La «Mirna» continua a inquinare la baia di Valdibora

0
La «Mirna» continua a inquinare la baia di Valdibora

ROVIGNO | Un’immagine sicuramente poco bella per una destinazione che ambisce allo sviluppo del turismo d’élite, quella apparsa ieri nello specchio d’acqua nella baia di Valdibora. Una grande macchia maleodorante dovuta allo scarico della fabbrica per la lavorazione del pesce “Mirna”, di proprietà della “Podravka”, ha provocato rabbia tra i cittadini – non è la prima volta che ciò accade – suscitando disgusto anche tra i turisti che passeggiavano per la riva.

Una macchia più ampia del solito

A confermarci che si tratta di sostanze provenienti dallo scarico della fabbrica è stato il ricercatore connazionale Paolo Paliaga, del Centro di ricerche marine “Ruđer Bošković”. Si tratta, stando alle spiegazioni che ci ha fornito ieri, di una macchia grassa analoga a quelle che si erano già verificate in precedenza. Stavolta, però, è più ampia del solito e si è propagata su un’area molto più vasta, anche a causa del vento e delle correnti. “In superficie – spiega Paliaga – si è accumulata la parte più leggera del particolato, che va fino a 2-3 metri di profondità”.
È escluso con certezza che la chiazza abbia origini naturali. “Purtroppo, la ‘Mirna’ rilascia queste sostanze perché evidentemente non possiede un sistema adeguato di smaltimento e quindi si diffondono in tutta la zona di Valdibora, arrivando anche fino al porto”, conferma Paliaga, rassicurando, comunque, che non ci troviamo di fronte a una situazione allarmante.

Sedimenti pericolosi

“D’altro canto, questo grasso accumula anche gli idrocarburi policiclici aromatici che sono cancerogeni, li concentra e poi li porta fino al sedimento”, avverte il ricercatore del “Ruđer Bošković”. Per questo motivo, stando anche agli studi operati nell’area, i sedimenti di Valdibora presentano una concentrazione più alta del solito dei suddetti idrocarburi. “Si tratta di una situazione momentanea e non è detto che superi le norme di legge, però non ha sicuramente un effetto positivo – ritiene Paliaga –. Inoltre, l’arricchimento organico del sedimento di Valdibora lo rende anossico, ossia senza ossigeno e quindi soffoca una buona parte della fauna bentonica, cosa che abbiamo verificato attraverso studi condotti in precedenza sugli effetti di questo scarico nello specchio d’acqua di Valdibora”.

Partita la denuncia

Anche l’Autorità portuale ha manifestato il proprio scontento e ha provveduto a denunciare l’accaduto alla Capitaneria di Porto e al Ministero della Tutela dell’ambiente. Stando a quanto ci ha detto il direttore Donald Schiozzi, dalla Port Authority hanno contattato anche la “Mirna”, che ha però cercato di scaricare la responsabilità sulle barche, anche se è evidente che lo scarico proviene dalla fabbrica. “Dalla Capitaneria di Porto abbiamo ricevuto risposta che vista la natura organica e la provenienza della macchia, che non è stata causata dalle imbarcazioni, la questione non è di loro competenza, bensì del Ministero della Tutela dell’Ambiente, presso il quale abbiamo sporto denuncia e siamo in attesa di un responso”, ha dichiarato Schiozzi.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display