Diffondere i valori dell’antifascismo

0
Diffondere i valori dell’antifascismo

ALBONA/PORTO FIANONA | Dopo la commemorazione dedicata ai minatori deceduti nella sciagura mineraria avvenuta il 28 febbraio 1940 ad Arsia, sono continuati ieri gli eventi con cui l’Albonese celebra il 98° della Repubblica di Albona, che ricorre oggi. 

L’anniversario dello storico sciopero dei minatori del 1921, che rappresenta, con quella di Proština, la prima rivolta antifascista in Europa, è stato ricordato ieri con la commemorazione nella piazza Rossa a Vines, dove tutto ebbe inizio e con la seduta solenne dei rappresentanti delle autonomie locali dell’Albonese, che quest’anno è stata ospitata a Porto Fianona dal Comune di Chersano.

La Repubblica di Albona

La cerimonia a Vines si è svolta dopo la deposizione dei fiori, da parte dei rappresentanti delle autonomie locali dell’Albonese, sui monumenti eretti in onore dei minatori presso il cimitero cittadino di Albona e a Stermazio. 
A deporre i fiori nella piazza Rossa, sulla facciata dell’edificio su cui nella stessa occasione nel 1954 fu collocata dagli allora minatori una lapide in ricordo dei loro colleghi, sono stati il sindaco albonese Valter Glavičić e uno degli ultimi minatori dell’Albonese, Ante Augustinović. 
A onorare i minatori nello stesso modo sono stati pure Tomaž Vencelj, sindaco del comune sloveno di Idria, realtà amica di Albona, e Bojan Režun, deputato al parlamento sloveno, della stessa cittadina. Alla cerimonia hanno contribuito Fabian Peršić, Lana Batelić e Maria Alba Mohorović, tutti alunni della locale sezione della Scuola elementare “Ivo Lola Ribar”, come pure la poetessa Rina Miletić e il musicista Franko Ružić. 
“Lo sciopero ebbe inizio il 2 marzo 1921 e fu avviato per motivi di natura politica, in segno di protesta contro i fascisti che nei giorni precedenti avevano incendiato la Camera del lavoro a Trieste e avevano malmenato a Pisino il leader sindacale dei minatori Giovanni Pippan”, ha detto a Vines lo storico Vedran Kos, dirigente del Museo popolare di Albona, parlando dei fatti storici del marzo 1921. 
Secondo Kos, oltre ai due episodi politici, a portare all’avvio dello sciopero era stato l’aggravarsi delle condizioni di lavoro per i minatori con l’arrivo dell’amministrazione italiana, che subentrò a quella austriaca. Nel periodo precedente all’inizio dello sciopero i minatori videro, infatti, l’aumento delle ore di lavoro, il dimezzamento dei giorni festivi e la riduzione delle retribuzioni. 
Le trattative con la dirigenza avviate dopo l’inizio dello sciopero non portarono ad alcun esito. Per questo, il 21 marzo i minatori decisero di iniziare a produrre autonomamente. Occuparono le miniere, bloccarono l’accesso con le mine e le barricate e organizzarono le cosiddette guardie rosse, a capo delle quali c’era Francesco Da Gioz. 
La rivolta fu soffocata dall’esercito e dalla polizia l’8 aprile 1921. Negli scontri armati a Stermazio perirono Adalbert Sykora e Maksimilijan Ortar, mentre Francesco Margan fu gravemente ferito e morì a causa delle conseguenze del ferimento. Per una quarantina di minatori arrestati ci fu pure un processo a Pola, al quale tutti furono assolti.

Valorizzare il patrimonio minerario

Secondo quanto sottolineato dal sindaco Glavičić, la Repubblica di Albona è uno dei motivi per cui le autonomie locali dovrebbero lavorare ancora di più alla valorizzazione del patrimonio minerario. 
Oltre ai progetti finora avviati e realizzati a questo scopo, la Città di Albona intende allestire un centro visitatori nell’edificio pubblico in Krvova placa, di fronte al quale si tengono le cerimonie commemorative in occasione del 2 marzo. 
La struttura appartiene attualmente alla società statale per la gestione dell’infrastruttura di produzione e distribuzione dell’energia elettrica HEP, mentre la Città spera di poter realizzare il progetto con un sostegno del ministero del Turismo. 
Entro la fine del 2019 dovrebbe invece essere completato il restauro della torre mineraria in Piazzale e, allo stesso tempo, dovrebbe iniziare la ricostruzione del monumento al Minatore combattente a Piedalbona. 
La nuova veste di quest’ultimo dovrebbe essere pronta per i festeggiamenti del centenario della Repubblica di Albona. “Dopo il trasferimento della sede della Biblioteca civica nei rinnovati spazi dell’ex Sala marmorea del complesso minerario a Piedalbona, ora è giunta la volta della nostra torre mineraria, il nostro gigante e simbolo delle attività minerarie. Entro la fine del mese firmeremo il contratto con gli esecutori e avvieremo i lavori”, ha annunciato il sindaco Glavičić, ricordando che il restauro della torre mineraria si svolgerà nell’ambito del progetto “Mine Tour”, per il quale Albona ha ottenuto – nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Slovenia-Croazia – 2,5 milioni di kune. 
La Città di Albona è il capofila del progetto, mentre il Comune di Litija (Slovenia) è partner dell’iniziativa.

Convivenza e multiculturalità

“Con tutte le cose che in questo momento succedono in Europa, spero che sapremo scegliere una strada e un futuro basati sui valori della Repubblica di Albona, l’unica scelta giusta da fare”, ha concluso Glavičić il suo discorso a Porto Fianona. L’importanza dell’antifascismo e delle attività minerarie nell’Albonese è stata sottolineata pure dal rappresentante dei padroni di casa, Roman Carić, vicesindaco del Comune di Chersano, come pure dal deputato al Sabor, già sindaco di Albona, Tulio Demetlika. “Convivenza, multiculturalità, multietnicità e antifascismo sono i valori essenziali della vita in Istria”, ha detto Sandra Čakić Kuhar, vicepresidente della Regione istriana. A salutare i presenti anche il sindaco di Idria, Tomaž Vencelj, oltre a Draženko Janjušević, capo dell’Ufficio regionale dell’amministrazione statale. Nella sua relazione sul patrimonio minerario nel territorio di Chersano, Vedran Kos, ha detto che uno dei “pregi” delle attività di estrazione nell’Albonese è quello che potrebbe essere considerato l’abitato più giovane di questa parte dell’Istria – Sottopedena. Nacque alla fine degli anni ’40 dello scorso secolo grazie al pozzo Pedena. Secondo Kos, Chersano potrebbe contribuire alla valorizzazione del patrimonio minerario dell’Albonese sfruttando la galleria che collega Porto Fianona e Carpano. Si sono esibiti nell’ambito del programma il tenore Antonio Mrzlić e gli alunni della Scuola elementare “Ivan Goran Kovačić” di Cepich. I festeggiamenti del 2 marzo e della Giornata del minatore continueranno fino al 7 marzo, mentre per oggi è prevista l’inaugurazione del campo di bocce a Piedalbona, recentemente rinnovato e coperto.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display