Dalla Podravka soltanto promesse, la Città e gli agricoltori sono delusi

Il conservificio lentamente «scompare». Che ne sarà del terreno che occupa?

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Dalla Podravka soltanto promesse, la Città e gli agricoltori sono delusi

Del conservificio di pomodoro della Podravka a Umago si parla da decenni, essendo uno stabilimento storico, costruito nel 1912 da Pietro Manzutto. Da una decina d’anni ci si interroga sul futuro dell’impianto, imbottigliato in città, a duecento metri dalla piazza principale, proprio nel mezzo delle spiagge di San Pellegrino e di Muiella. Occupa un terreno che vale milioni di euro e che la Podravka quasi sicuramente cercherà di capitalizzare al massimo. Ma prima di farlo, dovrà spostare la fabbrica nella nuova zona industriale di Ungaria, presso Umago dove, stando a quanto si dice, verrà costruito uno stabilimento in attività unicamente d’estate.

A sinistra lo stabilimento della Podravka

Una tradizione che si spegne
La tradizione agroalimentare è sopravvissuta a due guerre mondiali, ma non si sa come andrà in futuro. Molti agricoltori infatti hanno preferito al pomodoro altre colture. La situazione, comunque, non è semplice e nemmeno rosea. Dalle ultime informazioni di cui disponiamo, il conservificio ha spostato la linea per la lavorazione del pomodoro a Kalnik, paesino presso Koprivnica, cosa che ci è stata confermata in linea ufficiosa anche dal presidente dell’associazione agricola “Pomidor-Pomidoro” di Umago, Dario Makovac.

A Umago, nello stabilimento attuale, rimarrebbe soltanto parte dell’impianto per la lavorazione del pomodoro, diciamo quella più grossolana o grezza, in modo da sistemare il pomodoro o il concentrato nelle botti da spedire altrove. Di conseguenza, sarebbero eliminati anche dei posti di lavoro.
Il fatto è che la Città di Umago da anni offre alla Podravka di Koprivnica nella nuova zona industriale di Ungaria 2 ettari di terreno con le infrastrutture, in modo da spostare la fabbrica fuori dal centro città. Della cosa ne abbiamo parlato con il vicesindaco Mauro Jurman, il quale ci ha detto di non conoscere le reali intenzioni della Podravka di Koprivnica. “Di recente – rileva Jurman – è stato nominato un nuovo presidente del CdA della Podravka, dopo la dipartita del precedente. Tuttavia, la Città ha posto al conservificio di Umago delle condizioni per il terreno in centro. La futura edificazione di quella zona è condizionata dal fatto se e quando la fabbrica sarà spostata nella zona industriale di Umago. Voglio dire che la Città è disposta a concedere alla Podravka il massimo per mantenere la fabbrica e i posti di lavoro nella zona di Ungaria. L’edificazione dei 14mila metri quadrati in centro, a pochi metri dal mare, dipende da questo”.

Allora, ricapitolando, qualche anno fa la Podravka ha prima portato via dal conservificio di Umago la linea per la confezionatura del tè; ora ha fatto la stessa cosa con la linea del pomodoro. Un gioco che piace davvero poco agli umaghesi e soprattutto ai soci della “Pomidor-Pomidoro”.

La macchina riempitrice della Podravka

La sfiducia è grande
Quel che è peggio è che molti agricoltori si sono già rassegnati e non credono più a nessuno. Prova ne è il fatto che negli ultimi tre-quattro anni su decine di ettari prima coltivati a pomodoro sono stati piantati cipolla, patate, sedano e altre colture. In altre parole, gli agricoltori non si fidano della Podravka, dalla quale fino a oggi hanno ricevuto soltanto promesse e nessuna conferma.

D’altro canto le spese di produzione per ettaro di pomodoro sono aumentate e fra piantine, concime, antiparassitari e lavorazione arrivano a 5mila euro per ettaro. Soltanto le piantine e il concime costano 2mila euro per ettaro. E se diciamo che su un ettaro vanno piantate 20mila piantine di pomodoro e che il loro costo è di 34 lipe allora il calcolo è presto fatto. Purtroppo i 3-4 milioni di piantine che generalmente venivano piantate in Istria, quest’anno subiranno una riduzione importante. Forse non si supereranno i 2,3 milioni di piantine. C’è malumore fra gli agricoltori anche per il prezzo ancora basso del pomodoro, perché le importazioni sono troppe. Il nostro prodotto, seppure ottimo, è sottovalutato dal conservificio.
Dunque, da una parte la Podravka fa i propri comodi, mentre gli agricoltori vivono nell’incertezza e questo alla Città non piace affatto. Ma se a Koprivnica tireranno troppo la corda, al posto di trovarsi tra le mani un bel po’ di soldi per un terreno enorme che al momento vale un tesoro, potrebbero magari ritrovarsi con qualcosa che vale meno. Chissà, forse una bella zona verde?

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