EduSfish rivela i segreti del mare

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EduSfish rivela i segreti del mare

SALVORE | Lo si sapeva sin dall’inizio che Zambrattia, grazie alle sue secche, alla barca più antica della costa croata e della sua zona ittica protetta, sarebbe potuta diventare famosa. Grazie anche alla società “Batana salvorina” e al Gruppo d’azione localo per lo sviluppo della pesca sostenibile “Pinna Nobilis”, ora vengono organizzati laboratori in mare, molto graditi soprattutto dai giovani studenti di biologia, oltre che da tante altre persone. L’ultimo, il terzo della serie si è tenuto nell’ambito dell’educazione dei giovani e del progetto “EduSfish”, finalizzato alla pesca sostenibile.
Ana Žužić, responsabile dell’area tecnica di “Pinna Nobilis” – il GAL è presieduto in questo mandato da Danilo Latin –, si è dimostrata molto intraprendente nello sviluppare rapporti di collaborazione con le scuole, fra le quali la media superiore “Leonardo da Vinci” di Buie. In questo modo i giovani hanno la possibilità di visitare le secche, fare un giro con la batana salvorina, che all’altezza della poppa ha il fondo trasparente che permette si scrutare il fondale e ammirare così anche i siti archeologici. Ciò che rimane dell’imbarcazione più antica mai scoperta nell’Adriatico – il relitto risale a 3mila anni fa –, costruita forse dagli Istri, giace non lontano dal relitto di una nave greca, piena di anfore, che era stato scoperto qualche anno fa al largo della penisola di Salvore, sito umaghese di particolare interesse archeologico.
I resti delle due navi disterebbero appena poche centinaia di metri l’una dall’altra. Analisi molto approfondite da parte dell’istituto Beta Analitic di Miami (Stati Uniti) e Ruđer Bošković di Zagabria hanno confermato la datazione del relitto tra il 1264 e il 930 a.C.. Nelle immediate vicinanze si trova, inoltre, un villaggio di palaffitte molto improtante, ancora in fase di studio. Per la datazione è stato usato il metodo del carbonio-14, che permette di datare materiali di origine organica (ossa, legno, fibre tessili, semi) misurando le abbondanze relative degli isotopi del carbonio. Trattandosi di una datazione assoluta utilizzabile per materiali di età compresa tra i 50mila e i 100 anni, la sua principale utilizzazione è proprio in archeologia, per stabilire l’età di reperti costituiti da materia organica, quindi contenenti atomi di carbonio.
Nel caso dell’imbarcazione di Zambrattia, le assi e le travi dello scafo erano tenute insieme da corde, per cui la sua costruzione deve risalire senz’altro a prima dell’età dei metalli. Si sa che le navi usate a quei tempi erano piuttosto larghe, di forma arrotondata, adatte a trasportare merci di ogni genere e che le varie parti dello scafo di legno venivano tenute insieme da perni di legno e corda. Per l’impermeabilizzazione e il riempimento degli interstizi si usavano stoppa e pece.
In questo ultimo laboratorio, il biologo e pescatore Neven Iveša di Pola ha spiegato agli studenti le caratteristiche degli organismi marini dell’Adriatico e come questi si riproducono, nascondendo e difendendo le uova dai predatori. Muniti di maschera e boccaglio, i giovani hanno imparato a conoscere l’ambiente marino e la catena alimentare marina.
Si è parlato anche dei granchi e degli attrezzi di pesca, mentre Christian Petretich, al quale viene riconosciuto il merito di avere scoperto la barca più antica della costa croata, ha presentato il lavoro dell’associazione “Savudrijska batana – Batana Salvorina”, che si prodiga per la difesa delle famose “grue” che servivano per salvarla dalle mareggiate. Sono state presentate anche le scoperte archeologiche di Zambrattia e la barca antica, con il fasciame fissato con corde, senza chiodi.
Non poteva mancare un giro con la batana salvorina e con Silvano Pelizzon, che di voga se ne intende, mentre in futuro, probabilmente in settembre, è in programma anche un laboratorio sul consumo di pesce, un’occasione per presentare una brochure sulla valle di Zambrattia e i suoi tesori e visitare anche il porto e il Museo della batana di Salvore. Il progetto “EduSfish” è finanziato dall’Unione europea in attuazione del programma operativo sulla pesca e marineria fino al 2020.

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