
Nella Sala grande della Comunità degli Italiani “Pino Budicin”, lunedì sera è andato in scena “FAC! Favole, anedoti e canzoni. L’inevitabile ritorno de l’istroveneto in muxica”, uno spettacolo ideato da Marko Radolović e nato in seno al Festival dell’istroveneto.
Un momento per ricordare
A salutare il folto pubblico accorso, tra cui anche i vicesindaci in quota CNI di Pola e Rovigno, rispettivamente Bruno Cergnul e David Modrušan, è stata la presidente del Comitato esecutivo del sodalizio, Gianfranca Blandini Suran, che ha voluto ricordare l’importanza del Giorno del Ricordo, istituito per ricordare e rinnovare la memoria della tragedia dell’esodo giuliano dalmata e di tutte le vittime delle foibe. “La nostra Comunità ricorda ogni anno questo momento. Nel fine settimana siamo stati ospiti al Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera, dove si è tenuto un evento speciale dedicato alla memoria storica e alla riflessione sulla storia della Comunità Nazionale Italiana tra l’esodo giuliano-dalmata e le testimonianze di chi è rimasto in terra d’Istria. È stata questa un’occasione per ricordare i momenti della storia che hanno segnato gli anni della guerra e le tristi vicende del secondo dopoguerra che hanno squarciato le famiglie e causato una lacerazione indelebile nelle terre giuliano-dalmate. Quest’anno, la nostra Comunità ha deciso di dedicare l’attenzione all’attività e al perseguire la cultura italiana sulle nostre terre da parte dei nostri artisti e stasera ospitiamo con grande piacere il connazionale Marko Radolović, sociologo di professione, imprenditore, compositore, cantautore e pianista che nel tempo libero si dedica all’arte nelle sue molteplici forme”, ha detto Gianfranca Blandini Suran, lasciando il palco all’artista polese.

Foto: Roberta Ugrin
Raccontare l’Istria
Marko Radolović ha rotto il ghiaccio con alcuni accordi suonati al basso dopodiché ha catturato l’attenzione del pubblico con la lettura e l’interpretazione di alcune favole riprese dal (fittizio) “Favolario di Maimaiola” dei fratelli Manzin, i cui personaggi riflettono determinati comportamenti umani raccontando l’Istria e l’attualità con le sue mille sfaccettature, le sue contraddizioni, la sua bellezza e il valore del ‘tempo denaro’.
“’FAC! Favole, aneddoti e canzoni’ è stato scritto tra la fine del 2023 e la primavera del 2024 e pone l’accento sulla valorizzazione del dialetto istroveneto, attraverso temi d’attualità che si intrecciano alla storia e alla vita di ogni giorno, con la missione di avvicinare sempre più persone all’idioma istroveneto veicolando messaggi più o meno importanti, legati al passato ma anche al presente. Ritengo che la musica sia un’arte nobile, è importante divulgare il materiale musicale in istrioto ai giovani. Credo che la canzone scritta e cantata in istroveneto sia una benedizione”, ha spiegato Marko Radolović, autore dei testi e delle composizioni musicali andate in scena.
L’appuntamento alla CI rovignese, dalla durata di un’ora e mezza, ricco di battute, rigorosamente in dialetto, è stato scandito da momenti musicali, proverbi, modi di dire, scene di stand up comedy, riflessioni, racconti e aneddoti (anche) di vita vera in grado di coinvolgere e far sorridere il pubblico accorso. Durante lo spettacolo è stata palpabile e viva la molteplicità delle tante culture che si sono susseguite nei secoli in queste terre, la campagna istriana, il mare e le sue genti, mettendo ancora una volta in primo piano la ricchezza culturale presente in Istria, definita dall’artista stesso: “una terra a forma di cuoricino”.
Giulia vuol dire speranza
Molto toccante è stata l’interpretazione di “Giulia”, brano che parla di esuli, di speranza e di una nuova rinascita, cantato in duetto con la giovanissima rovignese Tina Jurman, accompagnata al pianoforte da Marko Radolović, autore di questa canzone premiata nell’ambito della 13esima edizione del Festival dell’istroveneto, nell’immancabile “Dimela cantando”, concorso dedicato alle canzoni inedite in dialetto. Marko Radolović ha voluto dedicare la serata al nonno e a tutti coloro che proprio come “Giulia” hanno dovuto abbandonare in passato la propria terra natia.
A concludere la performance è stata la lettura della favola della buonanotte “El scoiatolino cocolino”, che ha visto pure l’intervento del cantante rovignese Sergio Preden Gato, seguito da applausi scroscianti.
Alla fine della serata i presenti si sono goduti un rinfresco offerto dalla CI e hanno trascorso un po’ di tempo in compagnia, chiacchierando e ridendo all’insegna dell’amicizia e della condivisione.

Foto: Roberta Ugrin
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