno informato i biologi marini. Negli ultimi due anni lungo la costa umaghese abbiamo fotografato in mare, anche a una profondità di mezzo metro d’acqua, centinaia di esemplari morti portati dalle libecciate. Uno spettacolo poco piacevole sul quale riflettere.

 

A proposito, l’esperto in biologia marina Roberto Odorico ci aveva spiegato: “Il fenomeno è iniziato nel 2016 e da noi è arrivato negli ultimi due anni. Si tratta di una parassitosi dovuta a un protozoo (un unicellulare, come un’ameba, l’Haplosporidium pinnae, che ‘infetta’ una ‘stura’ (nome usato in dialetto) e s’insinua nel mantello portando la Pinna nobilis alla morte. Probabilmente perché, tra le altre cose, la rende incapace di chiudere le valve. Se gli esemplari sono cresciuti particolarmente densi, è facile che il contagio le elimini rapidamente, in quanto il protozoo viaggia con le correnti. C’è qualche speranza di sopravvivenza per gli esemplari più isolati, ma anche per quelli dove è difficile che arrivino ondate infette trasportate dalle correnti. Come in molti casi, la natura penalizza la sovrappopolazione e ne limita la crescita. In questo caso le Pinne nobilis erano figlie di una diffusione straordinaria, avvenuta più di una decina d’anni fa e in certi ambienti erano quasi ammassate una sull’altra. Non erano più una specie in pericolo come 25 anni fa. Alcuni studiosi a Pirano stanno tentando di salvare alcuni ceppi spostandoli in baie apparentemente più sicure, sperando che tra gli esemplari spostati non ce ne siano di contaminati o ancora ‘asintomatici’. Non si chiudono se ammalate e il parassita può invadere altri organi, quindi è impossibile avere certezze, a meno di specifiche analisi. Pare che alcuni esemplari comunque sviluppino una sorta di resistenza e quindi da questi ceppi selezionati potrebbero nascere gli esemplari che poi salveranno la specie. Va detto che un parassita efficace è quello che non uccide il suo ospite e siamo quindi alle prime armi di una simbiosi ancora piuttosto maldestra. Il risultato finale, il più delle volte, diventerà una pacifica convivenza”.

Moria di Pinne nobilis

Dunque nella laguna di Stella Maris, come spiegatoci da Odorico, potrebbe succedere proprio questo: che il parassita, vista la particolare morfologia della baia protetta, non sia arrivato. E speriamo sia così.

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