«Emergency Euroregion» Ora Isola è dietro l’angolo

0
«Emergency Euroregion» Ora Isola è dietro l’angolo

UMAGO | Si dice che la lingua batte dove il dente duole. Ebbene, parlando della sanità, dei servizi e disservizi, questo è un argomento dolente sia per la gente del Buiese che del Pinguentino. Dolente, perché fino al 1991 l’Ospedale di Isola era il più vicino e il più importante per la gente di quest’area. Ora, dopo molti anni e tentativi per riaprire le porte dell’ospedale di Isola per i pazienti quest’area, si ritorna a parlare del problema.

In tanti anni pochi cambiamenti

Quello che si è riusciti a fare in tutti questi anni è poco. A Umago – a stento, e solo con l’aiuto della Città di Umago, della Regione, delle imprese e di molte azioni umanitarie, finalizzate alla raccolta di fondi – è stato rimodernato e ampliato il Pronto Soccorso, ma gli ospedali di Pola e Fiume sono sempre i più frequentati, con enormi disagi per tutti.
Per i casi urgenti, però, le cose (forse) cambieranno. Stando a una dichiarazione del dott. Srđan Jerković, direttore dell’Istituto regionale di Medicina d’urgenza, grazie all’inclusione nella rete medica transfrontaliera, i casi urgenti del Buiese (Umago, Buie, Cittanova, Grisignana, Portole e Verteneglio) dovrebbero venire trattati all’ospedale di Isola.

Nuova autoambulanza per Umago

Nell’ambito del progetto chiamato “Emergency Euroregion”, il Ministero dello Sviluppo regionale e dei Fondi dell’Unione europea cercherà di includere nella rete le istituzioni sanitarie dell’Istria slovena e croata, finanziando il progetto tramite il programma di collaborazione transfrontaliera Interreg Slovenia-Croazia.
Il progetto dovrebbe decollare il prossimo autunno e dovrebbe durare un anno e mezzo. Concretamente, all’Istituto regionale di Medicina d’urgenza andranno 2 milioni di kune con i quali sarà acquistata una nuova autoambulanza per il Pronto Soccorso di Umago e per i casi urgenti. Il nuovo veicolo dovrebbe costare in verità 120mila euro, ma altri 70mila euro serviranno per l’abilitazione dei medici e paramedici, che in Istria sono 325, nel campo della medicina d’urgenza. Si pensa pure ala costruzione di un eliporto all’ospedale di Isola, sempre nell’ambito dei progetti transfrontalieri, ma soltanto per i casi urgenti, quando la vita del paziente è in reale pericolo.

Tanti tentativi falliti

In questo momento, in caso di incidente stradale un cittadino straniero viene trasportato automaticamente a Isola o Trieste, un cittadino croato a Pola o Fiume. In altre parole, la vita per chi si ammala in questa parte dell’Istria non è certo facile. Non lo è dal 1991, da quando, cioè, esiste il confine fra Slovenia e Croazia.
Va anche detto che ci sono stati infiniti tentativi per trovare una soluzione per il ritorno a Isola dei malati, non solo urgenti, ma sono tutti falliti. La gente di quest’area, spesso e volentieri sceglie comunque di andare a Isola, anche dovendo pagare di tasca propria il servizio o il controllo medico.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display