
Esperienza davvero indimenticabile quella che ha visto protagonisti gli attivisti della filodrammatica adulti e del coro misto della Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago. I partecipanti alle due attività storiche del sodalizio si sono esibiti di recente a Cattaro, presso la sala concerti della chiesa sconsacrata di Santo Spirito, in occasione del 20º anniversario della costituzione dell’Unione delle Comunità Italiane del Montenegro.
Numeroso il pubblico presente, che ha accolto con favore e scroscianti applausi il ricco programma artistico-culturale della serata, che ha visto canti e recite spassose, come pure risate e applausi da parte del pubblico.
Dopo i saluti di circostanza fatti da Aleksandar Dender, presidente della CI di Cattaro, si sono susseguiti nei saluti Paolo Rovis, vicepresidente dell’Università Popolare di Trieste, e Pino Degrassi, il quale, a nome e per conto della presidente del sodalizio umaghese, Floriana Bassanese Radin, assente per impegni inderogabili, ha ringraziato gli amici di Cattaro dell’invito, ricordando con simpatia la prima visita della CI al sodalizio montenegrino nel lontano 2014 e gli innumerevoli ricordi di quell’evento che “ci hanno accompagnato in questi anni”.
Degrassi ha continuato ripercorrendo un po’ a ritroso la storia del sodalizio umaghese, ormai al suo 77º anniversario di fondazione, ricordando, oltre ai successi, le non poche difficoltà avute negli anni. “L’importante è non desistere davanti alle avversità”, ha sottolineato, in conclusione dell’intervento, inoltrando i migliori auguri ai festeggiati. Ha invitato poi la segretaria della CI umaghese, Antonella Degrassi, a consegnare un piccolo omaggio quale ringraziamento, rinnovando l’invito al presidente e ai soci del sodalizio ospitante per una visita dei connazionali montenegrini a Umago.

Foto: CI UMAGO
Il contributo degli istriani
Ultimati i discorsi, si è entrati nel vivo della serata. Il primo a entrare in campo è stato il coro cittadino del centro culturale “Nikola Đurković”, di Cattaro, costituitosi nel 2018 con lo scopo di preservare la tradizione del canto corale. Il coro, composto da 28 voci femminili, è diretto dalle professoresse Ljiljana Dončić e Dušica Ćetković. A rompere il ghiaccio tra gli umaghesi è stato, invece, il coro misto della CI “F. Tomizza”, che si è presentato per la prima volta sotto la guida del nuovo direttore, il maestro Walter Lo Nigro. Forti della propria esperienza e dei 47 anni del gruppo, i coristi umaghesi hanno eseguito quattro brani del loro ricco e svariato repertorio.
A seguirli nell’esibizione è stato il gruppo canoro a cappella “Gašler”, fondato nel 2023 e noto per la singolare caratteristica di unire il canto tradizionale a sketch in dialetto locale, il tutto arricchito dagli abiti tradizionali e dai costumi storici delle Bocche di Cattaro indossati dai cantori. Durante la serata, il “Gašler” ha eseguito una scenetta popolare coronata da canti tradizionali.
A concludere la serata è stata la filodrammatica adulti del sodalizio umaghese che, guidata magistralmente da Bruna Alessio Klemenc, ha messo in scena la spumeggiante commedia “Umaghesi a New York”, scritta in dialetto umaghese dalla professoressa Erika Šporčić Calabrò. Un nonno umaghese che vola oltreoceano con la famiglia, lasciando a Umago “casa, campi, bestie e barche” e dove succede di tutto. Risate garantite!
In aggiunta alla serata canora e di teatro, gli amici montenegrini hanno organizzato per i loro ospiti un’interessante visita guidata della città di Cattaro, condotta dalla cattarina Dolores Fabian, la cui simpatia e professionalità hanno entusiasmato tutti i partecipanti.
La lunga storia del Montenegro e, in particolare, quella di Cattaro risale ai tempi che furono ed è risaputo il secolare legame tra le Bocche di Cattaro e la Repubblica di San Marco. Infatti, con l’“Atto di accettazione della città di Cattaro”, firmato nel febbraio del 1420, la città decretò la sua fedele obbedienza verso il Doge. Nel corso del 16esimo secolo, Cattaro fu sottoposta a ripetuti assedi da parte dei turchi, ma riuscì a respingerli anche grazie alla protezione di Venezia. Un punto di riferimento importante per la storia cattarina è indubbiamente il giuramento di Perasto, ricordato negli annali con il motto “Ti co’ nu, nu co’ ti”, pronunciato dal capitano di Perasto Giuseppe Viscovich che, nell’agosto del 1797, depose e occultò il Gonfalone di San Marco nell’altare della cattedrale cittadina, in seguito al Trattato di Campoformido, ossia dopo la caduta di Venezia e il passaggio sotto il dominio austriaco. Molte sono le curiosità raccontate dalla Fabian, tra cui la pubblicazione delle riviste annuali “Carampana” e “Ciaculona”, risalenti rispettivamente al 1886 e al 1926, che costituiscono una raccolta delle “ciacole” e dei pettegolezzi del luogo, rigorosamente inviati alla redazione in forma anonima e in cui i “protagonisti” si possono riconoscere senza essere nominati direttamente.

