La festa del capitello unisce la comunità locale

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La festa del capitello unisce la comunità locale
Foto: Guido Sincovich

Il piccolo borgo di Croc, nei pressi di Bibali, nel territorio della Città di Buie, ha recentemente celebrato un traguardo importante: la 25ª edizione della Festa del capitello. Questo evento, ormai consolidato nel cuore della comunità locale, è cresciuto fino a diventare una vera e propria sagra, un tassello importante nel mosaico della cultura e delle tradizioni locali.

L’iniziativa, nata dall’entusiasmo e dall’intraprendenza di Guido Sincovich, è stata resa possibile anche grazie al prezioso contributo di alcuni volontari. La loro dedizione ha permesso di organizzare una manifestazione che ha saputo conquistare il cuore di molti, registrando un notevole successo anche in questa edizione speciale.

Organizzata con il patrocinio della Città di Buie e del suo Ente turistico, ha visto la presenza del sindaco Fabrizio Vižintin, che ha preso la parola per sottolineare l’importanza di tali manifestazioni. Nel suo discorso il sindaco ha ribadito l’impegno della Città di sostenere la Festa del capitello anche nelle future edizioni, riconoscendo l’evento non solo come un momento di svago, ma anche come un’opportunità per preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale della località, elementi che dobbiamo custodire e tramandare alle future generazioni.

Foto: Guido Sincovich

Poesia, musica e sport

La giornata ha avuto inizio con un momento di raccoglimento accanto al capitello dedicato alla Santa Famiglia, dove i partecipanti hanno preso parte a una preghiera; un momento di spiritualità e riflessione, che ha dato il via alla festa. Con l’approssimarsi della sera, l’affluenza dei visitatori è aumentata, trasformando il piccolo borgo in un vivace centro di ritrovo.

La giornata è stata arricchita dai sapori tipici della tradizione locale, con una grigliata e piatti a base di pesce. Ad accompagnare le pietanze, gli immancabili vini dell’alto Buiese, rinomati per la loro qualità. Questi elementi hanno contribuito a creare un clima di convivialità e condivisione, dove i sapori e i profumi della tradizione hanno trovato la loro espressione più autentica. La festa ha raggiunto il suo apice nelle ore serali, quando il caldo sole di agosto ha lasciato il posto a una fresca brezza estiva.

Il programma ha visto un momento di poesia in dialetto buiese, grazie alla partecipazione di Valter Turčinović, poeta noto per le sue opere che catturano l’essenza della cultura locale, il quale ha presentato una “trilogia” di poesie intitolate “Un falco sora el palco”, “Cocio par l’ocio” e “Tera promesa”. Questi componimenti, profondamente radicati nel dialetto e nella tradizione della regione, hanno offerto al pubblico un’esperienza emozionante e autentica, evocando immagini e sentimenti del passato e del presente della comunità.

La serata è proseguita con la lotteria all’aperto, un evento tanto atteso e divertente, che ha visto vincitrice Elda Sinković di Bibali, la quale ha ricevuto in premio un prosciutto, simbolo della tradizione gastronomica locale. Non poteva mancare l’intrattenimento musicale, con l’esibizione del gruppo vocale “Evergreen” della Comunità degli Italiani di Momiano, noto per la sua capacità di evocare emozioni attraverso i classici della musica italiana. Il loro ricco repertorio ha incluso brani come “La prima cosa bella”, “Lui”, “Quando sarò in America”, “Rose di Pola”, “Marina”, “Volare” e altri. La serata musicale è stata ulteriormente arricchita dall’esibizione del “Trio Refošk”, che ha coinvolto il pubblico con un repertorio dinamico, facendo danzare il pubblico con energia e entusiasmo.

Oltre agli eventi artistici, la Festa del capitello ha dedicato un momento anche agli appassionati di sport, organizzando una pedalata pomeridiana non agonistica in mountain bike dalla lunghezza di 30 chilometri attraverso i suggestivi paesaggi locali.

L’origine dell’evento

Per capire il perché di questi festeggiamenti, Guido Sincovich, a margine della serata, ci ha raccontato che il paesino di Croc deve il suo nome alla parola slava “Krug”, ossia “cerchio”, essendo sorto su un antico castelliere posto sulla cima del monte omonimo, a circa tre chilometri da Buie. Verso la fine dell’Ottocento la quasi totalità degli abitanti portava il cognome Sincovich ed essi decisero di costruire un piccolo capitello, che diverrà in seguito l’unico simbolo del luogo.

Foto: Guido Sincovich

“Nel novembre del 1933 venne costruito a Buie un primo acquedotto e con esso nacque la speranza per gli abitanti di Croc di avere in un prossimo futuro una propria fonte di acqua potabile. I vicini paesi di Cremegne e di Bibali furono dotati degli allacciamenti per il rifornimento, mentre Croc dovette attendere più di 60 anni. Gli abitanti erano costretti a percorrere parecchi chilometri per rifornirsi di scorte d’acqua, sia per uso domestico che per abbeverare gli animali”, ha raccontato Guido Sincovich, sottolineando inoltre che ciò rappresentava un notevole disagio per gli abitanti di Croc, che nonostante le difficoltà riuscirono a mantenere in vita il piccolo paese.

Sincovich ha rilevato, inoltre, che il 2 luglio del 1999 rappresenta una data cruciale per il paese, poiché in quel giorno, grazie all’impegno del sindaco di allora, Lorella Limoncin Toth, oggi sovrintendente ai Beni culturali per la Regione istriana, entrò in funzione il primo rubinetto per l’acqua potabile. In quell’occasione, nel paese si tenne una festa per celebrare un evento atteso per quasi 70 anni e divenuto finalmente realtà. Il successo di quella festa fece nascere negli abitanti e negli ospiti invitati a parteciparvi, il desiderio di continuare a ricordare tutti gli anni quest’importante evento. La seconda festa fu organizzata in maniera più completa, con tanto di Santa Messa celebrata davanti al capitello di Croc. Da qui il nome di Festa del capitello.

Questo traguardo d’argento non è solo una celebrazione di 25 anni di tradizione, ma rappresenta anche un’occasione per rafforzare i legami comunitari e celebrare l’identità culturale del luogo. La partecipazione entusiasta e numerosa della gente di Croc e dei dintorni testimonia il valore di questa manifestazione, che continua a essere un punto di riferimento per la comunità.

Foto: Guido Sincovich

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