Istria. Abusi sessuali su minori: 49 casi in 10 mesi

Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali. Dibattito in Questura a Pola

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Istria. Abusi sessuali su minori: 49 casi in 10 mesi

Nell’ambito della Giornata europea (18 novembre) della tutela del bambino dagli abusi sessuali e dallo sfruttamento a sfondo sessuale, la sede della Questura istriana ha ospitato un dibattito con gli studenti del secondo e terzo anno del Dipartimento di Educazione prescolare, del quinto anno della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola, nonché con i pedagogisti delle scuole elementari di Pola. L’incontro è stato allestito in modo da consentire a futuri insegnanti, educatori o pedagoghi di riconoscere più facilmente nei bimbi le varie forme di abuso sessuali qualora ne fossero sottoposti e come comportare agire in questi casi. Ne hanno parlato la responsabile del settore  prevenzione della Questura istriana Alica Rosić-Jakupović, il capo del settore delinquenza minorile, Raul Ivančić, e il giudice del Tribunale regionale di Pola, Sena Midžić Putigna, nonché lo psicologo del centro di assistenza sociale Pavo Marinić.
I reati a sfondo sessuale sono la forma più grave di violenza sui bambini, visto che le conseguenze durano nel tempi e possono portare danni irreparabili in chi le subisce, fisici, emozionali e psichici. Dati esatti sul numero di questo tipo di reati non c’è ne sono, perché in molti casi, per diversi motivi, tutto rimane circoscritto all’ambito familiare. Tuttavia nei primi dieci mesi dell’anno sul territorio della Questura istriana sono stati registrati 49 reati inerenti alla sfera degli abusi sessuali e sfruttamento dei più piccoli, di cui 30 reati di sfruttamento dei bambini a scopo pedopornografico e nove reati di atti osceni nei confronti di bambini più giovani di 15 anni e tre reati per aver introdotto minori alla pornografia e due reati di abusi nei confronti di minori under 15 anni, e un reato a testa di violenza sessuale e tentato stupro, e un reato di atto sessuale senza consenso. Rispetto al 2018 si registra un aumento del numero dei reati che deriva, però, anche  come conseguenza di un impegno più approfondito del nuovo team di intelligence che opera nel campi della criminalità cibernetica, un campo in cui i più piccoli vengono adescati e sfruttati per la realizzazione di materiale pedopornografico.

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