Forze dell’ordine. Buie applica il bilinguismo

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Forze dell’ordine. Buie applica il bilinguismo

BUIE | Grazie all’iniziativa nata lo scorso anno da un’idea della vicepresidente della Regione istriana, Giuseppina Rajko, e dal capo della stazione di Polizia di Buie, Boban Paulović, è ripartito recentemente un corso gratuito di lingua italiana per gli agenti di Buie. Il progetto è stato sostenuto attivamente fin dai suoi primi passi dall’Università popolare aperta locale, la quale si è prontamente disposta a offrire lo spazio necessario per lo svolgimento delle lezioni. Inoltre, è stato sempre l’ente buiese a ingaggiare la professoressa Tarita Štokovac, che anche quest’anno continuerà a insegnare la lingua italiana in base a un corso avanzato di livello B, quest’ultimo prevedente trenta ore d’insegnamento e una gita conclusiva in Italia per testare i risultati direttamente sul campo. Vista l’importanza storico-culturale ed economico-turistica dell’italiano per il territorio buiese, l’iniziativa si presta a migliorare i canali di comunicazione fra i dipendenti della stazione di Polizia, i turisti e soprattutto i cittadini di lingua e cultura italiane, applicando di conseguenza il bilinguismo in modo concreto nella prassi giornaliera. Sull’onda del successo e dell’importanza di quest’iniziativa, non nasconde la sua soddisfazione Rosanna Bubola. “Come direttrice dell’Università popolare aperta – dichiara –, sono fiera dell’iniziativa che spero diventi una prassi anche negli altri comuni della Regione e sia applicata nelle zone della Croazia che, essendo confinanti con altri Stati, vedono inevitabilmente la presenza di minoranze linguistiche che devono essere riconosciute e rispettate”. Al corso di quest’anno partecipano 21 poliziotti della stazione di Polizia buiese, i quali, una volta terminate le lezioni, saranno in grado di fornire un servizio migliore sia ai valichi di confine presenti sul territorio sia alla popolazione locale e ai molti visitatori. All’inaugurazione del corso, erano presenti il sindaco della Città di Buie, Fabrizio Vižintin, il capo della stazione di Polizia di Buie, Boban Robert Paulović e la direttrice dell’Università popolare aperta di Buie, Rosanna Bubola. La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie a un finanziamento dell’Assessorato amministrativo alla Comunità Nazionale Italiana e gli altri gruppi etnici.

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