Si è svolta martedì sera nella Sala grande della Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, la cerimonia di premiazione del concorso “Favalando a la Ruvigni∫a” che si prefigge di promuovere e salvaguardare il dialetto rovignese autoctono.
Come spiegato dal vicepresidente del sodalizio, Matteo Tromba, per l’occasione nelle veci di moderatore della serata, il concorso prevede varie categorie, che spaziano dalla prosa, alla poesia in dialetto rovignese, saggi storici, composizioni musicali, bozzetti teatrali, lavori artistici e documentari riguardanti la cultura e le tradizioni della Comunità Nazionale Italiana a Rovigno.
Oltre al numeroso pubblico, alla cerimonia ha presenziato pure il vicesindaco in quota CNI David Modrušan, la presidente del sodalizio Viviana Benussi, la presidente del Comitato esecutivo Gianfranca Šuran, la preside della SMSI Ines Venier, nonché gli insegnanti e i docenti della SEI “Bernardo Benussi” e della SMSI di Rovigno.
A rendere autentica l’apertura della cerimonia, sono state le voci di Flora Marić, con “Li ven soun par li Casale”, seguita dall’esibizione di Simone Polo, Lana Verdnik e Lana Zovanovic, che hanno cantato “∫i bitinade”, accompagnati dai midicantanti della CI, preparati dalla dirigente artistica Patrizia Sfettina Jurman.
I premiati
È seguito l’attesissimo momento della consegna dei premi. I lavori pervenuti nella varie categorie del concorso sono stati valutati da parte della Commissione giudicatrice composta da Matteo Tromba, Maria Tamburini, Ambretta Medelin, Luciano Sugar e Riccardo Bosazzi.
Il premio “Ligio Zanini” per la poesia o prosa in dialetto rovignese per gli alunni delle classi inferiori è stato assegnato a Tina Jurman, per il racconto “Ma nuona ma conta”.
La Commissione giudicatrice ha deciso di premiare, con un premio ex aequo del valore di 150 euro i lavoro di Niko Lovric intitolato “El miêo preîmo pìso” e quello di Lana Verdnik dal titolo “La peîcia rùsa salvàdaga”, nella categoria per gli alunni delle scuole elementari delle classi superiori. Sempre nella stessa categoria, i premi di consolazione sono stati assegnati agli alunni delle classi superiori della SEI “Bernardo Benussi” Gianluca Krelja per “El sugno” e a Mara Badurina per la sua “Ruveîgno”.
Flora Marić è stata premiata per la sua poesia “Stasìra el vènto”, una lirica romantica ispirata a un sentimento giovanile, nella sezione per gli alunni delle scuole medie superiori, con un premio del valore di 150 euro.
Nella sezione per gli adulti, il premio “Ligio Zanini”, sempre del valore di 150 euro, è stato conferito alla prof.ssa Maria Sciolis per la sua raccolta di racconti “Sturièle” con la seguente motivazione: “L’autrice riprende con cinque storielle ben scritte in maniera simpatica e sintetica, adeguate alla presentazione anche a un pubblico più giovane, cinque momenti della storia di Rovigno. La lingua è ricca di espressioni e di modi di dire. Il lavoro contribuisce al recupero della tradizione orale, della storia e della cultura rovignese ed è mirato alla valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. Si auspica che l’autrice continui a raccontarci altri momenti di vita e storia rovignese”.
Il premio “Antonio Miculian” per saggi o ricerche su tematiche che riguardano la storia di Rovigno dedicata agli adulti, è stato assegnato a Eufemia Giuliana Budicin per il suo lavoro intitolato “Il contributo degli ebrei alla storia di Rovigno”.
Il premio “Vlado Benussi” per la musica, i saggi le composizioni ed esecuzioni musicali è andato a Patrizia Sfettina Jurman per la composizione e l’esecuzione musicale della poesia di Ligio Zanini “Scuio da Muntravo”, mentre Teo e Tina Jurman sono stati premiati con una menzione onorevole del valore di 100 euro per l’esecuzione della canzone di Vlado Benussi “Pirulilè” con la seguente motivazione: “Giocosa interpretazione di un brano edito da Vlado Benussi. Il premio simpatia intende motivare i giovani talenti musicali a perseguire la strada di quest’arte suggerendo di avvicinarsi in maniera ancora più creativa anche all’uso del rovignese”.
A concludere l’emozionante serata è stato un caloroso applauso del pubblico, a testimonianza che la tutela delle tradizioni e del dialetto a Rovigno, sono vive più che mai.
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