Franko Zidarić. Il custode del campanile di San Giusto

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Franko Zidarić. Il custode del campanile di San Giusto

ALBONA | I visitatori di Albona e Porto Albona sono particolarmente interessati agli antichi monumenti, alle testimonianze del passato e questo è uno dei motivi per cui sono numerosissimi quelli che decidono di visitare anche il campanile di San Giusto nel centro storico, ben visibile da diverse parti dell’Albonese. Lo sostiene anche Franko Zidarić, al quale l’Ufficio parrocchiale della Cittavecchia di Albona ha affidato una ventina di anni fa il compito di accogliere i visitatori del campanile e di occuparsi della manutenzione della struttura e della vendita dei biglietti.

Su e giù…

“Sono in pensione e qui trascorro praticamente tutto il giorno. Arrivo alle 9 per pulire e controllare tutta la struttura prima dell’inizio delle visite. Ho una pausa tra le 15 e le 16 e poi ritorno qua per rimanerci fino alle 20. C’è sempre qualcuno interessato a visitare il campanile”, ci ha detto Zidarić durante la nostra visita, tra i tanti “Guten Tag”, “Danke” e “auf Wiedersehen” rivolti ai visitatori del monumento. Il compito di Franko è anche quello di controllare che nessuno sia in cima al campanile nel momento in cui le due campane, automatizzate da tre anni, iniziano a suonare, il che implica frequenti salite durante il giorno. Superare i 35 metri di altezza e i 63 gradini diventa, a una certa età, piuttosto impegnativo anche per uno sportivo come Zidarić, conosciuto ad Albona come appassionato di sport e atletica, nonché come presidente del club di atletica leggera “Albona”.

Il padre campanaro

Zidarić non intende, comunque, rinunciare al ruolo di custode del campanile di San Giusto, al quale è molto affezionato anche perché, assumendosi questa responsabilità, aveva continuato una tradizione della sua famiglia. Infatti, suo padre Basilio ha fatto per una trentina di anni il campanaro nella Cittavecchia. “Nel momento in cui non ce la faceva più, ho iniziato a sostituirlo io, a mezzogiorno e a volte anche nelle ore serali, per l’Ave Maria al tramonto. Ora le campane sono automatizzate”, ha raccontato il nostro interlocutore, dicendo che sin dall’antichità le campane venivano usate per “radunare la gente, piangere i morti e allontanare il pericolo della tempesta”.

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Da Pasqua a fine settembre

Zidarić ha ricordato anche il restauro del campanile conclusosi nel 2015. Eretto nel 1623 nell’area in cui nei secoli precedenti vi era la chiesetta dedicata allo stesso santo e situato a una certa distanza dalla chiesa parrocchiale della Natività della Beata Vergine Maria, il campanile era stato rinnovato grazie a un investimento di circa 1,2 milioni di kune e a sostenere il progetto era stata anche la Regione Veneto. Oltre che per la ricostruzione della struttura, promossa dall’allora parroco Milivoj Koren, l’importo era stato utilizzato per l’acquisto dell’impianto parafulmine e del sistema di automatizzazione delle campane. Il campanile è aperto per le visite turistiche da 19 anni – è visitabile da Pasqua a fine settembre – grazie all’interessamento dell’Ente turistico albonese, la cui dirigenza si era rivolta all’Ufficio parrocchiale con il suggerimento di includere la struttura nell’offerta turistica di questa parte dell’Istria. “Il Consiglio parrocchiale con a capo il parroco in servizio in quegli anni qui ad Albona, Vilim Grbac, ha accolto la proposta e ha nominato me come responsabile del campanile”, ci ha detto Zidarić, secondo il quale il denaro ricavato dalla vendita dei biglietti d’ingresso viene utilizzato per la manutenzione delle strutture della parrocchia.

Un panorama meraviglioso

Le sue statistiche dicono che in questi giorni a visitare il campanile sono per lo più turisti ungheresi, polacchi, cechi e slovacchi, seguiti da tedeschi, italiani e francesi. Nel momento della nostra visita a tenere compagnia a Franko erano l’albonese Predrag Subotić Baćo e Viktor Zagrić di Arsia, i quali vorrebbero vedere tra i visitatori anche gli abitanti dell’Albonese. Secondo Franko, non va persa l’opportunità di ammirare i bellissimi panorami di Porto Albona e del Monte Maggiore che si schiudono in cima al campanile e di vedere da vicino le campane il cui suono arriva in diverse parti della città.

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