La «Festa degli ultranovantenni» un’occasione per raccontare e imparare

Alla CI, in occasione della Giornata dei nonni, una serata dedicata ai soci più anziani

0
La «Festa degli ultranovantenni» un’occasione per raccontare e imparare
Gianna Gasperini e Ida Matejčić intervistate da Cristina Fattori. Foto: NICOLE MIŠON

Gli anziane sono i custodi della memoria, i testimoni del passato, coloro che hanno vissuto in un mondo profondamente diverso da quello attuale. Un mondo in cui la vita scorreva più lenta, dove ci si regolava a seconda dei cicli delle stagioni e, almeno nel nostro territorio, nonostante i tempi difficili, c’era sempre qualcosa da mangiare. Consapevole di ciò, la dirigenza della Comunità degli Italiani di Cittanova, sabato ha organizzato la prima Festa per gli ultranovantenni, un tributo ai molti arzilli connazionali, i quali, nonostante l’età, partecipano attivamente alle serate e ai gruppi offerti dal sodalizio.

“È da tempo che avevo in mente di realizzare un incontro come questo, nel quale i protagonisti siano i nostri nonni – racconta Cristina Fattori, presidente della CI di Cittanova –. Poi, la signora Ida mi ha fatto notare che tra i nostri iscritti ci sono circa una decina di novantenni. Mi è sembrato quindi doveroso realizzare questo incontro in concomitanza con la Festa dei nonni, che si è celebrata il 2 ottobre”.
L’attivista più anziana del sodalizio cittanovese è la signora Jolanda Rosar, di ben 97 anni, seguita da Ida Matejčić e Serđa Alić di 93 anni. Sono invece quattro i 92enni connazionali del luogo: Emilio Perso, Gina Cittar, Pina Vretenar e Maria Persi. I più… giovani del gruppo, che quest’anno hanno compiuto 90 anni, sono anche quattro: Elia Cucaz Radin, Renato Zakinja, Giuseppina Gasperini e Nicolò Demitri. All’incontro erano presenti le signore Ida Matejčić e Giuseppina Gasperini, conosciuta da tutti come Gianna, alcuni degli assenti sono stati impossibilitati a partecipare a causa di qualche acciacco e malanno di stagione, altri avevano impegni inderogabili, perché i giovanotti della terza età non se ne stanno di certo a casa con le mani in mano, ma hanno una vita piena e ricca di cose da sbrigare.

Un appuntamento da ripetere
A dare il benvenuto a tutti i presenti e a fare le veci della padrona di casa ci ha pensato la presidente del sodalizio, Cristina Fattori: “Questa di oggi è la prima serata dedicata ai nostri ultranovantenni, ma spero che diventi un appuntamento fisso, che si rinnova di anno in anno e che ci siano sempre più persone presenti per festeggiare i nostri soci più anziani”. Ai festeggiamenti, tra i molti presenti c’erano anche il sindaco, Anteo Milos e la vicesindaco in quota CNI, Viviana Fakin. “Le vibrisse”, dirette da Majda Šušelj, hanno dato il via al divertimento con due canzoni dedicate ai nonni, regalando allegria e coinvolgendo il pubblico, per poi proseguire con altri due brani del loro repertorio.
Le vere protagoniste della serata sono state però la signora Ida e la signora Gianna che, intervistate da Cristina Fattori, hanno ripercorso la loro vita, raccontando i momenti più salienti e importanti e condividendo ricordi ed emozioni. Entrambe hanno raggiunto Cittanova una volta sposate: Ida è originaria di un paesino nei pressi di Grisignana, mentre Gianna è nata nei dintorni di Visinada. Le due hanno ricordato l’infanzia in campagna, tra libertà e spensieratezza tipiche della più tenera età: “Le uova erano un lusso; non le mangiavamo quasi mai, si vendevano per compare la farina per fare il pane – raccontano –, ma nonostante questo, la nostra è stata un’infanzia felice, non ci è mai mancato il cibo, nel peggiore dei casi alla sera mangiavamo la polenta con un pezzo di pane”.
Dall’infanzia ai primi amori, conosciuti al ballo e poi partiti per la leva militare, fino a giungere all’incontro con i loro mariti e al matrimonio. Per la signora Gianna è stata una cerimonia semplice e intima, con i familiari più stretti, mentre la signora Ida ricorda due giorni di festeggiamenti: “Eravamo una famiglia numerosa, soltanto i fratelli e le sorelle erano 11, aggiungendo i coniugi e i figli il numero delle persone è lievitato. Il primo giorno abbiamo festeggiato da me a Grisignana, mentre il giorno dopo ci siamo spostati a Cittanova, per celebrare assieme ai parenti di mio marito”.

Le “Vibrisse” assieme a Majda Šušelj.
Foto: NICOLE MIŠON

L’importanza dell’indipendenza
Un momento curioso del loro passato è stato il primo incontro con la televisione, questa meraviglia della tecnologia era presente in due o tre posti della città e uno di questi era proprio la Comunità degli Italiani. “La sera ci incontravamo tutti assieme nel Circolo a guardare la TV, all’epoca era impensabile averla a casa, quindi c’erano queste serate dove la gente si riuniva e guardava assieme qualche film o il varietà”.
Due donne indipendenti, le Nostre, che hanno lavorato fin da giovani: Gianna faceva l’apprendista sarta, mentre Ida vendeva i biglietti al cinema. “Il giorno più bello della mia vita è stato quando hanno aperto la fabbrica a Cittanova e ho iniziato a lavorare ricevendo la prima paga, allora in dinari – ammette la signora Gianna –. Prima di allora mi arrangiavo con qualche lavoretto sartoriale e ho fatto pure la cameriera”. Secondo le due signore, il segreto per arrivare serene a 90 anni è quello di vivere la vita con semplicità e apprezzare le cose belle che essa ci regala. “Si dice ‘Impara l’arte è mettila da parte’ – ha concluso la signora Gianna –, ed è vero, perché non si sa mai cosa possa capitare, ma se hai appeso un mestiere puoi sempre trovare un modo per lavorare”.
Un appuntamento significativo, quello proposto sabato dal sodalizio cittanovese, che riunisce più generazioni per offrire un po’ di calore alle persone più anziane, che spesso vengono lasciate in disparte a causa della frenetica routine quotidiana. Allo stesso tempo, però, è stata anche un’occasione per dispensare qualche perla di saggezza ai più giovani, anche se “tanto no i ne scolta”.

Il pubblico presente in sala.
Foto: NICOLE MIŠON

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display