Foto: CI UMAGO
Il convegno
La trasferta montenegrina è stata caratterizzata pure dal Convegno internazionale dedicato al 20º anniversario della costituzione dell’Unione delle CI del Montenegro, svoltosi presso l’Atrio del Convento di San Nicola, a Perzagno. Vi ha presenziato una delegazione del sodalizio umaghese, ossia Pino Degrassi, già presidente della CI “Fulvio Tomizza” e oggi membro della presidenza della stessa, Antonella Degrassi, segretaria del sodalizio umaghese, la prof.ssa Erika Šporčić Calabrò, presidente del Consiglio della minoranza italiana autoctona della Città di Umago e membro della presidenza della “F. Tomizza”, e la prof.ssa Maura Miloš, in rappresentanza della Scuola elementare italiana “G. Galilei” di Umago e membro dell’Assemblea della Comunità umaghese. Al convegno sono intervenute numerose autorità, tra cui il Senatore della Repubblica Italiana Roberto Menia, il presidente della Comunità Italiana del Montenegro Aleksandar Dender, il segretario generale dell’UPT Fabrizio Somma, il vicepresidente dell’Università Popolare di Trieste Paolo Rovis, il presidente dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota, il Console Generale d’Italia a Capodistria Giovanni Coviello, il deputato al seggio garantito alla CNI alla Camera di Stato del Parlamento sloveno Felice Žiža, il prorettore dell’Università degli Studi della Basilicata Michele Greco, come pure la presidente della Comunità degli Italiani di Albona Daniela Mohorović, il presidente della Comunità italiana in Serbia Dejan Dučić e la segretaria del sodalizio umaghese Antonella Degrassi.
La Comunità italiana in Montenegro venne costituita per preservare la cultura e le tradizioni della popolazione italiana nel territorio montenegrino e oggi conta numerosi attivisti impegnati in diversi contesti culturali. Per esempio, dalla fondazione a oggi sono stati organizzati oltre 400 corsi gratuiti di lingua italiana, il che ha portato l’italiano a essere la seconda lingua straniera più parlata in Montenegro. Questo territorio vanta un legame con la cultura latina e veneta, un carattere marinaresco e mediterraneo, nonché una storia che la accomuna agli altri territori di tradizione italiana, oggi non appartenenti alla madrepatria.
Infine, il coro e la filodrammatica del sodalizio umaghese, rigenerati e ritemprati da questa intensa esperienza, sono già pronti per nuove avventure e sfide, oltreconfine naturalmente.

Foto: CI UMAGO

Foto: CI UMAGO

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