Insoddisfazione per la gestione del demanio marittimo umaghese

Doriano Labinjan, direttore dell’Autorità portuale, risponde alle accuse del sindaco Vili Bassanese

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Insoddisfazione per la gestione del demanio marittimo umaghese

Il sindaco di Umago Vili Bassanese non ha una buona opinione dell’Autorità portuale. Ma perché? Concretamente, parlando del nuovo lungomare, che avrà 40 chilometri e che impegnerà parecchie risorse per risolvere l’usurpazione del demanio marittimo, in sede di Consiglio cittadino, ha detto sostanzialmente questo: “L’Autorità portuale è sotto l’ingerenza della Regione istriana e della Dieta democratica istriana, e nel direttivo dell’AP noi non abbiamo alcun rappresentante…”. Bassanese in verità spesso e volentieri ripete questa frase, soprattutto per dire che la Città ha poca voce in capitolo sulla gestione del demanio marittimo e degli impianti portuali.

 

Il porto di Umago, ha detto Bassanse, ha un perimetro di ben due chilometri e ha bisogno di vari interventi anche alla diga foranea, ormai diventata come un gruviera, cioè bucata e indebolita dai marosi. Ha anche bisogno di una diga adeguata e più lunga che stenta ad arrivare anche se era stata promessa.

Per chiarire un po’ la questione, abbiamo approfondito l’argomento con il direttore dell’Autorità portuale Doriano Labinjan, il quale ci ha detto: “Il direttivo è costituito da cinque persone: tre sono nominate dalla Regione, una dal Ministero del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura e una dal concessionario. Vi sono due membri residenti a Umago: si tratta del rappresentante nominato dal Ministero, Mijo Šiljeg, che è anche capo della Capitaneria di porto di Umago e di Edvin Demark, nominato dalla Regione. Gli altri membri sono Alen Luk, Leonardo Palčić e Luciano Beg. Per quanto concerne il porto di Umago, gli investimenti maggiori effettuati dall’Autorità portuale vengono eseguiti proprio in questo scalo e da parecchi anni”.

Ad ogni modo, in passato sono già stati ristrutturati tratti della banchina portuale. Si tratta di ristrutturazioni fatte a tappe, come ci ha spiegato Labinjan, di cui la prima iniziata ancora nel 2003. Da allora ci sono state diverse fasi, che hanno migliorato la stabilità delle banchine, che letteralmente crollavano sotto il moto ondoso. Le ricostruzioni vengono eseguite in base al progetto dell’impresa “Fluming” di Fiume.

“Alle ristrutturazioni, che ora sono riprese alle banchine in parola, hanno partecipato finanziariamente l’Autorità portuale, la Città di Umago, la Regione istriana e il Ministero competente. Entro la fine del 2021 sono previste le ristrutturazioni di 64 metri di banchina presso l’albergo ‘Kristal’ e il locale ‘Tondo’. Si tratta di lavori che vengono eseguiti anche in mare e dunque più impegnativi, grazie ai quali saranno rifatte parti delle rive e le infrastrutture elettriche, idriche e ottiche, visto che si pensa alla modernizzazione totale del porto. Parlando di soldi, posso dire che gli attuali interventi alla banchina costano 1,68 milioni di kune, di cui 1,5 milioni stanziati dal Ministero, mentre 180.875 kune sono state stanziate dalla Regione istriana. Dunque, fino a oggi la Città di Umago non è stata affatto trascurata. Inoltre, bisogna tenere conto che certi investimenti, come le dighe, sono molto costosi, e non sempre è facile reperire i mezzi per realizzarli”, ha aggiunto Labinjan.

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