Dimezzato il numero di gabbiani

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Dimezzato il numero di gabbiani

PARENZO | Parenzo sta gradualmente risolvendo l’annoso problema dell’eccessivo numero dei gabbiani, che complicano la vita ai turisti e ai residenti. Dal 2011 è infatti in atto il progetto denominato “Controllo dei gabbiani e valutazione dei rischi per la salute umana”, che ha consentito di dimezzare il loro numero. Un tanto è emerso dall’incontro annuale dei partecipanti al progetto, che interessa i territori e le amministrazioni di Parenzo, Rovigno, Cittanova, Orsera, Fontane e Torre – Abrega, gli Enti turistici di dette aree e della Regione istriana, nonchè le aziende Plava laguna, Valamar Riviera, Laguna Novigrad e Maistra.

L’iniziativa consiste nella posa nei nidi di uova “false”, ed è l’unica del genere che consente, grazie a una metodica umanizzata, di registrare buoni risultati.
Il resoconto relativo al 2018 è stato presentato dal capogruppo, il dott. Branko Jurić, dell’Ospedale veterinario parentino, affiancato dal prof. Albert Marinculić, della Facoltà zagabrese di veterinaria. Hanno presenziato alla riunione la direttrice di Parenzo – Città sana, Nataša Basanić Čuš (che ha diretto l’incontro) e diversi rappresentanti degli altri soggetti partecipanti.

Uova false nei nidi

In otto anni, nelle citate aree amministrative sono state poste 17.176 uova false. Le verifiche hanno dimostrato una riduzione riproduttiva pari al numero delle uova false posate. In avvio di progetto, nei comprensori di Parenzo, Fontane, Torre e Orsera erano state collocate 2mila uova; l’anno scorso ne sono state posate 1.050. La riduzione del numero dei nidi è nell’ordine del 60-70 p.c. I controlli periodici hanno permesso di constatare l’abbandono delle locazioni in cui non c’è stata alcuna riproduzione negli ultimi due – tre anni.
Il gabbiano, come è stato rilevato, vive mediamente 35 anni, con un’attività riproduttiva che interessa tutta la sua esistenza. Per cui, in condizioni alimentari ottimali, come quelle dei territori interessati, la sua riproduzione raggiunge cifre decisamente elevate, con conseguenti rischi di convivenza con gli umani. Essi in genere non abbandonano i loro nidi come gli altri volatili e da qui la loro duratura permanenza dalle nostre parti.

Un progetto da condividere

Visto il successo conseguito, il progetto parentino ha suscitato l’interesse di altre realtà nazionali, L’anno scorso l’iniziativa è stata presentata alla Regione litoraneo – montana, sull’isola di Veglia, a Zara e a Pola. La chiave del successo sta nella collaborazione interna alle città, che vede la partecipazione di tutti settori interessati, come pure nel sostegno del mondo accademico. Ricorderemo il parere positivo espresso dalla Scuola di medicina popolare “Andrija Štampar” e dalla Facoltà zagabrese di Veterinaria.
Nell’anno in corso si proseguirà con l’opera di sensibilizzazione ed educazione dei cittadini, la cui inclusione è un altro punto di forza dell’iniziativa, al fine di localizzare meglio eventuali nuovi nidi. Si proseguirà pure con l’indagine dei campioni di piume e di sterco e dei campioni d’acqua, per monitorare i rischi per la salute umana. I precedenti monitoraggi indicano che questi volatili sono portatori di patogeni, pericolosi per la salute umana.
La loro ridotta presenza porta alla diminuzione di questi rischi, come pure di attacchi alle persone e agli animali domestici.

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