FIANONA | “Questo borgo è la mia ispirazione, un luogo in cui sono riuscito a realizzazione dei sogni che coltivavo da giovane”. È così che parla di Fianona, Dragutin Karči Zaharias. Originario di Subotica, in Vojvodina, dove ha trascorso la sua infanzia come appartenente alla minoranza ungherese, vive già da 40 anni anche nella cittavecchia di Fianona, dove nel 1978 ha acquistato un edificio in rovina che è diventato poi la sua casa istriana. Da 11 anni a questa parte, ovvero da quando è in pensione, trascorre una parte dell’anno, la primavera e l’autunno, in Istria. Nelle altre stagioni si trasferisce in Germania, dove dalla fine degli anni ‘70 fino al 2007 lavorava come architetto.
Occasioni speciali
“Sono venuto a Fianona per puro caso”, ci racconta Dragutin Zaharias, che incontriamo nel cortile in cui da anni crea le sue sculture di legno. Alcune delle sue opere abbelliscono oggi la calle in cui si trova la sua casa. Altre “escono” dal cortile soltanto in occasioni speciali, come ad esempio quest’anno, per la festa del vino novello “Bela nedeja”. Ed è stata proprio questa l’occasione in cui abbiamo “scoperto” il suo “atelier” a cielo aperto. L’artista ci spiega che Karči è il suo soprannome: deriva da Karlo o Carlo, la cui “versione” slava è Dragutin.
Il restauro del rudere
“Mi sono innamorato del mare già durante l’infanzia, nelle località balneari in cui trascorrevo le vacanze con i miei genitori. L’amore è diventato ancora più grande negli anni dell’Università, durante i quali da Lubiana, dove studiavo architettura, venivo spesso a Fiume. Il mio desiderio era stato sempre quello di vivere in una località in riva al mare. Sono riuscito a realizzarlo nel 1978, quando tramite alcuni amici dei miei amici seppi che in Istria c’erano delle case in vendita. In realtà, si trattava di ruderi”, ci ha raccontato Karči. Non si era tuttavia lasciato scoraggiare dal pessimo stato in cui versavano quegli immobili e, nonostante tutto, aveva deciso di acquistarne uno, con l’obiettivo di restaurarlo. La ricostruzione della futura casa a Fianona era iniziata già l’anno successivo, con la ristrutturazione del tetto. Ad assisterlo erano stati anche alcuni dei suoi amici. “Dormivamo sotto le tende, qui a pochi passi dal rudere alla cui ricostruzione stavamo lavorando”, ricorda Karči.
«Qui sono me stesso»
Da quell’anno in poi ha continuato a tornare a Fianona almeno una volta all’anno. Nella cittadina ha scoperto anche la sua passione per la scultura, alla quale dedica più tempo da quando è in pensione. È un’attività che lo rilassa. “È una grande soddisfazione. Dedicandomi a questa mia passione ho capito che qui a Fianona sono ispirato all’ennesima potenza, probabilmente grazie anche agli elementi della natura che qui posso ammirare. I monti, il mare, il vento, i tramonti, il cielo stellato, il legno, che spesso… arriva dal mare. È un’esperienza del tutto opposta a quella che posso vivere in Germania, dove abito in una metropoli. Qui è tutto diverso. Ho capito che le sensazioni che provo vivendo qui sono molto importanti. A Fianona sono me stesso. Qui mi sento a mio agio, più che in Germania”, ci rivela il nostro interlocutore, confermando che, a suo avviso, a Fianona sono proprio la primavera e l’autunno i periodi dell’anno più belli, motivo per cui sceglie di trascorrere nella cittadina proprio i mesi primaverili e autunnali. Lo ispira anche la caducità della vita, che a Fianona, suo “luogo preferito in cui vivere”, è particolarmente accentuata.
Un museo all’aperto
All’inizio creava le sue sculture di fronte a casa, ma poteva farlo soltanto per quelle poche ore nelle quali aveva a disposizione la luce naturale: a Fianona il sole tramonta infatti molto presto. Così ha spostato il tutto nel cortile vicino a casa sua, che utilizza ancor oggi. Oltre alle sculture vi sono esposti anche alcuni attrezzi agricoli e artigianali di una volta, che Karči ha raccolto insieme al vicino, Franko Krbavac. Il cortile è soltanto un esempio di come potrebbe apparire Fianona se dovesse essere realizzata l’idea di Karči e del suo amico architetto Volkmar Müller, presentata nell’ormai lontano 2004 nell’ambito della mostra “Fianona, ieri, oggi e domani”, allestita come una parte del programma della “Bela nedeja”. Secondo loro, Fianona potrebbe essere trasformata in un museo all’aperto, in cui le rovine della cittadina potrebbero assumere la funzione di gallerie e giardini. Tuttavia, il primo passo da fare dovrebbe portare all’attuazione di misure volte alla conservazione della situazione odierna, per impedire un ulteriore degrado del borgo.
L’effetto sorpresa
Che l’idea sia buona, lo confermano anche le reazioni dei visitatori di Fianona, i quali, come confermano al nostro interlocutore pure diverse guide che accompagnano i turisti in visita alla cittadina, rimangono impressionati dall’abbinamento tra l’ambiente dell’antica Fianona e le sculture di Karči, realizzate per lo più con il legno restituito dal mare. La prima in cui ci si imbatte è una sorta di busto maschile collocato dall’autore su quella che era una volta una delle finestre all’ultimo piano dell’edificio (ora una rovina) vicino a casa sua. A suo avviso, da come reagiscono i turisti, è evidente che simili iniziative generano quell’effetto sorpresa di cui luoghi come Fianona hanno bisogno per poter essere ricordati per i loro aspetti positivi, ovvero per gli interventi creativi nello spazio urbano e i segni di vita lasciati nelle viuzze, piuttosto che per le rovine e la trascuratezza.
Un ringraziamento…
Tuttavia, la realizzazione del futuro museo all’aperto richiede l’interessamento e il coinvolgimento anche delle istituzioni competenti.
“Sarebbe molto bello vedere realizzate almeno alcune delle nostre proposte.
Lo considero un mio contributo a Fianona. Non sono nato qui, però mi sento parte di questa comunità”, ha concluso Karči, confermando che le sue opere e idee sono soltanto un modo per ringraziare questa cittadina per tutti i bei momenti che egli ha vissuto a Fianona negli ultimi quarant’anni.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.