«Il tempo della Serenissima». Percorso culturale tra le due sponde dell’Adriatico

Presentato a Chioggia il volume dedicato agli orologi da torre nell’Istroveneto e in Dalmazia

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«Il tempo della Serenissima». Percorso culturale tra le due sponde dell’Adriatico
L’orologio nella torre di Sant’Andrea il più antico al mondo. Foto: DENIS VISINTIN

È stato presentato a Chioggia il volume “Il tempo della Serenissima. Orologi da torre nell’Istroveneto e in Dalmazia, 2ª fase: integrazione e valorizzazione delle ricerche storiche”, realizzato nell’ambito del progetto “Il tempo della Serenissima – Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’Istroveneto”. Questo è stato realizzato con il contributo della Regione del Veneto e vi hanno partecipato la Comunità degli Italiani di Parenzo (capofila), la CI “Fulvio Tomizza di Umago, la Città di Parenzo, i Comuni di Castelfranco Veneto e Chioggia e la Scuola elementare italiana “Bernardo Parentin” di Parenzo”. Alla prima fase aveva partecipato pure il Comune di Badia Calavena.

Promozione culturale
Nell’Aula magna di Palazzo Grassi, dopo i saluti del sindaco di Chioggia Mauro Armelao, che ha ricordato l’impegno della sua amministrazione nella promozione culturale del territorio, la parola è passata all’assessore alla cultura del Comune di Chioggia Elena Zennaro, entusiasta di apprendere che il suo cognome è presente anche dalle nostre parti, a Parenzo e Torre, il che ricorda il pluriennale rapporto storico e culturale tra Chioggia e la cittadina istriana. La Zennaro ha riassunto le iniziative di promozione dei percorsi turistici e culturali chioggiotti. In questo contesto, ben si colloca l’orologeria con la sua storia, poiché a Chioggia, sulla Torre di Sant’Andrea, si trova l’orologio da torre più antico del mondo, precedente al 1786. Perciò la Zennaro ha porto la mano a Parenzo, con la cui amministrazione municipale i chioggiotti collaborano ad altri progetti. La presidente della Giunta esecutiva del sodalizio di Parenzo Lara Musizza, ha esposto le attività progettuali svolte dalla CI, riassumendo anche la realtà del nostro mondo minoritario e il suo impegno nella conservazione del patrimonio storico-culturale, mentre Franco Rota, che ha coordinato il progetto, ne ha illustrato le tappe e gli obiettivi, soffermandosi pure sul sito web dedicato all’iniziativa www.parenzo-porec.com.

I contenuti del libro
Il volume è stato presentato dal suo caporedattore Denis Visintin, storico e giornalista del nostro quotidiano. Nella sua parte iniziale, vengono riportati i messaggi di saluto di Ugo Musizza, presidente del sodalizio parentino e vicesindaco di Parenzo in quota CNI. Seguono quelli del sindaco di Parenzo Loris Peršurić, di Rosa Maria Solari, presidente dell’Associazione “Amici dell’orologeria Pesarina Giovanni Battista e Remigio Solari”, di Roberta Garbuio, assessore alla Cultura del Comune di Castelfranco Veneto, di Floriana Bassanese Radin, presidente della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza “ di Umago e di Luigi Zanin, direttore dell’Unità operativa Cooperazione internazionale della Regione del Veneto. Quindi i testi introduttivi di Lara Musizza, “L’impegno operativo della CI di Parenzo” e di Franco Rota, “Aspetti e obiettivi del progetto. Il sito web dedicato”.
Alceo Solari e Adelchi Puschiasis trattano quindi della “Nascita e sviluppo dell’orologeria da torre. Il ruolo avuto dai maestri artigiani di Pesariis”, Dean Brhan “L’emigrazione verso l’Istria dalla Carnia”, mentre Denis Visintin presenta “Il tempo della Serenissima: percorso storico e culturale tra gli orologi da torre del Veneto, dell’Istria e della Dalmazia”. Marino Baldini si sofferma su “L’architettura istroveneta dei palazzi e campanili pubblici”; Leonardo Sernagiotto presenta gli “Orologi da torre del territorio del Veneto. Una ricerca pilota nell’area castellana”; Angelo Frascati descrive “Il lungo viaggio di Jacopo e Giovanni Dondi dall’Orologio da Chioggia all’Università di Padova, fino alla Luna ed altri astri”. Seguono gli interventi di chiusura del convegno, curati da Lara Musizza e le biografie degli autori.
Il volume ripercorre la storia dei maestri orologiai che da Pesariis s’incamminarono verso il Veneto, l’Istria, la Dalmazia, il Montenegro, la Grecia, la Turchia e le Americhe, con i loro orologi, particolarmente quelli da torre, in qualche parte tuttora funzionanti: i Machin, i Capellari e soprattutto i Solari. Percorso, questo, esposto da Alceo Solari, responsabile scientifico dell’Associazione “Amici dell’Orologeria Pesarina Giovanni Battista e Remigio Solari – APS”, che ha riassunto la nascita e lo sviluppo dell’arte orologiaia nella Valle Pesarina. Jacopo Dondi, medico di professione, costruì ed installò un monumentale Orologio astronomico sulla torre principale della Reggia dei Carraresi a Padova. Nel 1355, nel suo “De Fluxu et refluxu maris”, fece per primo risalire al Sole e alla Luna le cause delle maree. A suo figlio Giovanni, medico pure lui, si deve l’Astrario, un monumentale orologio astronomico, tra i più importanti di tutti i tempi. L’originale non si conserva più, a differenza delle copie, di cui una al Palazzo del Bo dell’Università di Padova. La sua riproduzione è stata possibile grazie al suo “Trattato dell’Astrario”.

L’Astrario
L’intensa giornata è proseguita al Museo civico di Chioggia, dove, oltre all’esposizione dedicata alla storia del territorio, si possono visitare mostre d’arte e la sala dedicata ai fratelli Aldo e Dino Ballarin, calciatori del Grande Torino e della nazionale italiana, scomparsi nella tragedia di Superga nel 1949. La dottoressa Laura Guida ha svelato i segreti dell’Astrario, esposto in riproduzione e virtualmente, ultimato da Giovanni Dondi intorno al 1364, dopo 16 anni di lavoro. Nella Torre di Sant’Andrea si è potuto ammirare l’antico orologio da torre, rinvenuto nel 2000 e tuttora funzionante. Un documento ne attesta l’antecedenza al 26 febbraio 1386. Chris McKay, il più noto e indiscusso esperto del Big Ben di Londra e degli orologi monumentali, l’ha analizzato attentamente nel 2013, ritenendolo più vecchio del noto orologio londinese e il più antico orologio da torre al mondo di cui s’abbia conoscenza. Da qui l’insegna di “Chioggia, città d’arte e dell’orologio da torre più antico al mondo”.
Ricorderemo infine che il 25 maggio (ore 18) il volume sarà presentato nella Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago e l’8 giugno a Castelfranco Veneto.

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