Il capitello di Santa Lucia riportato al suo splendore

Buie. Progetto congiunto della Città e della Regione

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Il capitello di Santa Lucia riportato al suo splendore

Sabato pomeriggio ha avuto luogo l’inaugurazione del secondo capitello rinnovato nell’ambito dei “Capitelli di Buie” (Bujske kapelice). Il progetto della Città di Buie, che gode del sostegno della Regione istriana, inerente la ricostruzione e valorizzazione dei capitelli siti sul territorio cittadino, prevede il rifacimento di tutti i capitelli dell’area, e il loro collegamento stradale, che sarà adibito a passeggiata, pista ciclabile e/o trekking. A coordinare il progetto con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale di Buie al fine di sviluppare il turismo religioso e culturale, lo sport e la ricreazione, è un gruppo di lavoro composto da Vladimir Torbica (assessore regionale alla Cultura), Lorella Limoncin Toth (sovrintendente ai beni architettonici e culturali per la Regione istriana), Valter Bassanese (direttore dell’Ente turistico di Buie) e i ricercatori storici Lucia Moratto Ugussi e Marino Dussich.

 

Dopo quello di San Zenone, nella campagna di Supiga, è stata la volta di quello dedicato a Santa Lucia, sito lungo la strada tra Buie e Verteneglio. I lavori, eseguiti dalla società buiese Metior gradnja, sono stati interamente finanziati dalla Città di Buie. Alla sua inaugurazione e benedizione da parte del parroco don Marcin Madej, hanno presenziato il sindaco Fabrizio Vižintin, l’assessore Vladimir Torbica, l’autrice della statua di Santa Lucia posta nel capitello, Lovorka Lukani, il presidente della Comunità degli Italiani di Buie, Franco Bonetti, i collaboratori Valter Turčinović e Slađan Dragojević, Mersudin Keranović, direttore della Metior gradnja, nonché alcuni consiglieri e cittadini di Buie.

Il capitello prima e dopo il restauro

Accanto al capitello sono state poste due lastre in pietra: su una sono incise le informazioni inerenti i collaboratori della ristrutturazione e sull’altra, come nel caso di quella di San Zenone, una poesia in dialetto buiese del poeta e promotore iniziale dell’iniziativa, Valter Turčinović, questa però dedicata a Santa Lucia, venerata come protettrice multipla, innanzitutto dei non vedenti, degli occhi e della vista, ma anche di contadini, barcaioli, vetrai, tessitori, scribi e fabbri.

Il posizionamento della statua da parte del sindaco Vižintin

“Questo progetto ha alle spalle una lunga ricerca, mesi e mesi di studio – ha rilevato Turčinović –. Mi sono basato pure sul censimento del 1650 del vescovo Giacomo Filippo Tomasini, nel quale sono registrati tutti i capitelli, la loro posizione e il loro nome. Un tempo numerosi nelle campagne e contrade buiesi, davano il nome del Santo che ospitavano alle località in cui erano situati; oggi agli itinerari turistici legati alla toponomastica. I capitelli sono architetture spontanee, popolari, che rientrano a pieno titolo tra le opere significative per la storia del passato, in quanto fanno parte di un bagaglio culturale, di una coscienza collettiva, di una tradizione popolare, avendo uno stretto legame con il territorio”. Turčinović ha pure spiegato di avere esposto l’iniziativa al sindaco Vižintin, ottenendo fin da subito il suo sostegno. Al progetto aveva quindi aderito il dottore in fotografia, Slađan Dragojević, che con i suoi famosi scatti in bianco e nero, ha pensato di immortalare i capitelli prima della loro ricostruzione. Fotografie alle volte senza soggetto o con appena qualche pietra, in quanto numerosi capitelli sono stati distrutti o si trovano in stato di completo abbandono; altri ancora visibili, ma da ristrutturare.

La poesia di Valter Turčinović vicino al capitello

Il capitello è segno di una devozione popolare che si è tramandata da generazione in generazione ed è espressione di un popolo e della sua cultura, spesso edificato come ex voto per un rendimento di grazie alla Madonna o ai Santi per uno scampato pericolo da qualche calamità o un’altra ragione personale o sociale.

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