I mestieri di una volta rivivono a Verteneglio

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I mestieri di una volta rivivono a Verteneglio

VERTENEGLIO | Un fine settimana intriso dell’atmosfera di una volta e CON la rievocazione storica della trebbiatura quello appena trascorso a Verteneglio che ha riportato indietro nel tempo, quando il momento del raccolto era fatto di giorni di fatica nei campi ma poi, appunto, anche di festa per i prodotti della terra. La località è diventata un vero “set” scenografico con l’itinerario degli attrezzi e degli antichi mestieri, quello dei sapori con l’offerta di prodotti e pietanze esclusivamente legati alla tradizione contadina del tempo della mietitura. La manifestazione “Nei colori della tradizione – la festa della trebbiatura” ha richiamato a Verteneglio un gran numero di curiosi e turisti dove protagonisti sono stati gli antichi mestieri e la trebbiatura, per l’occasione fatta con un mezzo originale d’epoca del 1938. Quindi IL grande spettacolo della battitura manuale e della trebbiatura di ben 800 chili di grano, con un contorno di giochi, folklore, tradizioni, ballo, musica e gastronomia che ha fatto rivivere, nelle viuzze del paese, il ricordo della più nobile tradizione del passato contadinO.
Passeggiando per le vie del paese si è potuto incontrare il falegname, il fabbricante di materassi e quello di cesti in vimini, lo scalpellino, il bottaio e altri ancora. Il gruppo folcloristico della Comunità degli Italiani di Villanova ha proposto una sfilata in musica, accompagnata dalla fisarmonica di Sandro Bratović, per la via principale del borgo per poi immergersi nelle delizie gastronomiche.Le attiviste hanno proposto delle pietanze, forse un po’ dimenticate nel tempo, come il pane fritto, la zucca appannata e la pannocchia di mais cotta, il tutto preparato sul momento, davanti agli occhi dei visitatori. Diverse specialità pure per gli amanti dei funghi, vino, miele, prosciutto, salsicce, pancetta, frutta e verdura. Ad animare la manifestazione sono stati il Coro misto della Comunità degli Italiani di Verteneglio, David Beletić e Deni Doz & Trio fortuna. La manifestazione è nata 13 anni fa su proposta di Željko Ružić: “Avevo il desiderio di mostrare ai giovani di oggi come si lavorava un tempo e così sono andato a parlare con Ezio Radin, proprietario della storica trebbiatrice. È bastato poco per metterci in azione. Per mettere in moto gli ingranaggi in legno abbiamo usato un trattore che oggi avrebbe festeggiato giusto 100 anni, ma purtroppo non è più in funzione”, ha rilevato Ružić. A confermare il continuo aumento di interesse verso questa manifestazione, Michelle Babić, direttrice dell’Ente per il turismo: “L’edizione di quest’anno ha proposto un’offerta molto più ricca. Abbiamo ampliato lo spazio dove si è tenuta la manifestazione e aggiunto diversi contenuti, cose che hanno scaturito grande soddisfazione dei visitatori sempre in costante aumento e provenienti da diversi Paesi europei”. A dare un contributo importante alla manifestazione pure Antonio Radin, per molti conosciuto come il più grande allevatore di asini istriani (mussi) della regione. “Attualmente possiedo 66 asini, 70 pecore, 18 mucche e qualche cavallo. Sono un grande amante degli animali, in particolare degli asini. Da quando ho conosciuto l’uomo, posso dire che sto meglio con gli animali, e li amo tanto, perciò non mi dispiace sacrificarmi per loro”, ha raccontato Radin, che per l’occasione ha esposto per le vie del borgo una capra, una pecora, un asino e un manzo istriano, che hanno rallegrato i visitatori, specialmente quelli più giovani.

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