Festival della territorialità, impronte della cultura istriana

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Festival della territorialità, impronte della cultura istriana

ALBONA | Un’occasione di incontro e di approfondimento delle conoscenze legate alla storia dell’Istria. È anche questo il Festival della territorialità delle scuole medie superiori della Regione istriana, la cui seconda edizione si è tenuta ieri presso il palazzetto dello sport del Centro sportivo “Franko Mileta”. Avviato nell’ambito del progetto regionale finalizzato all’implementazione dei contenuti sulla territorialità nei curriculum delle scuole istriane, il Festival consiste nella presentazione finale dei progetti realizzati dalle scuole medie superiori durante l’anno scolastico in corso. Quest’anno l’incontro, ospitato nel 2017 da Pisino, ha visto la partecipazione di 19 tra le 23 scuole medie superiori della Regione istriana.

Una priorità regionale

“L’istituzionalizzazione della storia del territorio nelle scuole medie superiori è una delle priorità della Regione istriana”, ha confermato Vladimir Torbica, assessore alla Cultura della Regione istriana e coordinatore principale dell’iniziativa regionale, secondo il quale, dai progetti con i quali si presentano le scuole istriane al Festival è sempre possibile imparare qualcosa. A suo avviso, il lavoro svolto dai giovani dimostra che i ragazzi, oltre ad amare l’Istria, “sono pure molto critici, il che vuol dire che pensano con la loro testa, dimostrando il loro grande interesse per la terra in cui vivono”. Nel parlare durante la cerimonia di inaugurazione del progetto di istituzionalizzazione della storia del territorio nelle scuole, avviato circa quattro anni fa, Torbica ha confermato che l’iniziativa è dovuta al desiderio della Regione istriana di salvaguardare i valori istriani, tra cui la multiculturalità.

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Futuro basato sui valori istriani

L’altro obiettivo dell’iniziativa è quello di individuare i migliori alunni delle scuole istriane, che la Regione sosterrà nel prosieguo del loro percorso formativo.
Invitando i giovani a costruire un futuro basato sulla tradizione e sui valori istriani, Čedomir Ružić, preside della SMS albonese, struttura ospitante dell’edizione 2018 del Festival, ha sottolineato l’importante ruolo dell’implementazione della storia del territorio nelle scuole per la salvaguardia del patrimonio culturale dell’Istria. “Gli insegnanti e i ragazzi che hanno lavorato ai progetti ci hanno fatto conoscere molti particolari interessanti”, ha aggiunto Ružić. A dichiarare aperto il Festival è stata Federika Mohorović Čekada, vicesindaco di Albona.

Il manuale

Gli sforzi investiti negli ultimi anni con lo scopo di istituzionalizzare la storia del territorio nelle scuole hanno portato alla redazione di un manuale. Pubblicato nell’ottobre 2017 e intitolato “ISTRAživanje – istarski istraživački itinerari/ISTRIAndo – itinerari di ricerca istriani”, il manuale è stato concepito come strumento metodologico per gli insegnanti nell’implementazione della Storia del territorio e contiene gli elementi tecnici basilari necessari per la realizzazione della Storia del territorio, come gli obiettivi, i compiti, i risultati dell’apprendimento, ma anche le proposte dei temi d’insegnamento come aiuto per gli insegnanti nello svolgimento della Storia del territorio. La pubblicazione è il frutto dell’impegno del gruppo di lavoro formato da Josip Šiklić, Zlata Knez, Daniel Bogešić, Marko Kalčić, Dijana Muškardin (coordinatrice per le scuole medie superiori), Noel Šuran (coordinatore a tutti i livelli di educazione, da quello prescolastico alle medie superiori) e dall’assessore Torbica. Secondo la Muškardin, durante il Festival si presentano i progetti scolastici candidati dalle scuole partecipanti a un concorso che viene bandito all’inizio dell’anno scolastico nel corso del quale si svolge l’evento. Prima di essere presentati a livello regionale, i lavori degli alunni vedono anche una presentazione nei giorni progettuali delle scuole. Le 19 scuole che si sono presentate ieri ad Albona sono state finanziate dalla Regione istriana con 10.000 kune per scuola. Il giro degli stand scolastici è iniziato dopo una serie di esibizioni musicali degli studenti della SMS albonese, con cui si è concluso il programma di inaugurazione, che era stato condotto, nel dialetto ciacavo albonese, in italiano e in croato, dagli alunni Rea Žigant e Rafael Santaleza.

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Tracce di storia e antichi mestieri

La scuola ospitante si è presentata con un progetto incentrato sulle sarde intitolato “Ki spi, ribe ne ji” (letteralmente dal dialetto ciacavo albonese: Chi dorme non mangia pesci). Come ha spiegato l’alunna Eliza Vickić, il progetto, finalizzato anche alla promozione di uno stile di vita sano, ha visto la collaborazione tra gli studenti di diversi indirizzi della SMS albonese ed è stata un’occasione per imparare qualcosa di più sulla storia della pesca nel territorio. Illustrando il progetto della scuola “Gospodarska škola – Istituto professionale” di Buie, Iva Juranović, insegnante che ha coordinato le attività degli studenti con le colleghe Anamarija Kurelić, Majda Cvitko e Kristina Rogić, ha confermato che con il tema del Buiese nel dopoguerra è stata avvicinata ai ragazzi “pure la storia dell’esodo e dei molti italiani, ma anche croati e sloveni, che erano costretti a emigrare”. I giovani si sono soffermati pure sulle opere scritte sul tema da Fulvio Tomizza. Una ricerca legata ai monasteri nel Rovignese sconosciuti al pubblico istriano e ai turisti è stata condotta dagli alunni della Scuola media superiore italiana di Rovigno. “L’obiettivo era quello di far conoscere a tutti, non solo ai ragazzi, i luoghi legati ai monasteri carolingi dal 9° al 18° secolo che si possono vedere a Rovigno”, ha detto il professor Tomislav Bišić-Pauletić, che era presente ieri ad Albona con i colleghi Maria Sciolis e Marko Kalčić.
“Era interessante vedere come i nomi delle vie cambiavano nel corso dei secoli, con l’arrivo delle nuove amministrazioni, che lasciarono così una traccia della loro cultura nella nostra città”, ha detto la giovane Adriana Bjelan, della Scuola media superiore “Mate Balota” di Parenzo, nel parlare del progetto della sua SMS, intitolato “Da Nazario Sauro a J. B. Tito – la storia delle modifiche nella toponomastica di Parenzo”. Alle scuole menzionate si sono aggiunte pure le SMS di Pinguente, Pisino e Pola.

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