«Giusto Curto»: «La Città mente»

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«Giusto Curto»: «La Città mente»

ROVIGNO | In seguito alla reazione da parte dell’Ufficio del sindaco e del Consiglio cittadino di Rovigno in merito all’insoddisfazione da parte dei membri dell’Associazione artistico-culturale “Giusto Curto” riguardo ai risultati del Concorso pubblico per l’ottenimento dei mezzi destinati all’attività delle associazioni cittadine, i soci e il presidente Aldo Arianno Dapas hanno inviato una lettera al nostro Quotidiano, nella quale sostengono di aver notato diverse incongruenze e bugie tra le dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione cittadina.
Tra queste, ritengono non sia veritiera l’affermazione che la Commissione non abbia valutato la richiesta di candidatura al Concorso da parte dell’Associazione. Stando alla “Giusto Curto”, questa è stata invece valutata con un punteggio di 42 punti sui 50 necessari per l’ottenimento del finanziamento. Nonostante la Città abbia negato di aver definito i membri dell’Associazione incapaci e incompetenti, tale conclusione è il risultato del punteggio insufficiente con il quale sono stati valutati i criteri legati all’esperienza e alla capacità gestionale del richiedente a realizzare i proggetti candidati. “Ricordiamo che il responsabile dell’attuazione dell’intero programma in qualità di direttore artistico è Riccardo Bosazzi e i responsabili delle varie attività sono Aldo Dapas, Virgilo Giuricin ed Elio Velan” sottolineano dall’Associazione.
Il presidente Dapas, inoltre, ha voluto smentire il fatto che la Giusto Curto abbia denunciato la Città e l’ex sindaco. “La verità è invece che ha denunciato la dirigenza della Comunità degli Italiani di Rovigno perché in quanto italiani ci riteniamo privati dei nostri diritti; staccati e respinti dalla CI di Rovigno e messi alla gogna nella nostra stessa città da attacchi perfidi e infondati, diretti ai nostri soci e alla nostra dirigenza. Tutti i nostri tentativi di instaurare un rapporto di collaborazione con la CI di Rovigno sono stati respinti – si legge nella lettera inviata –. La campagna diffamatoria intrapresa da Marino Budicin, presidente della CI, nei nostri confronti sta arrecando sempre maggiori danni non soltanto ai membri della ‘Giusto Curto ’, ma a tutti i rovignesi. Per quanto riguarda l’ex sindaco, egli è stato interpellato dal Difensore civico per appurare la fondatezza della nostra affermazione che non avesse voluto ricevrci. Cosa considerata plausibile dal Difensore civico visti i numerosi impegni dell’ex sindaco nella sua attività parlamentare. Resta il fatto che, né l’ex sindaco, né il suo sostituto, ci hanno mai voluto ricevere”.
Per quanto riguarda le accuse della Città che l’Associazione abbia destinato l’80% delle proprie entrate agli onorari per l’attività dei propri membri e abbia rifiutato finanziamenti ottenuti precedentemente al Concorso, dalla “Giusto Curto” ritengono che i rappresentanti dell’amministrazione pubblica non abbiano compreso il loro modus operandi, in parte diverso dai gruppi di dilettanti. “La nostra Associazione è stata fondata anche con lo scopo di tutelare e fornire assitenza ai signoli artisti e ai gruppi musicali. In questo senso, offre gratuitamente un supporto concreto per risolvere le inconbenze di carattere amministrativo e commerciale, compresa la contabilità. In questo servizio rientra pure il versamento legato alle loro esibizioni di carattere commerciale e ciò in base a un Contratto d’autore in conformità con le disposizioni della ‘Legge sui diritti d’ autore’. Si stratta di introiti frutto del loro lavoro che non hanno a che fare con alcun Concorso, tanto meno con qualsiasi fonte di mezzi pubblici. La nostra Associazione per il suo servizio non ha recepito alcun compenso”, chiarisce Dapas, sottolineando che il fatto che molti dei soci siano professionisti o semiprofessionisti non impedisce loro di dare un contributo gratuito-volontario nella realizzazione dei programmi dell’Associazione. “Anzi, ne sono onorati – spiega –. Molti di loro hanno speso la propria vita nell’affermazione del volontariato nel contesto socio-culturale ed hanno cantato nelle loro canzoni l’amore per la propria città, la quale, per il loro impegno li ha gratificati con significative onorificenze”. Dall’Associazione si chiedono, inoltre, se la pubblicazione da parte dei rappresentanti della Città di informazioni riservate sia perseguibile dalla “Legge sulla tutela della riservatezza dei dati”. “La ‘Giusto Curto’ non ha partecipato ad altri concorsi in qualità di richiedente e perciò non abbiamo avuto modo nè di ricevere dotazioni, nè di rifiutarle. Infine, siamo del parere che nel considerare il programma e la validità di un’Associazione conti pure l’attività svolta dalla fondazione ad oggi. In questo senso riteniamo che nei nostri confronti la valutazione non sia stata per niente equa”, conclude Dapas.

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